Valentina Giannella, Italia Oggi 14/8/2012, 14 agosto 2012
HOTEL, PIÙ HI-TECH E PRODOTTI LOCALI
Concentrare la propria offerta enogastronomica sui prodotti locali, sulle tipicità a chilometro zero. Investire nella tecnologia che fa risparmiare, come quella dei pannelli fotovoltaici, e su quelle da cui ormai non si può più prescindere come il wi-fi libero nelle camere.
Creare un sito internet non solo ricco ed esaustivo ma soprattutto interattivo, con il quale dialogare con il potenziale cliente ospite. Sono questi i tre consigli strategici che il direttore del centro studi di Federalberghi, Alessandro Cianella, lancia agli oltre 33 mila albergatori italiani colpiti quest’estate da un’emorragia di presenze (-22% di fatturato) «generalizzata e devastante», ha commentato il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, «di cui non abbiamo memoria statistica». Come dire: peggio di così non abbiamo mai fatto, è ora di rimboccarci le maniche.
Il motore è online. Fermo restando «il bisogno di una maggiore tempestività nel trovare soluzioni di sistema da parte della politica», continua Cianella, «è fondamentale capire che il miglioramento dell’offerta e la sua comunicazione rimangono gli ingredienti fondamentali contro la crisi». Il web è l’unica voce in crescita. In questa estate a secco di prenotazioni, le uniche ad aumentare sono quelle online che ormai arrivano a 4 prenotazioni su 10. «Non solo come mezzo di comunicazione: il web deve essere anche un servizio per il cliente.
Faccio l’esempio della televisione: anni fa non era presente in tutte le camere d’albergo, oggi sono rimasti in pochi a non averla. Perché fa parte delle abitudini degli italiani, e internet ormai è lo stesso. Un hotel con un’offerta di qualità deve contemplare il wi-fi tra i suoi servizi». La tecnologia, poi, è una voce su cui investire anche per risparmiare e qualificarsi in un’ottica di responsabilità ambientale. «Pannelli fotovoltaici e tutte le misure che si possono mettere in atto in qualsiasi struttura, dalla più grande alla più piccola, sono utili per abbattere sensibilmente i costi sul medio e lungo periodo ma anche per venire incontro a una nuova sensibilità del cliente, in cerca di valori sempre più compatibili con il rispetto dell’ambiente».
E a proposito di ambiente, anche il chilometro zero aiuta. «Ditemi voi», commenta provocatoriamente Cianella, «perché dovrei bere un vino trentino in Calabria? Perchè avrei fatto mille chilometri per bere la stesso cosa che potrei trovare a 100? Gli albergatori devono sempre più affidarsi alle produzioni locali, alla tipicità più stretta, più vicina al proprio territorio. Solo così possono far crescere un marchio con le caratteristiche di unicità e qualità. Inoltre», continua, «un territorio in cui vengono mantenute vive le colture e le lavorazioni locali è un territorio che mantiene intatto anche il suo valore paesaggistico, e questo ha un ritorno indubbio su tutta l’offerta turistica in generale».
Nuovi clienti, senza tradire i vecchi.
Le soluzioni strategiche in capo a un territorio, al di là dei singoli operatori, che hanno avuto più successo quest’anno sono state quelle che hanno contribuito a rinnovare l’offerta nel solco di una tradizione, diversificando il pubblico ma potenziando, allo stesso tempo, il legame con la clientela tipo. Un esempio di questa strategia è quello dei Riviera Beach Games, le «Olimpiadi dei giochi da spiaggia che da cinque anni organizza la Riviera Romagnola dai Lidi di Comacchio a Cattolica», spiega Cianella. «Nelle prime due settimane di agosto hanno portato oltre 350 mila partecipanti e 800 mila presenze negli alberghi». Ma soprattutto hanno coinvolto tutti i membri della famiglia, dal più grande al più piccolo, in una condivisione dell’esperienza sportiva che ha toccato anche momenti di vero e proprio Amarcord con la gare del tiro alla fune e altre specialità vintage da spiaggia.
Più controversa l’esperienza, sulla stessa Riviera, della Notte Rosa. «Sicuramente un successo a livello mediatico, dal momento che i mezzi d’informazione l’hanno fatta conoscere in tutta Italia come la notte del divertimento giovane per antonomasia». Ma un evento che può avere risvolti negativi sul core business del territorio stesso, ovvero il turismo familiare, dal momento che bottiglie per strada e giovani dispersi nei fumi del day after alcolico non sono propriamente il panorama più a misura di famiglia in vacanza senza pensieri. «Probabilmente bisognerebbe virarla verso una Notte bianca, aumentando la dose di cultura e tenendo i musei aperti, musei che nei territori di vacanza anche se di mare sono sempre presenti sul territorio italiano con offerte di qualità spesso poco conosciute al grande pubblico».