Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 15 Mercoledì calendario

A Wasendorf 155 anni di carcere– NEW YORK Nuova offensiva delle autorità americane contro le truffe finanziarie: Russell Wasendorf, arrestato lo scorso 13 luglio per avere causato il crack della Peregrine Financial Group, rischia fino a 155 anni di carcere e una multa da circa 7,75 milioni di dollari

A Wasendorf 155 anni di carcere– NEW YORK Nuova offensiva delle autorità americane contro le truffe finanziarie: Russell Wasendorf, arrestato lo scorso 13 luglio per avere causato il crack della Peregrine Financial Group, rischia fino a 155 anni di carcere e una multa da circa 7,75 milioni di dollari. La Giustizia americana non è disposta a fare sconti all’ad della società di brokeraggio collassata sotto il peso della frode orchestrata dal suo numero uno: il gran giurì federale di Cedar Rapids, nell’Iowa (lo Stato americano dove ha sede la società) ha incriminato Wasendorf per 31 capi d’accusa per avere falsificato i documenti di bilancio, facendo sparire secondo le stime delle autorità 215 milioni di dollari dei clienti. Tra febbraio 2010 e il 25 giugno 2012, si legge nella documentazione, Wasendorf avrebbe presentato alla Cftc, l’autorità Usa di vigilanza sugli scambi di future e opzioni, dati contabili prodotti ad arte per mascherare la sparizione del denaro. Il numero uno di Peregrine «ha gonfiato il valore dei fondi depositati nei conti dei clienti di Peregrine Financial di decine di milioni di dollari» per un periodo di oltre due anni e mezzo, si legge. La situazione gli è sfuggita di mano in luglio: il 9 l’ad ha tentato il suicidio (è stato trovato privo di coscienza nella sua auto in un parcheggio e aveva lasciato una nota in cui confessava di avere frodato per quasi vent’anni i clienti della società), il 10 Peregrine ha chiesto l’amministrazione controllata, il 13 Wasendorf è stato arrestato. Se la corte infliggesse il massimo della pena, si tratterebbe di una delle più alte della storia americana per casi analoghi: finora la maggiore è quella inflitta a Bernard Madoff per lo scandalo esploso a fine 2008 (il finanziere era stato arrestato l’11 dicembre, si era dichiarato colpevole a marzo 2009 ed era stato condannato nel giugno 2011 a 150 anni di carcere per avere architettato una truffa da 65 miliardi di dollari). Da allora, la Giustizia americana si è mostrata decisa a usare il pugno duro per evitare frodi a Wall Street e fallimenti pericolosi per la stabilità finanziaria, di nuovo messa alla prova dal crack di Mf Global nel novembre 2011. La società di brokeraggio era stata vittima della crisi europea e di un’eccessiva esposizione ai bond del Vecchio Continente (era cresciuta fino a 6,3 miliardi di dollari, causando il fallimento della società). Wasendorf, trattenuto in stato di arresto in una prigione locale, sarà chiamato in giudizio alle 11 di venerdì, 17 agosto, per rispondere delle accuse, mentre la procura prosegue nella raccolta delle prove, in modo da definire in modo più chiaro i contorni della frode e, in particolare, dove si trovino i fondi che ancora mancano all’appello. Ira Bodenstein, curatore fallimentare di Peregrine, la settimana scorsa ha fatto sapere ai clienti di Peregrine che non è ancora possibile restituire, neppure in parte, le somme sottratte perché è ancora in corso il procedimento per convalidare i libri contabili della società.