Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 14 Martedì calendario

UN CLONE IL CIPRESSO DI BOLGHERI

I cipressi di Bolgheri che il Carducci vedeva “alti e schietti” rischiano di trasformarsi nelle “fiaccole spente” di Dino Campana. I simboli sempreverdi dell’immortalità arrivati in Toscana — si ipotizza — al tempo degli etruschi, oggi stanno chinando il capo. Colpa di un fungo che distrugge la corteccia dei 2.500 alberi che costeggiano il viale di 5 chilometri fra il mare e Bolgheri. La lotta tra l’uomo e il parassita dura ormai da decenni e il Cnr sta cercando di sferrare il colpo di grazia al micidiale fungo Seiridium cardinale con la tecnica della clonazione. Si selezionano varietà genetiche resistenti alla malattia e tramite un innesto si trasferiscono le loro qualità agli alberi giovani. Oltre a piante in grado di difendersi dal “cancro della corteccia”, al Cnr stanno selezionando — e piantando lungo il viale secolare — cipressi resistenti al cambiamento climatico e varietà che producono poco polline, causando meno allergie. Grazie alle nuove conoscenze della genetica, un eventuale Carducci dei nostri giorni, ricevendo l’invito dai cipressi “Ohsieditialenostreombreadorate”,nondovrebbecosì preoccuparsi nemmeno del caldo o degli starnuti.