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 2012  agosto 14 Martedì calendario

14 AGOSTO 1968

Intervista al premier Leone sul movimento universitario Nel corso di un suo rapido passaggio a Roma (è arrivato stamane da Anacapri, e nel pomeriggio è ripartito per Venezia) il presidente del Consiglio Leone ci ha ricevuti per un’intervista. Il tema, quasi obbligatorio, è la polemica di questi giorni, fra quanti accusano il governo di eccessivo dinamismo e chi ne rimprovera invece le carenze, deplorando che i problemi connessi alle Università non siano stati affrontati con il coraggio e l’urgenza che la loro gravità avrebbe richiesto... Leone, per esempio, è rimasto scandalizzato dal metodo di esami seguito presso la facoltà di Architettura di Milano, in esecuzione delle richieste dell’assemblea studentesca. Gli esami vi sono stati infatti sostituiti da un seminario che non aveva alcun riferimento con la materia di studio. A nome di un gruppo di studenti parlava uno solo, ma a tutti gli appartenenti al gruppo era garantito preventivamente il voto di 25/30, e di 27 agli studenti che debbono mantenere questa media per continuare a fruire di borse di studio. Allettati dalla bella sanatoria, molti studenti, specie fuori corso, hanno sostenuto in blocco tutti gli esami arretrati, quindici, sedici, diciassette tutti in una volta. Il ministro della P. I., onorevole Scaglia, con suo decreto motivato del 9 agosto ha revocato dalle sue funzioni il preside della Facoltà di architettura milanese, e Leone commenta: «Certo, ben venga la sperimentazione, ma al servizio della serietà e del progresso degli studi... Io mi domando quale credito avrebbe presso la società in cui viviamo una laurea conseguita con tali metodi, cioè con il disprezzo, palese ed esaltato, delle garanzie di preparazione e dì serietà dell’esame».

Come valuta, Presidente, l’atteggiamento dei giovani? «La grande maggioranza desidera indubbiamente corsi regolari e possibilità effettive di studi e di esami. Ma quando ci troviamo di fronte alla cosiddetta contestazione globale, anche se è di minoranza, il dialogo diventa impossibile, e tanto più improbabile ci riesce la ricerca delle soluzioni. In Parlamento l’ho già detto: non è facile acquisire in modo organico le opinioni delle varie componenti universitarie, proprio per la sconcertante situazione in cui ci troviamo, tra movimenti senza forme organizzate e che si rifiutano di avanzare proposte concrete.

Ma se in autunno il movimento dovesse riattivarsi ed assumere forme pericolose per l’intera società e lo Stato stesso, Leone prende impegno di difendere la scuola, la società, lo Stato: «Io non permetterò che si erigano barricate, si incendino automobili, si devastino università, si occupino pubblici stabilimenti».

Non si dimostra pessimista e tanto meno allarmato, ma seriamente deciso. (Vittorio Gorresio)

A Venezia con Herbert Marcuse, il filosofo della contestazione

Il papà della contestazione, Herbert Marcuse, è in vacanza per 48 ore sulla Laguna. Lui, che in tutto il mondo è guardato come l’uomo che preparò le polveri per la sommossa giovanile, fruisce della tranquilla bonaccia che precede, a Venezia, il temporalone che si annuncia per la apertura imminente del festival cinematografico. «Siamo due turisti, molto stanchi, in cerca di riposo. Venezia è lovely, ma lasciatecela godere!». È un asciutto signore longilineo, occhi azzurri, capelli argentati e ondulati, camicia azzurra, pantaloni blu, scarpette da ginnasta ai piedi, e una moglie, al braccio, altrettanto lunga, asciutta, segaligna. Tutti e due si incamminano verso piazza San Marco.

I suoi figlioli contestano, signor Marcuse? «Oh no! Lavorano tutti e tre, non hanno tempo per contestare!». Tornerà per il festival? «Che festival?». Il festival del cinema. Come saprà, lo contestano violentemente da tutte le parti! «Ma che dite mai? Questo festival l’ho sentito nominare, sì, ma non sapevo che si svolgesse in questa stagione!». Poi, incuriosito: «Ma ditemi un po’: che cosa c’è da contestare in un festival di cinematografo?». C’è che mercifica l’arte cinematografica, come dicono i suoi oppositori, con una espressione che lei stesso ha creato. Marcuse ride, si scrolla nelle spalle. «Oh, ma quante cose mi fan dire questi ragazzi, in tutto il mondo! Scommetto che quelli che si rivoltano nel nome di Marcuse non hanno letto i miei libri! Per esempio, mi fan dire che io rinnego la tecnologia, e io la tecnologia non la rinnego, me ne servo!». (Gigi Ghirotti)

Brigitte Bardot a Cervinia con Gigi Rizzi

La Bardot e Luigi Rizzi, il giovane playboy italiano che di recente ha preso il posto di Günther Sachs accanto all’attrice, sono attesi per domani sera a Cervinia. Dovrebbero abitare nell’elegante condominio «La casa del sole», dove la famiglia Rizzi possiede un alloggio al quinto piano. La custode del caseggiato avrebbe ricevuto alcune telefonate dalla madre del giovane, che le ha dato disposizioni per mettere in ordine l’appartamento. «Vorrei lasciare a Luigi la stanza matrimoniale; io andrei in una cameretta più piccola», avrebbe detto la signora Rizzi.
Oggi a Cervinia si diceva che la Bardot e il suo nuovo accompagnatore fossero a Nervi, dove la famiglia Rizzi ha un’altra abitazione. Ma nella città ligure nessuno li ha visti arrivare. L’altra sera invece sono stati fotografati fuori da un night di St. Tropez.