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 2012  agosto 16 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - ANCORA SUL CASO ILVA


"Il maggiore impegno di questi giorni è quello di evitare la chiusura senza ritorno dell’Ilva di Taranto". Lo ha detto Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, che domani insieme a Clini, ministro dell’Ambiente, sarà a Taranto per un vertice sull’Ilva.
Dal canto suo Clini ha annunciato che la nuova Aia per l’Ilva sarà pronta a fine settembre e sarà redatta tenendo conto delle perizie della procura e imporrà all’Ilva l’utilizzo delle migliori tecnologie possibili.

Intanto oggi oltre 1.200 lavoratori, alle 10 di questa mattina, per 2 ore, hanno invaso pacificamente due importanti arterie stradali, l’Appia e la Statale 106, manifestando le proprie preoccupazioni per le possibili ricadute in termini occupazionali in tutti i siti produttivi del gruppo Ilva, che le vicende giudiziarie potrebbero provocare. E domani si replicherà con altre due ore di sciopero con assemblea dei lavoratori sull’Appia. Sempre per la giornata di domani, in concomitanza con l’arrivo dei ministri dello Sviluppo economico, e dell’Ambiente si annunciano iniziative dei comitati ambientalisti, in appoggio al provvedimento di sequestro della magistratura. Forti malumori per le limitazioni a manifestare emesse dalla questura tarantina.

Metalmeccanici in piazza. Tutti gli iscritti alla Fiom dei reparti coinvolti nello sciopero di oggi - dicono i metalmeccanici Cisl - hanno aderito alla protesta rilevando che "la Fiom si oppone
allo sciopero ma i suoi iscritti la pensano diversamente. Gli unici a non accorgersene sono i media che continuano a dare spazio solo a una Fiom sempre più isolata e lontana dai lavoratori".

La protesta ha coinvolto il "cuore" dello stabilimento, ovvero gli altoforni e l’acciaieria che costituiscono l’area a caldo messa sotto sequestro dal gip Patrizia Todisco con un’ordinanza firmata lo scorso 25 luglio, e l’area della laminazione, da dove escono i prodotti finiti. Lo "sciopero non è contro la magistratura - ha ribadito la Fim Cisl - ma per una soluzione che preservi l’occupazione e garantisca bonifiche e riqualificazione industriale per un ambiente salubre e per la tecnologia miglior disponibile consente. Il nostro nemico è la disoccupazione e l’inquinamento e non la produzione dell’acciaio".

Lunedì e martedì scorsi avevano scioperato altre aree del siderurgico. La protesta era partita lunedì, all’indomani degli ultimi provvedimenti del gip - venerdì e sabato scorsi - con i quali è stato detto che il sequestro dell’Ilva non contempla la facoltà d’uso produttiva, si sono rivisti i compiti dei custodi giudiziali e si è revocata la nomina a custode del presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante. Contro questi ultimi provvedimenti del gip l’Ilva ha fatto ricorso al Riesame e alla vigilia di Ferragosto i relativi atti son stati consegnati dallo stesso Ferrante al Tribunale di Taranto.

Domani giornata di incontri e proteste. I ministri dello Sviluppo economico, Corrado Passera e dell’Ambiente, Corrado Clini, domani saranno a Taranto in Prefettura. A partire dalle 11.30 incontreranno i rappresentanti della Regione Puglia, delle amministrazioni locali di Taranto e dell’Autorità portuale. A seguire, nella tarda mattinata, l’Ilva e nel primo pomeriggio Confindustria e sindacati confederali. Particolari misure di sicurezza saranno disposte nei pressi della Prefettura. Sempre domani, dalle 8.30, muoverà da piazza Castello, la piazza del Municipio, il corteo promosso dal movimento "Cittadini liberi e pensanti" che si schiera dalla parte del giudice Todisco.

La variegata galassia ambientalista

Il movimento è lo stesso che il 2 agosto scorso irruppe in piazza della Vittoria a Taranto interrompendo la manifestazione sindacale sull’Ilva e sull’ambiente alla quale erano presenti i leader Camusso, Bonanni e Angeletti. Al corteo di domani hanno già dato l’adesione altri movimenti ambientalisti come Peacelink di Alessandro Marescotti e "Donne per Taranto" che alle ultime elezioni comunali si è schierata per il candidato sindaco Angelo Bonelli, leader dei Verdi.

"Sull’inquinamento prodotto dall’Ilva di Taranto la politica è stata "assente" ed è quindi intervenuta la magistratura, afferma in una nota il comitato Donne per Taranto. "Ora - continua il comunicato - paradossalmente si assiste ad un improvviso e quanto mai strano risveglio della politica che l’unica cosa che sta tentando di fare è frenare le azioni della magistratura che finalmente ha messo nero su bianco ciò che da anni, sbattendo contro muri di gomma, stavamo denunciando: a Taranto si sta perpetuando uno dei crimini più gravi dell’Umanità".

"I politici non sono graditi"

I divieti. Ma intanto cresce il malumore per le disposizioni del questore di Taranto, Enzo Mangini, che ha disposto il divieto di svolgimento di manifestazioni "sotto la prefettura e nelle relative adiacenze". Per per l’intera giornata sarà vietato il transito e la sosta dei veicoli nei pressi del Palazzo del governo e nelle aree circostanti. Non saranno consentiti neanche cortei.

"I cittadini non sono liberi di manifestare il loro dissenso", chiosa il ’Comitato cittadini e lavoratori liberi e pensanti’. L’ordinanza del questore - informa il Comitato - "confinerebbe la possibilità di manifestare esclusivamente in Piazza Maria Immacolata, luogo che non riuscirebbe, tra l’altro, a contenere in sicurezza tutti gli aderenti alla manifestazione". Per questo il ’Comitato’ ha promosso per oggi alle 16.30 nei Giardini Virgilio un’assemblea degli organizzatori della manifestazione che era prevista per domani e una conferenza stampa per "denunciare l’ordinanza del questore che vieta la manifestazione pacifica" che era prevista da Piazza Castello alla Prefettura.

Clini: il 30 settembre l’Aia: La nuova autorizzazione integrata ambientale (Aia), la cui procedura di revisione sara’ chiusa il prossimo 30 settembre, assume come riferimento l’impiego delle migliori tecnologie indicate dalla Commissione Ue e le prescrizioni del Gip di Taranto per la sicurezza degli impianti". E’ quanto precisa in una nota il ministro dell’Ambiente Corrado Clini che domani incontrerà insieme con il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera le autorità locali, il presidente dell’Ilva e le organizzazioni sindacali.
La nuova autorizzazione assume come riferimento, ha spiegato Clini, "l’impiego delle migliori tecnologie indicate dalla commissione europea e le prescrizioni del gip di Taranto per la sicurezza degli impianti". E ha argomentato: "Ilva ha presentato ricorsi contro molte delle 462 prescrizioni contenute nella Aia del 4 agosto 2011, osservando che quest’ultime erano più restrittive delle norme nazionali, e il Tar ha dato parzialmente ragione ad Ilva".
La Commissione UE ha pubblicato l’8 marzo 2012 la lista delle migliori tecnologie disponibili nel settore della siderurgia. La decisione della Commissione prevede che l’impiego delle BAT sia prescritto a tutti gli impianti europei, nelle nuove AIA o nella revisione delle AIA già rilasciate, a partire dal 2016".


Il sindaco: "Basta parole". "Dall’incontro con i ministri di domani ci attendiamo risposte concrete anche perché sono mesi che abbiamo presentato la sofferenza dell’Ilva - ha detto il sindaco di Taranto - Noi vogliamo sapere quando inizieranno le bonifiche e quando alla città di Taranto sarà riconosciuta la sofferenza che ha subito in questi anni. Vogliamo meno parole e più fatti. In questo momento dobbiamo mettere da parte gli estremismi e coniugare il diritto alla salute e il diritto al lavoro". "Ogni ordinanza da me firmata è stata vanificata perché il Tar le ha bocciate. Ora non è il momento di prendersela con nessuno, ma di individuare la terapia. L’errore dell’Ilva - ha concluso il primo cittadino - è stato fatto dai nostri padri. Ragionare ora con il senno di poi ha poco senso".

Bonelli: "I ministri vanno ad intimorire i magistrati". "Domani i ministri inviati dal presidente del Consiglio Monti non andranno a Taranto per difendere il diritto alla vita ed alla salute (diritto costituzionalmente garantito) ma per sostenere le ragioni della produzione per un’industria fortemente inquinante e per intimidire i magistrati che stanno facendo il proprio dovere", dice il presidente dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "E’ davvero inammissibile che l’unica preoccupazione del governo sia l’Ilva e non il dramma sanitario che provoca il Polo siderurgico. Perchè nella delegazione di ministri che domani saranno in città non c’è il ministro della Salute? Eppure stiamo parlando di una città dove ci si ammala e si muore d’inquinamento".

L’inchiesta. Continua, intanto, il lavoro dei magistratri. Se l’area a caldo è stata messa sotto sequestro con l’accusa di disastro ambientale e per questo reato sono ancora agli arresti domiciliari gli ex presidenti dell’Ilva, Emilio e Nicola Riva (figlio di Emilio) e l’ex direttore del siderurgico di Taranto, Luigi Capogrosso, mentre sono tornati in libertà altri cinque indagati, c’è però un altro filone di indagine aperto dalla Procura di Taranto e riguarda il ruolo che un ex consulente dell’Ilva, Girolamo Archinà, mandato via da Ferrante nei giorni scorsi, e membri della famiglia Riva avrebbero avuto alfine di orientare a proprio favore le ispezioni e le relazioni delle pubbliche amministrazioni sul rilascio all’Ilva dell’Autorizzazione integrata ambientale - una vera e propria autorizzazione - concessa all’azienda il 4 agosto dello scorso anno.

Le intercettazioni. Da una serie di intercettazioni depositate dalla Guardia di Finanza in Procura - ma in proposito l’inchiesta è ancora in una fase iniziale - emerge che Archinà e Fabio Riva - figlio di Emilio e vice presidente del gruppo Riva - avrebbero fatto pressioni su Regione, Arpa Puglia e organi ministeriali affinchè l’Ilva non venisse penalizzata, i controlli ambientali "ammorbiditi" e gli stessi dati sulle emissioni inquinanti ridimensionati e sfumati. Nell’indagine sarebbe anche coinvolto un perito nominato anni addietro dalla Procura come consulente in un’inchiesta sull’inquinamento (il docente universitario Lorenzo Liberti, già preside di Ingegneria nella sede di Taranto del Politecnico di Bari).

Leggi le intercettazioni

Su questo secondo filone di inchiesta indaga il sostituto procuratore Remo Epifani - mentre l’inchiesta sull’inquinamento è affidata al pool guidato dal procuratore Franco Sebastio - e ci sono quattro persone indagate per concorso in corruzione in atti giudiziari. La Procura ha usato parte di queste intercettazioni nelle due udienze al Tribunale del Riesame di giorni addietro, dove si è discusso del ricorso dell’Ilva contro l’ordinanza del gip Todisco del 25 luglio. Il deposito di queste intercettazioni è stato fatto dall’accusa per evidenziare come gli indagati andassero confermati agli arresti domiciliari in quanto dotati di un potere condizionante sulle pubbliche amministrazioni.

(16 agosto 2012)