Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 14 Martedì calendario

L’EROE DI KATRINA IN CELLA, TENTATO OMICIDIO

L’angelo con la canoa, l’eroe che aiutò molte persone nella New Orleans devastata dall’uragano Katrina, è ora in cella con l’accusa di aver commissionato l’omicidio della ex moglie Katy. Abdulrahman Zeitoun, 54 anni, l’arabo-americano diventato il protagonista di un libro dello scrittore Dave Eggers, avrebbe offerto 20 mila dollari a un killer per uccidere la donna e il suo figlio maggiore.
NEW YORK — «Grande libro, grande storia, grandi personaggi» diceva soltanto poche settimane fa Jonathan Demme: il regista del Silenzio degli innocenti era ancora sicuro di cavarci un grande film di animazione (malgrado i problemi finanziari). E invece Zeitoun, il bestseller di Dave Eggers, probabilmente non diventerà mai un cartone animato. Pensare che alla sua uscita in America, estate del 2009, il «New York Times» scrisse: «Tra cinquant’anni, quando penseremo all’uragano Katrina e a New Orleans, ci ricorderemo di Zeitoun». Il guaio, con i libri che non sono di fiction, è che le persone cambiano. I film bisogna farli in fretta.
Sulla pagina i personaggi restano «grandi», nella vita gli eroi diventano piccoli, magari infimi. Fino al punto da risultare irriconoscibili. Tra cinquant’anni come sarà ricordato Abdulrahman Zeitoun? Come «l’angelo con la canoa» che salvò la gente nell’inferno di New Orleans o come l’uomo che ha offerto ventimila dollari a un compagno di cella per far fuori la moglie? L’arabo-americano campione di tolleranza, ingiustamente arrestato nei giorni del diluvio con l’accusa assurda di appartenere ad Al Qaeda, oppure il padre integralista che un paio di mesi fa ha minacciato la figlia con un cacciavite perché portava gli shorts? Mentre New Orleans rinasce, il suo eroe affonda. È tornato al punto di sette anni fa. In cella. Ma questa volta la redenzione sembra una missione impossibile. Secondo i magistrati Zeitoun ha commissionato l’omicidio della ex moglie Kathy e di suo figlio maggiore, 22 anni (avuto dal precedente matrimonio), nonché di un terzo uomo che lui ha descritto al sicario come il nuovo fidanzato di Kathy.
In attesa che la giustizia faccia chiarezza sullo Zeitoun in carne e ossa, lo scrittore e il regista che lo volevano consegnare alla Storia hanno preso le difese della ex moglie: «Siamo profondamente rattristati per quanto è successo — scrivono Eggers e Demme nello scarno messaggio che apre il sito internet della Fondazione Zeitoun —. La nostra prima preoccupazione va alla sicurezza di Kathy e dei figli. Siamo in contatto con lei dall’incidente del 25 luglio. E ora siamo scioccati dalle accuse formulate contro Abdulrahman il 9 agosto». Tutto in due settimane. Il 25 luglio Abdul aggredisce Kathy (il loro matrimonio è finito da oltre un anno) in una strada di New Orleans. La colpisce alla schiena con un cric, la prende a pugni, le sputa addosso sotto gli occhi di un testimone. Prima fugge, poi si consegna alla polizia. Era già successo all’inizio del 2012, un altro scoppio di violenza, a casa di lei. Zeitoun si era dichiarato colpevole e se l’era cavata. Questa volta è diverso. Ai primi di agosto Donald Pugh, un compagno di cella che sta per uscire, racconta della proposta che gli ha fatto Zeitoun.
Nel rapporto della polizia di New Orleans si parla di ventimila dollari promessi per i tre omicidi. Il piano: Pugh deve chiamare Kathy mostrandosi interessato a una casa che vuole affittare a New Orleans. La ucciderà all’appuntamento per visionare l’immobile, ma solo se lei non verrà accompagnata dai quattro figli che ha avuto con Zeitoun. La trappola scatterà se Kathy verrà con l’altro figlio e con l’altro uomo. Piano da realizzarsi in tempi brevi, con Zeitoun in cella così da non poter essere accusato degli omicidi. Zeitoun ha sbagliato i conti, il suo sicario è diventato il suo accusatore. Kathy ne parla al telefono con un reporter del «Boston Globe».
Racconta della trasformazione di Zeitoun: è diventato una persona molto diversa da quella descritta nel libro, l’eroe tranquillo di Katrina. Che rimase indietro, nella città sommersa, aiutando i disperati con la sua canoa di seconda mano comprata per 75 dollari. L’uomo paziente che fu catturato con l’accusa di voler saccheggiare la sua stessa casa e di essere un terrorista islamico, tenuto in gabbia per quasi un mese mentre sua moglie fuggita a Phoenix lo credeva morto. Un simbolo di redenzione dal basso, nel disastro delle istituzioni.
Quell’uomo era vero, dice la moglie. Ma non c’è più. È diventato sempre più aggressivo, violento con la famiglia. Le sue convinzioni si sono radicalizzate, tanto da non sopportare i calzoncini della figlia. «Era un uomo buono, è cambiato troppo. Anche lo scrittore Dave Eggers — dice la donna — ha condannato il suo comportamento».
Per Eggers questa è una vicenda personale. Lui ha fatto uscire Zeitoun dalla palude dell’anonimato, facendone un simbolo come sulla copertina del libro: una silhouette con il pizzetto e la canoa. Lo scrittore ci ha lavorato tre anni. Viaggiando da New Orleans alla Siria (dove Abdulrahman è nato nel 1957 a Jableh). Dopo il bestseller (tradotto in Italia da Mondadori) è nata la Zeitoun Foundation che in questi anni ha raccolto 250 mila dollari per finanziare progetti per la ricostruzione di New Orleans. E ora questa macchia gigantesca, un nuovo capitolo, un’altra storia. Da eroe a sospetto assassino. Da grande personaggio a piccolo uomo. Come ce lo ricorderemo Zeitoun tra qualche anno? Con la pagaia del salvatore o con il cric in mano?