Elena Dusi, la Repubblica 14/8/2012, 14 agosto 2012
UN CLONE IL CIPRESSO DI BOLGHERI
I cipressi di Bolgheri che il Carducci vedeva “alti e schietti” rischiano di trasformarsi nelle “fiaccole spente” di Dino Campana. I simboli sempreverdi dell’immortalità arrivati in Toscana — si ipotizza — al tempo degli etruschi, oggi stanno chinando il capo. Colpa di un fungo che distrugge la corteccia dei 2.500 alberi che costeggiano il viale di 5 chilometri fra il mare e Bolgheri. La lotta tra l’uomo e il parassita dura ormai da decenni e il Cnr sta cercando di sferrare il colpo di grazia al micidiale fungo Seiridium cardinale con la tecnica della clonazione. Si selezionano varietà genetiche resistenti alla malattia e tramite un innesto si trasferiscono le loro qualità agli alberi giovani. Oltre a piante in grado di difendersi dal “cancro della corteccia”, al Cnr stanno selezionando — e piantando lungo il viale secolare — cipressi resistenti al cambiamento climatico e varietà che producono poco polline, causando meno allergie. Grazie alle nuove conoscenze della genetica, un eventuale Carducci dei nostri giorni, ricevendo l’invito dai cipressi “Ohsieditialenostreombreadorate”,nondovrebbecosì preoccuparsi nemmeno del caldo o degli starnuti.