Andrea Tarquini, la Repubblica 13/8/2012, 13 agosto 2012
COSACCHI IN MARCIA SU PARIGI
Tornano i cosacchi, e puntano su Parigi. Niente paura, è solo folclore storico. Per celebrare i 200 anni della vittoria di Borodinò contro Napoleone, venti dei mitici cavalieri-soldati russi sono partiti da Mosca. Traverseranno l’Europa fino alla capitale francese. “Ci laveremo i piedi nella Senna, ma è un viaggio di pace”, dice il loro comandante Aleksandr Koliakin. Sarà. I cosacchi furono mito bifronte nella grande letteratura, da
Guerra e pace di Tol’stoij all’Armata a cavallo di Babel, e poi nei manifesti Dc della guerra fredda i loro cavalli si abbeveravano davanti San Pietro. Però diciamolo, che cosa proverebbe il mondo se, per celebrare la nascita della Germania moderna (francesi sconfitti a Sedan e incoronazione del Kaiser a Versailles occupata), Angela Merkel facesse marciare soldati fino a Parigi? Ma via, prendiamola con humor. Ogni paese ha il suo senso autocritico della Storia. Però in viaggio verso ovest i venti cosacchi potrebbero almeno simulare una ritirata davanti Varsavia, dove nel 1920 subirono da Pilsudski l’unica sconfitta. E poi, come messaggio di pace non sarebbe stato meglio un concerto delle Pussy Riot all’Olympia?