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 2012  agosto 17 Venerdì calendario

Bar, bracciali, orologi: è corsa al marchio Bunga Bunga –L’ultima registrazione è avvenuta il 6 luglio scorso e ha fatto un certo scalpore: a depositare il brevetto del primo preservativo Bunga-Bunga sono stati infatti Luca Pedrini, portavoce di Nicole Minetti e Mirko Scarcella, amico e socio per anni di Fabrizio Corona

Bar, bracciali, orologi: è corsa al marchio Bunga Bunga –L’ultima registrazione è avvenuta il 6 luglio scorso e ha fatto un certo scalpore: a depositare il brevetto del primo preservativo Bunga-Bunga sono stati infatti Luca Pedrini, portavoce di Nicole Minetti e Mirko Scarcella, amico e socio per anni di Fabrizio Corona. Nessuno aveva mai pensato a un preservativo con quel nome, ma quello è stato il 36° brevetto in meno di due anni con il marchio Bunga-Bunga, che sembra davvero il più di moda fra gli inventori italiani. Si è brevettato di tutto: magliette, braccialetti, profumi per ambiente, scarpe, metalli, bar, festival, perfino un partito.A bruciare tutti a dire il vero è stata un’azienda, la Pompea di Medole, in provincia di Mantova, nota produttrice di collant e articoli di abbigliamento: ha brevettato il marchio Bunga-Bunga per il suo settore (articoli di abbigliamento, calzature, cappelleria) il 3 novembre 2010 e l’invenzione è stata registrata il 25 marzo 2011. Non risulta però che sia stata commercializzata alcuna linea con quel marchio. Il secondo a depositare il Bunga Bunga è stato un romano: Giovanni Trabalzini, che aveva immaginato di fare una cosa simile già dopo il caso di Patrizia D’Addario. Ha depositato il suo marchio per cinque diversi settori: dai profumi alla ristorazione. Due giorni dopo stessa idea per un altro romano, l’avvocato Michele Lo Foco. Ha depositato un Bunga Bunga circolare buono per una linea di giocattoli, la produzione di bevande alcoliche, attività di telecomunicazioni, una scuola privata, un circolo sportivo, una catena di ostelli o un ristorante. Lo Foco è personaggio noto nella capitale: siede nel consiglio di amministrazione della Fondazione cinema per Roma, è stato nel cda di Rai-net, da anni è membro della 13° commissione del sinodo diocesano per le comunicazioni. Il Bunga Bunga Bar è stato depositato da un politico della nuova dc di Caserta, Gianpiero Pilla, ma non risulta aperto ancora nessun esercizio. A Firenze Manuel e Paolo Genovese hanno invece brevettato un tamburello «Bunga-Bunga cavalier» che può essere utilizzato anche come marchio per pub e discoteche. A Ferrara uno degli imprenditori più noti in città, Renato Littera, titolare della Hilton Pharma, ha brevettato il Bunga-Bunga dietetico per uso medico, e lo ha messo in commercio. A Thiesi, provincia di Sassari, i fratelli Mannoni hanno registrato il marchio «formaggio Pecorino-bunga-bunga» associandovi il disegnino di un satiro e lo slogan «tutto gusto, tutto piacere». Un cinese residente a Fiumicino, Qiming Wu, ha brevettato la coperta da letto «Bunga-Waka». La Pontarolo Engineering spa di San Vito al Tagliamento ha brevettato il metallo «Bunga», mentre il produttore di orologi Tim group Italia srl di Mogliano Veneto (Tv) ha brevettato e commercializzato una serie di coloratissimi orologi Bunga-Bunga. A Torino Marco di Nunzio ha depositato il marchio di partito politico «lista Bunga-Bunga- più pilo per tutti». Mala parte del leone l’ha fatta la Castelberg Technologies srl di Grumello del Monte (Bergamo), titolare di più di dieci marchi Bunga-Bunga. Commercializza braccialetti «da portare al polso o come cavigliera con profumi sensuali che durano un mese», «cuoricini bunga bunga patch profumati». Fanno la birra «Bunga-Bunga Aphrodisiac». E mettono in vendita per la stessa linea slip, tanga, boxer, camicie, jeans, e una t-shirt con la scritta «Bigot soit qui mal y pense».