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 2012  agosto 15 Mercoledì calendario

ARMI – NEW YORK Al 183 di Grand Street c’è un vecchio edificio rosso mattone nel cuore di quella che era un tempo Little Italy

ARMI – NEW YORK Al 183 di Grand Street c’è un vecchio edificio rosso mattone nel cuore di quella che era un tempo Little Italy. All’angolo l’Italian-American Museum raccoglie foto e storie dei nostri immigrati, pochipassi più in là, accanto a un ristorante (ovviamente «italiano ») le vetrine del “John Jovino Shop Guns” si affacciano sulla strada, reclamizzate da una gigantesca pistola. «Cosa ci vuole fare?». All’interno del negozio — fucili semi-automatici alle pareti, pistole e revolver di ogni tipo sotto vetro — il commesso ha l’aria sospettosa. «Ha la licenza? Ha il permesso della polizia? È cittadino americano?». Visto che le risposte sono altrettanti no, replica con un seccato «allora niente da fare, se proprio ci tiene vada alla polizia e spieghi perché vuole comprare un’arma». Poco distante, al 33 di Greene Street, l’accoglienza è decisamente più amichevole. Niente cartelli pubblicitari, occorre entrare nella Suite 1 W, perché il “Weapons Specialists” è un negozio di armi atipico. All’interno la quantità di fucili, mitra e pistole fa impressione, ma sono tutte “prop arms”, armi che sparano a salve, senza proiettili veri e propri. «Se è per autodifesa, vanno benissimo, le “prop” sono pistole vere e proprie, possono essere di metallo, di resina, di plastica. Le vendiamo soprattutto alle produzioni cinematografiche, ai serial tv. Armi giocattolo? Sì, ma non ha idea di quante rapine vengono fatte con questo tipo di armi». Anche lì, per comprare occorrono una serie di permessi, la vendita di “prop arms” ha le sue regole. Del resto New York City è il posto meno indicato d’America per comprarsi una pistola o un fucile. Se vai a caccia, tutto è più semplice, devi fare domanda alla polizia, farti controllare la fedina penale e aspettare dai tre ai sei mesi. Se vuoi una pistola vera e propria l’iter è decisamente più lungo e complicato. Le leggi della città e dello Stato sono severissime anche per chi viene da fuori. Un cliente incuriosito dalle domande viene in mio aiuto. Mi spiega che la cosa migliore è andare a un “gun show”, «uno di quelli che ci sono upstate o in Pennsylvania». Alle “fiere della pistola” — ce ne sono centinaia in ogni parte d’America — basta essere “clean”, maggiorenni e avere un documento d’identità valido e il gioco è fatto. Il “clean record” è il documento che attesta che sei «incensurato e insospettabile », in parole povere che non hai una storia di criminale e ai “gun show” non stanno a fare troppe domande. «Ti compri la pistola, la mandi per posta a un dealer autorizzato di New York — io consiglio Long Island — e con 30 dollari per il trasferimento la vai a ritirare. Fra l’altro negli altri Stati le armi costano molto di meno che qui. Quello che risparmi te lo compri in munizioni». Nei “gun show” si trova di tutto: pistole, fucili da caccia, armi semiautomatiche, mitragliette, in qualche caso anche lanciarazzi. Per comprare in 40 degli States basta il “clean record”, non essere affetti da malattie mentali, non avere problemi fa- miliari sanciti da ordinanze del giudice. Nella stragrande maggioranza degli Stati Usa le armi si possono addirittura comprare al supermercato. Al Wal Mart di Palo Alto, la cittadina che ospita l’università di Stanford ed è il cuore della “Silicon Valley”, il bancone delle armi è al centro del grande negozio. Se hai le carte in regola dopo due giorni dall’acquisto, solo per i controlli di rito, la pistola o il fucile ti arriva direttamente a casa. Il commesso di “Weapons Specialists” ha un’ultima dritta. «Oggi la cosa più facile è comprare online». Per chi non ha tempo di andare alle fiere delle armi, non ha negozi o supermercati vicini e soprattutto preferisce evitare i contatti diretti con i venditori (qualcuno può sempre insospettirsi e avvisare la polizia) la compravendita in rete è un gioco da ragazzi. E di pochi giorni fa la notizia che una coppia che aveva ordinato un televisore si è vista recapitare a casa per errore un fucile semiautomatico. In rete i controlli sono quasi inesistenti e la vendita è perfettamente legale ed inoltre c’è un grande commercio di pistole e fucili usati. Nonostante tre stragi nell’ultimo mese la stragrande maggioranza degli americani, senza troppe divisioni di partito, di razza o religione è assolutamente contraria a nuove leggi che mettano in discussione il secondo emendamento della Costituzione: il diritto a possedere e portare armi.