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 2012  agosto 17 Venerdì calendario

LE RADICI DELLA SPECULAZIONE

I money manager, che scommettono contro il debito pubblico italiano per sfondare le difese dell’euro, sono attratti dal presente, non dal passato. Ai libri di storia preferiscono i saggi usa e getta delle business school. E tuttavia le loro gesta speculative affondano le radici in un più antico sentimento che identifica l’Europa con la Germania e la Germania con il male. Apriamo un classico della storia comparata, Civiltà a confronto, di Arnold J. Toynbee, da poco riproposto nei Tascabili Bompiani, e ce ne faremo un’idea.
Toynbee fu un grande storico, e anche un diplomatico di Sua Maestà britannica, impegnato nelle trattative di pace che seguirono le due guerre mondiali. Scriveva Toynbee nel 1946: «In un’Unione Europea che escluda tanto gli Stati Uniti d’America quanto l’Unione Sovietica – e questo, ex hypothesis, è il punto di avvio per tentare di costruire una “Terza Grande Potenza” Europea – la Germania deve venir fuori, …, anche se questa Europa unita dovesse presentarsi all’inizio con una Germania disarmata, decentralizzata o addirittura divisa». E poi: «In qualunque forma la Germania (vi) fosse inclusa, ..., di tale Europa essa diverrebbe, a lungo andare, la padrona: e quando la supremazia non potuta raggiungere con la forza in due guerre, fosse venuta alla Germania, sia pure, questa volta, per vie pacifiche e graduali, nessun Europeo non tedesco potrà credere che i Germanici, col potere a portata delle loro mani, avrebbero la saggezza di trattenersi dal ricominciare ad agitare la frusta e a giocar di speroni».

Equilibrio bipolare. Per Toynbee, la pace mondiale avrebbe dovuto essere assicurata da una pluralità di grandi potenze. Se poi fossero state solo tre, sempre meglio di due. Ma nel suo realismo, escluse l’Unione Europea ancora di là da venire e l’alleanza del Commonwealth legato alla corona britannica, il grande storico finì per sperare nella mera separazione dei due campi, il filoamericano e il filosovietico, finché la coesistenza non avesse generato le contaminazioni reciproche utili ad avvicinare gli opposti. Toynbee morì nel 1975. Nel 2012, dell’Urss si è quasi persa la memoria, il vecchio equilibrio bipolare del terrore ha ceduto il passo alle guerre asimmetriche. Cina, India, Brasile e Russia pesano nell’economia. Ma l’uso strategico della forza è diventato un monopolio degli Usa. Toynbee può nobilitare l’attacco che, da oltre Atlantico, viene oggi all’euro. Se non fosse che a ricavarne indiretta protezione sono dollaro e sterlina che hanno alle spalle economie più deboli di quella di Eurolandia.