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 2012  agosto 17 Venerdì calendario

VENERDì

D’estate il turismo d’opera diventa sempre più frenetico, pare di vedere questa moltitudine di melomani nel loro instaancabile pellegrinaggio europeo, che in due mesi tocca Aix-en-Provence e Salisburgo, Savonlinna e Bayreuth, Bad Wildbad e Bregenz, Glyndebourne e Drottningholm, e in Italia Martina Franca, Macerata, Torre del Lago, Verona, Pesaro. È uno dei segnali che il turismo sta cambiando ovunque; meno spiaggia più cultura, meno Billionaire e più musei, meno Madonna e più Rossini, Wagner, Puccini. Anche in questo agosto di grande crisi, la smania meloculturale sta alimentando, soprattutto in Italia, quella che si chiama economia ‘creativa’: secondo una ricerca di Turismonitor, nel 2011, per il turismo culturale gli stranieri hanno speso da noi 9,4 miliardi di euro, pari al 34,4% della spesa totale. E per esempio una ricerca dell’Università di Urbino ha rilevato che i 5 milioni del bilancio della Fondazione Rossini (due settimane di spettacoli di alto livello) hanno attivato a Pesaro un volume d’affari di 11 milioni. La cultura raddoppia le
entrate, eppure da noi la si scansa come spreco.