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 2012  agosto 12 Domenica calendario

ENTRO SETTEMBRE VIA AL DECRETO “SVILUPPO BIS”

Arriverà alla fine di settembre, dopo la pausa estiva, la nuova mossa del governo per cercare di rimettere in moto la macchina dell’economia italiana. Si tratterà di una seconda edizione del pacchetto Sviluppo, già largamente predisposto dal ministro Corrado Passera, e arriverà per decreto legge, sempre che il premier Mario Monti non decida diversamente.

Vedremo se le misure già allo studio dell’Esecutivo saranno in grado di far uscire l’Italia da una recessione preoccupante, che vede in grave difficoltà soprattutto l’industria nazionale. Una situazione che ha già fatto parlare il ministro del Lavoro Elsa Fornero di un «autunno difficile».

La situazione economica, certamente, non è rassicurante. Il prodotto interno lordo a giugno segna una caduta del 2,5%, appesantito da una produzione industriale in caduta libera, con un meno 8,2%. Si moltiplicano le situazioni di crisi, che chiamano in causa (tenendo conto soltanto dei tavoli aperti al ministero dello Sviluppo Economico) 163.152 lavoratori coinvolti. Continua ad essere massiccio il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni.

Nel nuovo decreto Sviluppo, cui da qualche settimana stanno lavorando i tecnici del ministero dello Sviluppo economico, confluiranno due provvedimenti che in precedenza si pensava di far marciare separatamente, ma che ora invece si ritiene più opportuno accorpare, ovvero le misure della cosiddetta «agenda digitale» e un articolato pacchetto di misure per rendere possibile la nascita di nuove imprese innovative, le cosiddette «start up». Ad accompagnare il decreto legge «Sviluppo bis» arriverà un nuovo provvedimento sulla semplificazione a vantaggio delle imprese,che viene definito particolarmente ambizioso ed efficace, elaborato con la collaborazione delle associazioni datoriali. Sono state raccolte e vagliate circa 80 norme di semplificazione procedurale, in materia di lavoro, fiscale, autorizzativa. Gli uffici le stanno ora vagliando per trasporle in un pacchetto legislativo.

Sullo sfondo, naturalmente, la necessità di recuperare le risorse necessarie, soprattutto per finanziare alcune misure dell’«agenda digitale», che dovrebbe mettere a disposizione dell’economia italiana strumenti fondamentali come l’Internet superveloce della cosiddetta «banda ultralarga» nelle grandi aree metropolitane. Serviranno almeno 400 milioni, in parte già stanziati, per confermare l’azzeramento del digital divide del paese da qui a fine 2013, garantendo a tutti gli italiani la possibilità di navigare su Internet ad almeno 2 mbps. Quanto alle start up , ovvero alle nuove imprese innovative, in questi mesi una task force di esperti nominata da Passera (comprendente Luca Donadon, Paolo Barberis, Massimiliano Magrini, Alessandro Fusacchia e altri) ha stilato un rapporto dettagliato sui modi per rendere possibile la nascita e il successo di start up anche in Italia. Il rapporto, che sarà presentato ufficialmente a settembre, è già in fase di trascrizione normativa. Prevede, tra l’altro, l’unificazione in un solo fondo di tutte le risorse a disposizione del venture, finora poco utilizzate o usate in modo poco organico. Altre norme riguardano semplificazioni procedurali.