Alberto Gaino, La Stampa 12/8/2012, 12 agosto 2012
NEI SUPERMERCATI AUMENTANO I LADRI “PER FAME”
Furto di un paio di scarpe, prezzo 20 euro; denunciata una donna. Anziano nasconde nella sporta frutta e verdura per un valore di 15,54 euro; denunciato pure lui. Infila nella tracolla che porta sulle spalle tre pezzi di parmigiano reggiano, costo 33,68. Denunciata una ragazza di vent’anni. Sono tutti italiani questi tre ladri per fame. Gli ultimi in ordine di tempo di un fenomeno che negli uffici giudiziari registrano «in crescendo da alcuni mesi». E che «possono essere attribuiti alle conseguenze della crisi economica. E’ una lettura che ci sta», osserva il procuratore vicario Sandro Ausiello.
Un segnale Sulle scrivanie della «fascia B», la stanza in procura del pronto intervento giudiziario sui reati di sicurezza urbana, vengono recapitati ogni giorno decine di nuovi fascicoli giudiziari «minori», fra cui spiccano i furti nei supermercati. E fra questi i tre «per necessità» che abbiamo appena raccontato. Risalgono a venerdì, con un quarto dello stesso genere: furto di una confezione di caffè attribuito ad un romeno. Così come romeni erano i due fermati all’ingresso di altri supermercati il giorno prima: uno aveva riempito lo zainetto di generi alimentari, ma l’altro è stato fermato per tre pezzi di parmigiano, prezzo 30.70 euro, che non aveva presentato alla cassa del supermercato. Un altro magistrato, Raffaele Guariniello: «E’ ormai di 3 al giorno la media di questi piccoli furti per 15-20 euro di generi alimentari o di prima necessità».
Ragiona Guariniello: «In fascia B ci occupiamo di tanti tipi di reati, ma alcuni, come il furto di un povero paio di scarpe, fanno riflettere».
Nelle denunce dei supermercati e negli atti redatti da polizia e carabinieri vengono riportati gli elementi biografici essenziali - età e professione dei denunciati. Mai che uno consegni una dichiarazione, per quanto breve. Le persone che si trasformano in taccheggiatori per bisogno se vergognano. E quando vengono pizzicate dai sorveglianti dei supermercati, a cominciare dagli anziani, hanno reazioni imbarazzate, di silenzi eloquenti.
La polizia Dopo il piccolo e pur clamoroso caso di un uomo che rubò una merendina dagli scaffali di un supermercato, la scartò e la mangiò seduta stante, per essere subito dopo scoperto, fermato da un sorvegliante, consegnato a una pattuglia di carabinieri e portato in carcere dove rimase per il resto del giorno, la notte, e la mattina successiva finché un pm non se ne accorse, la procura raccomanda alle forze dell’ordine di «limitarsi» a denunciare gli autori dei furti di quel genere. «Quando sono di turno arrestati - racconta il pm Livia Locci - accade ancora che mi telefonino per sapere che cosa fare di questi casi. Anche in questo modo, mi sono convinta che stiano aumentando i piccoli furti spie dell’avanzare della crisi economica».
La «fascia C» L’irrisorietà del danno fa sì che questo genere di denunce siano destinate alla «fascia C», equivalente alla prima corsia di ogni autostrada: destinata agli automezzi più lenti. È una scelta di necessità, oltre che di opportunità: con le risorse a disposizione si deve dare la precedenza ai reati e ai casi di maggior allarme sociale. I furti dei tre pezzetti di formaggi e del paio di scarpe da 20 euro, verranno tratti in coda agli altri. «Li posterghiamo», spiega Guariniello ricorrendo ad un strano neologismo giudiziario che «suona» anche un po’ buffo.
Diverso è il caso di una signora che entrava ogni volta in un piccolo supermercato di prodotti biologici con un’invidiabile silhouette per uscirne poco dopo improvvisamente ingrassata, a causa delle confezioni di salmone che faceva sparire sotto l’impermeabile.