Francesca Schianchi, la Stampa 14/8/2012, 14 agosto 2012
MENO AUTO BLU, RISPARMI PER 280 MILIONI MA NELLA TABELLA DI MARCIA SIAMO INDIETRO
Il trend è positivo, ma quello che si è fatto ancora non basta. «La Pubblica amministrazione può e deve fare di più», sprona il ministro che di quel comparto è responsabile, Filippo Patroni Griffi, a commento degli ultimi dati sulle auto blu diffusi dal suo dicastero. Tra 2009 e 2011 i costi si sono ridotti di quasi il 16%, con un risparmio annuo di oltre 200 milioni di euro, che arrivano a 280 nel 2012: un inizio, «ma non è raggiunto l’obiettivo», sottolinea il ministro, visto che per decreto le amministrazioni erano invece obbligate a un taglio del 20% rispetto al 2009 e «per l’anno prossimo il target è -50%». Quasi la metà delle amministrazioni, il 44%, è inoltre in ritardo nel risanamento: tra queste, c’è un 18,4% che ha aumentato la spesa, e un 6,1% ha addirittura alzato i costi di oltre il 20%.
Il monitoraggio è stato svolto da Formez tra il 10 maggio e il 30 giugno, su un campione ampio ma non ancora esaustivo: sono 4.694 gli enti che hanno risposto, soprattutto dal CentroNord, pari all’86,3% del parco auto totale. «Proseguiremo il monitoraggio e investiremo l’Ispettorato di Funzione pubblica di verificare le amministrazioni che si sottraggono ai controlli e coloro che non rispettano le regole», promette Patroni Griffi.
Le vetture («che devono avere funzioni di servizio e non di rappresentanza o peggio di esibizione di status», ricorda il ministro), sono 60.500, di cui poco più di 7800 quelle blu (ad personam e con autista), su cui è avvenuto il taglio maggiore, e quasi 53 mila le grigie, di servizio: insieme hanno percorso nel 2011 circa 700 milioni di chilometri. La spesa l’anno scorso è stata di un miliardo e 220 milioni (esclusi corpi di polizia, forze armate e targhe speciali), di cui più del 73% per il personale. Che resta la voce di spesa più pesante, nonostante dal 2009 si sia contratta del 17,9% con un risparmio di circa 176 milioni all’anno. Dieci milioni si sono risparmiati dai tagli all’acquisto in proprietà (-32,4%), a cui corrisponde però un aumento del 7,3% di costi per il noleggio (circa 3,5 milioni); -19,7% di spese di gestione come buoni taxi e costi di stazionamento, -5,7% di spese per i consumi: si sarebbe potuto fare di meglio se non fosse aumentato il carburante.
«Molte amministrazioni stanno affrontando con serietà il problema della riduzione dei costi del parco auto», concede il ministro: così, «i risultati di questi ultimi due anni portano nelle casse dello Stato un piccolo tesoretto». Quel 16% in meno (il 15,9 per l’esattezza) che è frutto della media tra chi ha tagliato pochino, come le Asl (-8,4%) e chi ha superato la richiesta, come i Comuni (-21,7%). L’amministrazione centrale ha tagliato di circa l’11,9%; -16,8% invece nelle amministrazioni locali: un rapporto che si inverte se si calcola il risparmio escludendo il personale (Pa centrale -17%; Pa locale -9,5%: media -10,5%). Con differenze tra le Regioni: dal diligente Friuli che ha tagliato del 30,9%, all’Abruzzo che non arriva al 7% (-6,9). Una curiosità: tra gli enti virtuosi, medaglia d’oro al comune di Pavia, che ha ridotto i costi di oltre il 70%. Bene anche la provincia di Torino: -43,7%.