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 2012  agosto 12 Domenica calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LA STORIA DI WIND JET


REPUBBLICA.IT
Ancora disagi nell’aeroporto di Fiumicino a causa della vertenza Wind Jet, la compagnia low cost che in questi giorni ha soppresso diversi voli in partenza dalla capitale per la Sicilia. Dopo il fallimento della trattativa che avrebbe dovuto consentire l’integrazione della compagnia siciliana in Alitalia, la situazione all’aeroporto di Fiumicino non migliora. Oggi, domenica 12 agosto, è la prima giornata di stop ai voli Windjet a partire dalla scorsa mezzanotte, per la decisione ieri sera della compagnia low cost di sospendere l’operatività in tutti gli scali. Allo scalo romano, sui monitor, accanto ai cinque voli, due per Palermo (8.40 e 22.10) e tre per Catania (13.50, 18.10 e 20.50), figura la scritta ’cancellato’. I passeggeri vengono riprotetti con altre compagnie come Alitalia, Meridiana, Livingston, Blue Panorama e Neos. Mentre per martedì prossimo è fissato il vertice su Wind Jet al ministero dello Sviluppo economico. L’incontro con i sindacati è previsto alle 14.30, come riferisce la Cisl Sicilia. Si discuterà delle ricadute occupazionali della vertenza, che coinvolge ottocento persone, tra dipendenti e indotto. Il Codacons annuncia che si rivolgerà alla Procura di Roma, contestando il reato di truffa
ad alcune compagnie per il rincaro delle tariffe, dopo le segnalazioni dei passeggeri Wind Jet rimasti a terra.
L’impegno di Alitalia a riproteggere i passeggeri di Wind Jet, sin dai primi giorni di agosto, nel caso in cui la low cost catanese non fosse stata in grado di operare alcune tratte ’’conferma che l’unico motivo per cui è stata tenuta aperta l’attività di WindJet è che la trattativa era possibile ancora fino a 48 ore prima del fallimento’’ con Alitalia, ha detto il presidente dell’Enac, Vito Riggio, che rileva di non aver mai voluto entrare ’’nel merito delle responsabilità’’ del fallimento dell’accordo di integrazione fra le due aviolinee. ’’Il mio invito a servire i passeggeri è stato quindi più che fondato - ha aggiunto Riggio - e sono lieto che Alitalia, Meridiana e altre compagnie si stiano facendo carico della riprotezione dei passeggeri di WindJet’’.
Duecento turisti - la maggior parte israeliani - sono rimasti bloccati nello scalo romano dalle 23 di ieri sera. Hanno trascorso la notte dormendo su giacigli di fortuna, sui pavimenti e sulle poltrone dell’aeroporto. Ad assisterli la società di gestione dello scalo e le forze dell’ordine. Tra i turisti anche diversi bambini. Sono riusciti a partire prima delle 18 alla volta di Tel Aviv dopo che è stato allestito ad hoc un volo della compagnia Mistral, capace di trasportare 160 passeggeri. "Abbiamo appreso della soluzione intorno alle 15.30 - racconta un passeggero - ora abbiamo iniziato le operazioni d’imbarco e dovremo decollare tra le 17.30 e le 18. Pagheremo un supplemento di 50 euro". I passeggeri hanno ricevuto l’interessamento e l’assistenza della società Aeroporti di Roma, che ha fornito loro acqua e cibo.
FIUMICINO, L’ODISSEA DEI PASSEGGERI
Anche Blue Panorama Airlines, in una nota, informa che ’’con riferimento alla notizia dell’istituzione da parte dell’Enac di un’unità di crisi per la riprotezione dei passeggeri dei voli Windjet, a coloro che sono in possesso di un regolare biglietto Windjet, dalla data di sospensione dei voli della compagnia etnea in avanti, chiamando il call center Blue Panorama Airlines allo 06.98956666 verrà loro riconosciuto un trattamento straordinario relativo all’istituzione dell’unità di crisi’’. Blue Panorama Airlines ricorda che ’’attraverso il proprio marchio low cost Blu-express.com, opera in co-presenza con Windjet i collegamenti Roma Fiumicino-Catania e Roma Fiumicino-Palermo e che i relativi voli hanno nelle prossime settimane diverse migliaia di posti disponibili’’. Queste le tariffe messe a disposizione fino a esaurimento posti per i passeggeri in possesso di regolare biglietto Windjet: 90 euro tutto incluso per volare da Roma Fiumicino per Catania e Palermo, e da Catania e Palermo per Roma, in sola andata fino al 10 settembre; 60 euro tutto incluso per volare da Roma per Catania e Palermo, e da Catania e Palermo per Roma, in sola andata a partire dall’11 settembre.
Anche EasyJet, come altre compagnie, mette a disposizione dei passeggeri di Wind Jet rimasti senza volo, una tariffa fissa o agevolata per volare da domenica 12 fino a venerdì? 17 agosto incluso. Possono usufruire di questa tariffa - si legge in una nota della compagnia - coloro che hanno biglietti per le tratte Milano-Palermo, Milano-Catania e Roma-Palermo (e viceversa). Tutti i possessori di un biglietto Wind Jet possono chiamare il call centre EasyJet in lingua italiana al numero 199 201 840 o in lingua inglese al numero 0044 843 104 5454.
Un’altra giornata di passione, quindi, per i viaggiatori in transito all’aeroporto Leonardo Da Vinci. La compagnia, infatti, in trattative sindacali con l’Alitalia, ha deciso già da giovedì notte di sospendere il proprio traffico aereo. Il risultato di ieri: un’odissea per oltre cinquecento persone si sono ritrovate bloccate nello scalo alla ricerca disperata di qualche alternativa per partire. Palermo e Catania non vengono servite da giorni ormai dalla Wind Jet e gli aerei Alitalia, messi in allerta per accogliere i passeggeri rimasti senza volo, spesso sono in overbooking. Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, ha espresso i suoi dubbi sull’interruzione della trattativa ad agosto: "Pur senza entrare, per ora, nel merito della controversia, non può che destare perplessità il fatto che la rottura delle relazioni tra Wind Jet e Alitalia si stia determinando proprio in questo mese, durante il quale scatta il cosiddetto ’periodo di franchigia’, previsto espressamente dalla Regolamentazione del settore del trasporto aereo. Auspico che si sappia individuare quanto prima una soluzione adeguata a tutela di tutti i cittadini utenti, poiché quello che sta accadendo, pur non configurandosi come una forma di sciopero, sta producendo effetti dannosi sul piano dell’erogazione del servizio pubblico’’.
L’odissea dei passeggeri. Nella mattinata tra i passeggeri Wind Jet rimasti a terra è scattata la caccia al biglietto. Si rivolgono, spazientiti e amareggiati, ai banchi di altre compagnie o della Flight Care per avere informazioni e cercare il primo volo utile per essere riprotetti. ’’Non sappiamo cosa dobbiamo fare - afferma un viaggiatore siciliano, che era diretto con moglie e bambini a Catania con il volo soppresso delle 13.50 - abbiamo saputo nella tarda serata di ieri che c’era il fermo totale. Siamo venuti stamattina in aeroporto ma non abbiamo indicazioni e ora ci siamo rivolti ai banchi Alitalia per vedere di poter partire stasera, anche se non mi va giù l’idea di dover pagare un supplemento. Come siciliano sono molto dispiaciuto per lo stop della Wind Jet: ho sempre volato con questa compagnia e non avevo mai avuto problemi’’. Gli fa eco un altro: ’’Stiamo cercando un’alternativa con un’altra compagnia e intanto rischiamo di perdere un giorno di vacanza in Sicilia. Perché dobbiamo pagare poi un supplemento? Ho saputo dello stop ai voli solo questa mattina alla radio ma avevo già messo in preventivo delle difficoltà, vista la situazione che andava avanti da diversi giorni".
Bloccati in aeroporto 200 israeliani. Hanno bivaccato e trascorso la notte in aeroporto e ancora oggi non sanno se riusciranno a partire con qualche volo alternativo. Da ieri sera sono bloccati a Fiumicino, per lo stop dei voli Wind Jet, circa 200 passeggeri israeliani, per lo più turisti che hanno passato una settimana di vacanza in Italia e che stavano tornando a Tel Aviv con un volo charter della compagnia siciliana, l’IV 6982, cancellato alle 23. Sono preoccupati, stanchi, amareggiati, lamentano carenza di informazioni, molti non hanno soldi sufficienti per poter ripiegare su voli di altre compagnie o destinazioni alternative. Tra di loro anche qualche turista italiano. Pochi finora quelli che sono riusciti a trovare un volo con altre compagnie. Per loro l’attesa e il bivacco prosegue in un settore del Terminal 3. ’’Fino alle 22 di ieri il volo era in piedi - racconta Alessandro, di Foggia, diretto in vacanza in Israele - poi la brutta sorpresa. Qualcuno più fortunato è andato a dormire in albergo, ma la maggior parte, almeno un centinaio ha dormito stanotte per terra nel terminal. Ci hanno dato dell’acqua. Ci sono bambini, anziani. Ora non sappiamo quale sarà la nostra sorte. Non tutti hanno la liquidità economica necessaria per trovare voli alternativi. Forse, ci hanno riferito, potrebbero organizzare un volo ad hoc per imbarcare buona parte di noi’’. Un gruppo di studenti israeliani in Italia, seduti a terra, in mezzo ai bagagli che la scorsa notte hanno fatto da cuscino, e che tornavano a casa per le vacanze, lamenta la ’’disinformazione e poca assistenza: nessuno della compagnia né dell’ambasciata si è fatto vivo, nessuno ci ha avvisati che sarebbe saltato il volo; stanotte Aeroporti di Roma ci ha fornito acqua e panini, ma siamo stanchi e non sappiamo come e quando poter tornare a casa’’.
Codacons, Federconsumatori e Adoc. Durissimo il Codacons contro il supplemento chiesto ai passeggeri Wind Jet per la riprotezione sui voli di altre compagnie aeree. "Si tratta di un balzello assolutamente ingiusto, che viene richiesto a viaggiatori che si trovano in una situazione di necessità e che quindi hanno scarse o nulle possibilità di scelta - afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - vista la situazione di emergenza, il dirottamento su altri voli deve avvenire in modo totalmente gratuito per i passeggeri, e le compagnie potranno poi rivalersi su Wind Jet per i costi sostenuti". Il supplemento è stato quantificato dall’associazione in 80-120 euro. Il Codacons sta inoltre studiando la possibilità di una class action da parte dei viaggiatori che in questi giorni hanno subito la cancellazione del volo o pesanti ritardi e infinite attese presso gli aeroporti. "Tutti coloro che hanno subito disagi potranno agire attraverso il Codacons per chiedere i danni non solo alla compagnia aerea, ma anche all’Enac, che non ha saputo prevenire i gravi disservizi e tutelare adeguatamente gli utenti - spiega Rienzi - e se la situazione non tornerà alla normalitù, i 300mila possessori di biglietti Wind Jet potranno aderire alla mega class action del Codacons per ottenere il rimborso di quanto pagato e il risarcimento dei danni subiti". L’Adoc stima danni ai passeggeri per 30milioni di euro, e lamenta che per le riprotezioni "chiedere tra biglietto e diritti di agenzia più di 80 euro equivale alla vendita di un nuovo ticket". Claudio Melchiorre, presidente dell’associazione invita "coloro che hanno aderito o aderiranno all’offerta di un nuovo biglietto al posto della prenotazione Wind Jet a chiedere, per mezzo dell’associazione, il rimborso integrale del biglietto emesso dalla compagnia siciliana". Tutto questo mentre il timore più grande è che la trattativa con Alitalia sia ormai del tutto compromessa. Lo sanno anche i dipendenti della low cost siciliana, che protestano anche loro insieme ai clienti.
All’attacco anche i presidenti dell’Adusbef, Elio Lannutti e di Federconsumatori, Rosario Trefiletti: "Come abbiamo già affermato, all’azione ritardata e pressapochista dell’Enac in merito alla vicenda Wind Jet ora si arriva ad una riprotezione scandalosa per chi volesse imbarcarsi su altri voli. Sotto un condizionamento come quello di non perdersi una vacanza o altro ancora una famiglia dovrebbe sborsare cifre incredibili. Tutto ciò - sottolineano - è molto grave e riteniamo che si debba intervenire anche a livello governativo per sanare questa incredibile situazione. Comunque quello che continuiamo a consigliare ai cittadini coinvolti è di tenere ogni testimonianza d’acquisto o di ripercussioni negative poiché il diritto dei cittadini non è solo quello ovviamente del rimborso del biglietto acquistato ma di tutti i danni occorsi che devono essere risarciti: ambedue questioni che sono sancite da precise norme di legge che non necessitano, in questa fase di particolari class-action’’. Inoltre, concludono Trefiletti e Lannutti, ’’chiediamo al governo che si faccia piena luce su questa sconsolante vicenda per verificare comportamenti sbagliati sia di parte imprenditoriale che di parte istituzionale quale l’Enac’’.
(12 agosto 2012)

CAOS A CATANIA - REPUBBLICA.IT
Disagi e ritardi all’aeroporto di Catania per i voli Wind Jet dopo il fallimento della trattativa con Alitalia per l’acquisizione della compagnia sull’orlo della bancarotta. Cancellati i voli per San Pietroburgo delle 21.25, per Fiumicino delle 15.15, per Parigi delle 8.30 e per Rimini delle 6.40. Oltre ai voli partiti questa mattina con molte ore di ritardo (dodici con un ritardo che va dai 50 minuti alle 6 ore circa) è possibile che anche altri in programma per il pomeriggio vengano annullati.
Tra i casi più critici quello dei passeggeri del volo delle 12.20 per Verona: la partenza dell’aereo è stata spostata alle 18.55 ma non sanno se riusciranno a partire. Un ritardo programmato di almeno due ore anche per il volo delle 20.15 con destinazione Torino (che dovrebbe partire alle 22.20) mentre quello per Milano Orio al Serio delle 21 dovrebbe decollare alle 4.50, quello per Linate delle 21.05 all’1.10 e quello per Venezia delle 21.05 a mezzanotte.
E mentre il Codacons offre assistenza legale ai viaggiatori danneggiati dalla crisi della compagnia aerea, da domani, 12 agosto Meridiana Fly e Air Italy hanno messo in campo una serie di collegamenti aggiuntivi da e per l’isola a prezzi speciali. In particolare sono stati potenziati i collegamenti già esistenti su Torino, Milano Linate e Verona, e sono stati aggiunti nuovi collegamenti su Bologna e Roma Fiumicino.
Sei voli in arrivo ieri e partenza con ritardi che variano da una a cinque ore. Si ripercuote anche su Pisa il caos Windjet. Almeno per ora nessuno è rimasto a terra, ma anche al Galilei si vive con apprensione la sorte della compagnia catanese. Il fallimento delle trattative con Alitalia sta generando una situazione di incertezza anche sull’orario di oggi. «Stiamo seguendo la vicenda ora dopo ora - dice Gina Giani, direttore generale dell’aeroporto pisano. I ritardi ieri erano programmati, ma tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro. In ogni caso, abbiamo allertato il personale per fornire assistenza ai passeggeri che dovessero rimanere a terra per uno stop improvviso della compagnia. Se qualcuno si trovasse a passare la notte in aeroporto sono pronte le brandine».
Intanto piovono le proteste anche sulle tariffe per i voli alternativi. Duecentocinquanta euro a persona, compresa "una bambina di 12 mesi: altro che tariffe Alitalia agevolate...". Se vuol far rientrare in Italia moglie, suocera e due figlie (una di un anno e l’altra di quattro) da una vacanza a Mosca, dopo lo stop ai voli della compagnia Wind Jet, Antonio De Bari, imprenditore pugliese residente a Massa Carrara, deve pagare altri mille euro.
"Io sono tornato con qualche giorno di anticipo - spiega in una telefonata all’Ansa -, la mia famiglia doveva lasciare la Russia dopo, con un volo Wind Jet. Oggi sento per radio e in tv che Alitalia ha messo a disposizione voli speciali a tariffe fisse e agevolate per ’soccorrere’ i passeggeri rimasti a piedi nei vari Paesi, ma 250 euro per un bimbo di 12 mesi non mi sembrano proprio un’agevolazione". Unica consolazione, i familiari del signor De Bari "non sono bloccati in aeroporto a Mosca". Torneranno martedì, volando Alitalia: "non mi è restata altra scelta - conclude - che tirare fuori la carta di credito e acquistare i 4 biglietti".
E’ a rischio inoltre una fetta importante del ritorno economico che la compagnia low cost ha garantito finora allo scalo toscano. Dal Galilei transitano ogni anno circa 200mila passeggeri imbarcati con la compagnia low cost. L’aeroporto perderà 32 voli fra quelli in arrivo e in partenza. Ogni giorno, infatti, decollano e atterrano 4 voli da Catania e Palermo. In più il martedì e il sabato sono previsti due voli internazionali da e per Mosca. Oggi il primo volo per la capitale russa, previsto per le 9:40, è partito alle 14:50, addirittura con oltre cinque ore di ritardo. Poi altri tre aerei hanno ritardi programmati da una a quattro ore.
(12 agosto 2012)

CAOS A PUNTA RAISI - REPUBBLICA.IT
Ancora caos negli aeroporti di Palermo e Catania dopo che Windjet ha cancellato tutti i voli. Gli scali siciliani assicurano che tutti i passeggeri saranno protetti, ma i ritardi e i disagi sono garantiti. C’è chi è stato costretto a passare la notte a Punta Raisi.
Quasi duecento persone che ieri sera dovevano partire, alle 20,30, con due voli per Roma e Torino, sono rimasti a terra. "Gli aeromobili non sono mai arrivati a Punta Raisi ", hanno dichiarato ai viaggiatori da Windjet. E così dopo essere arrivati al gate con la convinzione di avere attraversato indenni la crisi della Windjet, i vacanzieri hanno dovuto fare dietrofront. Non sono mancate le scene di panico all’imbarco. In molti hanno chiesto rassicurazioni agli assistenti di terra, che hanno allargato le braccia. "Al banco Gesap ci hanno detto che non ci avrebbero garantito il pernottamento in hotel e nemmeno un nuovo volo - racconta Andrea, una ragazza romana di 25 anni, ingegnere gestionale, che ha trascorso il periodo di vacanza in Sicilia - e così siamo rimasti in aeroporto e abbiamo dovuto acquistare un nuovo biglietto". Alcuni tra i passeggeri Windjet sono ripartiti stamattina con un volo Alitalia per Roma che è costato 75 euro dopo avere bivaccato in aeroporto per l’intera notte. Gli altri hanno deciso di andare in hotel e prendere un volo nel pomeriggio, tra i cinque messi a disposizione da Alitalia con tariffe più economiche. "E’ una vergogna - dice Andrea - e chiederemo tutti i danni, ma chissà se ci verranno mai risarciti".


CORRIERE.IT
Stop immediato ai voli Wind Jet. La compagnia low cost, dopo l’interruzione delle trattative con Alitalia, ha deciso di sospendere l’operatività in tutti gli scali dalla Mezzanotte. Sarebbero sorti anche problemi per l’approvvigionamento del carburante. Alcuni aerei sarebbero già stati riconsegnati alle società di leasing, in Irlanda, mentre uno sarebbe stato sequestrato dai creditori. L’Enac stima che siano circa 300 mila i passeggeri rimasti a terra e, per risolvere l’emergenza, ha concordato con le altre compagnie (Alitalia, Meridiana, Blu Panorama, Livingston e Neos) un piano di emergenza per riproteggere i viaggiatori con un «sovrapprezzo massimo» di 80 euro.
L’INTERVENTO DEL GOVERNO - La situazione è molto tesa, per questo il ministro Corrado Passera ha convocato i vertici di Wind Jet e Alitalia per martedì 14, per fare il punto «sull’improvvisa e inaspettata interruzione di una trattativa rispetto alla quale il governo aveva ricevuto informazioni di un esito positivo». Anche Roberto Alesse, presidente dell’Autorità di garanzia sugli scioperi dichiara la sua «perplessità» sulla rottura delle trattative tra Wind Jet e Alitalia avvenuta proprio in agosto, «mese durante cui scatta il cosiddetto periodo di franchigia».
AIUTO DA ALTRE COMPAGNIE - Così come aveva anticipato a Corriere.it il presidente di Enac Vito Riggio, al termine del tavolo di unità di crisi sul caso Wind Jet è arrivato il piano di aiuti. Sarà infatti garantita da cinque compagnie nazionali (Alitalia, Meridiana, Livingston, Blu Panorama e Neos,) l’assistenza dei passeggeri Wind Jet grazie a una «rimodulazione dei voli». L’Enac «ha disposto che i principali scali italiani rimangano aperti durante la notte». Ai passeggeri saranno garantite «singole tratte nazionali con un sovrapprezzo di massimo 80 euro (tasse incluse). Per i voli internazionali il sovrapprezzo sarà maggiore, a seconda delle tratte». Per i voli programmati a settembre, «i prezzi potrebbero subire delle variazioni».
ALITALIA E MERIDIANA -Un primo aiuto arriva proprio da Alitalia: sabato, otto voli (4 nazionali e 4 internazionali) hanno consentito di riproteggere 750 passeggeri Wind Jet. Sono al momento 3 mila le persone riprotette dalla compagnia che ha ricevuto circa 11 mila chiamate al numero dedicato (06.65859030). Sui collegamenti nazionali diretti di sola andata Alitalia offre, fino all’ultimo posto disponibile, una tariffa fissa di 75 euro. Da domenica, inoltre, Alitalia assicurerà 20 voli speciali al giorno sulla Sicilia. Anche Meridiana si fa avanti istituendo da domenica nuovi voli a prezzi speciali per la Sicilia.
FEDERCONSUMATORI - La Federconsumatori ha subito criticato l’Enac per la «superficialità» con cui ha affrontato la crisi Wind Jet. «Non possiamo essere soddisfatti - afferma l’associazione dei consumatori - del ruolo svolto dall’Enac su questa vicenda senza un minimo di prevenzione». «Per quei turisti appiedati a Fiumicino, Catania e Palermo - aggiunge la Federconsumatori - o che lo saranno a breve a seguito della sospensione della licenza di volare da parte dell’Enac, consigliamo di inviare una raccomandata alla compagnia aerea, chiedendo il rimborso del biglietto non usato e delle spese sostenute durante l’attesa in aeroporto, oltre alla corresponsione della compensazione pecuniaria per la mancata partenza».
DISAGI A RAFFICA - I contraccolpi della crisi Wind Jet si vedono giorno dopo giorno con voli cancellati, ritardi e le continue proteste dei passeggeri. Molti passeggeri hanno infatti in mano biglietti per volare con la compagnia siciliana e non sanno se potranno partire oppure se dovranno e potranno chiedere il rimborso. Una situazione che preannuncia contenziosi a raffica.
INTERVENGA IL GOVERNO - La crisi Wind Jet allarma le forze politiche. «Chiediamo al governo nazionale e al ministro Corrado Passera di convocare immediatamente un tavolo di trattativa nazionale perchè le conseguenze di un eventuale fallimento della compagnia siciliana sia sul piano occupazionale che su quello della mobilità dei siciliani, saranno disastrose», affermano alcuni parlamentari del Partito Democratico secondo i quali «c’è il rischio concreto che possano finire in mezzo a una strada 460 lavoratori diretti e 300 dell’indotto». E il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè: «I lavoratori, i viaggiatori e l’intera economia della Sicilia non possono pagare il prezzo più alto di una pessima gestione aziendale. Continuare a trattare con chi non è in grado di mantenere gli impegni sarebbe un’inutile perdita di tempo».

CRONOLOGIA DEL FALLIMENTO
La cronologia del fallimento della trattativa tra Alitalia e Windjet.
- 25 gennaio 2012: il Consiglio di Amministrazione di Alitalia fa partire il processo finalizzato a conseguire un’integrazione con la compagnia WindJet, sulla base dei contenuti di un memorandum of understanding sottoscritto dalle due società il 20 gennaio.
- 13 aprile 2012: viene firmato il contratto per l’acquisizione, da parte del Gruppo Alitalia, di attività della compagnia Windjet relative al trasporto passeggeri di linea. L’operazione è subordinata al buon esito di una serie di condizioni, di mercato e normative, individuate nel contratto. Tra queste, in particolare: l’autorizzazione da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e il pronunciamento da parte dell’ENAC per gli aspetti di competenza e una serie di certificazioni che permettano la definizione del valore dell’azienda.
- Al 29 giugno 2012, data entro la quale l’operazione doveva essere conclusa, l’accordo non era stato ancora raggiunto a causa della mancata realizzazione di condizioni sospensive da parte di WindJet riguardanti la situazione patrimoniale e bilancistica, l’indebitamento e i rapporti con le società proprietarie degli aeromobili.
Alla mancanza di queste condizioni, il 18 luglio 2012 si è aggiunta la decisione Antitrust, arrivata oltre i tempi auspicati e molto penalizzante. L’Antitrust ha autorizzato l’operazione, subordinandola però alla cessione di 5 coppie di slot (fasce orarie di decollo e di atterraggio) sulle rotte Catania - Milano Linate, Palermo - Milano Linate e Catania - Roma Fiumicino. La decisione dell’Antitrust ha modificato in modo sostanziale il profilo dell’operazione.
- È stato quindi aperto un tavolo negoziale che tra il 2 e il 3 agosto 2012 ha raggiunto un nuovo accordo a seguito del quale, il 7 agosto, si è riunito il Comitato Esecutivo di Alitalia che ha dato mandato all’Amministratore Delegato per firmare il nuovo contratto, basato sull’assunzione da parte di Alitalia di maggiori rischi a fronte di maggiori garanzie bancarie, una volta arrivata la documentazione mancante.
- 9 agosto 2012: WindJet ha inviato ad Alitalia una lettera in cui conferma di non essere in possesso della documentazione necessaria a chiudere l’operazione e rimette in discussione gli accordi già raggiunti per continuare la trattativa.
- 10 agosto 2012: Alitalia dichiara fallita la trattativa. (Fonte: Adnkronos)

BIRD STRIKE PER BLUE PANORAMA
ROMA - Si è trasformata in una vera e propria odissea la partenza per le vacanze di circa duecento turisti diretti a Santo Domingo. Arrivati questa mattina all’aeroporto di Fiumicino da varie città del centro sud d’Italia, i vacanzieri, tra cui molte famiglie con bambini anche piccoli al seguito, hanno appreso che il loro volo BV1640 delle ore 13 era stato cancellato e riprogrammato con 24 ore di ritardo dalla Blue Panorama Airlines a causa di danni tecnici riportati dal velivolo, un Boeing 767, per un «bird strike» (impatto con volatili) verificatosi venerdì al momento dell’arrivo a Cuba e che ne ha quindi reso impossibile il successivo ritorno a Roma.
PAURA DI PERDERE LA VACANZA - «La notizia della soppressione del volo, è stata per noi una doccia che ci ha letteralmente gelati - riferisce Giovanni Siddi, di Capoterra in provincia di Cagliari - È infatti dalle 5 di questa mattina che siamo in viaggio e la stanchezza, a questo punto, comincia a farsi sentire soprattutto per mio figlio piccolo. Ora ci porteranno in un albergo vicino all’aeroporto per farci poi partire domani. Intanto, però, perdiamo un giorno di vacanza e chissà se verremo rimborsati». Tra i turisti rimasti coinvolti, c’è poi chi teme di vedere la vacanza andare in fumo. «Speriamo davvero che l’aereo riesca a partire domani. Se - dice Giovanni Patrone di Salerno - dovessero comunicarci ulteriori ritardi, la vacanza a Santo Domingo sarebbe seriamente compromessa».
TUTTI IN ALBERGO - Da parte sua Blue Panorama Airlines, scusandosi per i disagi, spiega che, «pur non avendo alcuna responsabilità per quanto accaduto», è necessario precisare che «le rigide normative di sicurezza hanno reso necessari dei controlli tecnici supplementari del B767 a causa del "bird strike" riportato sul volo in arrivo che ha comportato danni tecnici al velivolo, rendendo quindi non possibile rispettare l’orario di partenza». La compagnia aerea aggiunge poi che «in tale circostanza tutti i settori di Blue Panorama Airlines si sono impegnati nel tentativo di risolvere nel più breve tempo possibile il problema. È poi risultato necessario attendere il ripristino dell’aeromobile tramite materiale e personale tecnico sempre di Blue Panorama Airlines». Nel frattempo, sempre ad opera della compagnia aerea, tutti i passeggeri sono stati accompagnati in un albergo del litorale romano in attesa della partenza prevista domenica alle 13.

PEZZO DEL CORRIERE DI STAMATTINA
VALENTINA SANTARPIA
ROMA — Wind Jet si ferma. Trecentomila passeggeri sono a terra, da qui a ottobre. La compagnia low cost ieri in serata ha deciso lo stop, già dalla mezzanotte, di tutti i suoi voli. Non solo: ha anche consegnato alcuni aerei alle società di leasing in Irlanda, mentre uno è stato sequestrato dalla società di gestione di Verona Sac che vantava dei crediti. Ha annunciato il presidente dell’Ente per l’aviazione civile Vito Riggio: «La compagnia di fatto è già sospesa perché non ce la fa proprio, perché tutti i creditori pignorano le macchine o non danno carburante e servizi».
Wind Jet e Alitalia si incolpano ora a vicenda per la rottura dell’accordo, che prevedeva la cessione della società catanese all’ex compagnia di bandiera, il governo cerca di frenare: il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha convocato i vertici dei due vettori per martedì, per fare il punto «sull’improvvisa e inaspettata interruzione di una trattativa rispetto alla quale il governo aveva ricevuto informazioni di un esito positivo». Il punto chiave sarà capire se «lo stop sia dovuto a motivi speculativi», come ipotizza la Fiavet, l’associazione delle agenzie di viaggio e dei tour operator. Al tavolo ci saranno anche Enac, enti locali e sindacati che esprimono «grandissima preoccupazione per il destino dei 460 lavoratori» della compagnia siciliana.
Intanto la vera emergenza sono i passeggeri in possesso di un biglietto Wind Jet, 300 mila secondo stima Enac, che ha creato un’unità di crisi per coordinare la «riprotezione» dei viaggiatori. Alitalia, Meridiana Fly-Air Italy, Livingston, Blu Panorama e Neos sono state coinvolte per mettere a disposizione posti sui propri voli. Alitalia ha anche annunciato che assicurerà, sempre da oggi e fino a che sarà necessario, 20 voli speciali notturni al giorno sulla Sicilia.
È il minimo che si possa fare, secondo il presidente dell’Enac, Vito Riggio, che non esita a tirare per la giacca l’ex compagnia di bandiera: «Diciamo ad Alitalia che, visto che hanno tenuto aperta la trattativa fino ad agosto, adesso si faccia carico di un problema che anche Alitalia ha creato». Alitalia non ci sta: «Non siamo in alcun modo responsabili del caos della compagnia catanese — afferma in una nota —. Come Riggio sa bene, da molti giorni cerchiamo, con grande senso di responsabilità, di riproteggere tutti i viaggiatori: dal 4 agosto a oggi sono oltre 2.100 i viaggiatori che, senza nessun aggravio di costi, sono riusciti a partire grazie a noi».
Ma quelle dell’Enac non sono le uniche accuse da cui il vettore di Roberto Colaninno deve difendersi: anche l’amministratore di Wind Jet Stefano Rantuccio punta il dito contro Alitalia, ritenendo che le condizioni per chiudere l’accordo entro il 27 luglio e le richieste poste dall’azienda fossero «state pienamente soddisfatte». Secondo la compagnia al tracollo, deve essere Alitalia ad «assumersi appieno le responsabilità» del fallimento dell’accordo e a «spiegare», anche davanti «alle competenti autorità giudiziarie», «i motivi» per cui, «ha imposto nuovi termini e condizioni, alcune delle quali vessatorie, e addotto meri pretesti, in una situazione così grave, per rinviare la chiusura». Un punto di vista completamente diverso da quello di Alitalia, che dice di aver da aprile sempre «informato le autorità competenti», che erano «anche a conoscenza delle enormi difficoltà dell’operazione, dovute agli inadempimenti di Wind Jet».
Ma il rimpallo delle responsabilità poco interessa alle centinaia di passeggeri che anche ieri all’aeroporto di Fiumicino cercavano di districarsi tra rabbia e incertezza. «Qui nessuno ci informa — riferiscono Giuseppe e Vincenzo Gnoffo, padre e figlio di Palermo —. Sa cosa ci hanno detto? Informatevi attraverso i media. Ma è mai possibile una cosa del genere?». «Nella migliore tradizione italica si usano come ostaggio utenti e lavoratori in una vicenda che presenta numerose opacità», commenta il presidente dell’Avia, l’associazione degli assistenti di volo. «Se si fosse intervenuti prima certi disservizi forse non ci sarebbero stati — ammette il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta —, ma il nostro obiettivo era quello di salvare una compagnia». Obiettivo che per ora sembra fallito: domani l’Enac dovrebbe sospendere la licenza a Wind Jet per «manifesta incapacità».
Valentina Santarpia

PEZZO SUL CORRIERE DI STAMATTINA
ALESSANDRA MANGIAROTTI
er i 300 mila passeggeri di Wind Jet ieri è stata decisa quella che le associazioni dei consumatori hanno subito definito come «l’ultima beffa ma solo la penultima fatica»: dovranno pagare un sovrapprezzo di 80 euro a testa (50 euro più tasse) se vorranno essere imbarcati su un nuovo volo, naturalmente di un’altra compagnia. «Praticamente un nuovo biglietto, altro che agevolazione — denuncia Federconsumatori —. Un sovrapprezzo che dovrebbe essere compensato da un fondo di garanzia, fondo che c’è ma non è finanziato». «Basterebbero 0,50 cent/tratta delle compagnie aeree», aggiunge Adiconsum.
L’agevolazione del nuovo biglietto a 80 euro sta nel fatto che almeno così i passeggeri Wind Jet riusciranno a raggiungere la meta. La complicazione, invece, è che a questo punto il percorso per ottenere le tutele di legge è tutto in salita: venuta meno la garanzia della riprotezione gratuita su altro volo — perché il sovrapprezzo, o tariffa agevolata che sia, riprotezione non è — anche il rimborso del biglietto insieme all’eventuale risarcimento potrebbero non venire mai concessi da una compagnia sull’orlo del fallimento ma che solo ieri ha chiuso la vendita di nuovi biglietti.
Tutto dipende da quei ridottissimi margini di trattativa tra Wind Jet e Alitalia che si potrebbero forse riaprire. Per ora di sicuro c’è l’accordo tra l’Ente per l’aviazione civile (Enac) e le compagnie nazionali: «Una rimodulazione dei voli per garantire la riprotezione dei passeggeri con biglietti Wind Jet», biglietti emessi prima del 10 agosto. Con tanto di aeroporti aperti anche di notte e vademecum aggiornato sul sito dell’Enac. «I voli nazionali avranno un sovrapprezzo massimo di 80 euro, per gli internazionali sarà maggiore». Così come sarà per i voli programmati per settembre. Spiega Benedetto Marasà, vicedirettore Enac: «Alitalia ha assicurato 20 voli speciali al giorno sulla Sicilia; sulle altre tratte ci sono Meridiana Fly-Air Italy, Livingston, Neos e Blu Panorama». Anche se quest’ultima ha portato il suo sovrapprezzo a 90 euro fino al 10 settembre (60 dopo). Scoperte alcune destinazioni.
La Carta dei diritti del passeggero in caso di cancellazione di un volo è chiara: il viaggiatore ha diritto alla riprotezione o al rimborso del biglietto da parte del vettore, ma anche all’assistenza e a un eventuale risarcimento. «La compensazione pecuniaria non spetta nel caso in cui il passeggero sia stato informato della cancellazione con almeno due settimane di preavviso o riprotetto gratuitamente nei tempi stabiliti». Quindi tutti i passeggeri, a contare 14 giorni da ieri, hanno diritto a un risarcimento. «Da chiedere via raccomandata — spiega Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori —. Come allo stesso modo bisogna richiedere il rimborso del biglietto, del sovrapprezzo o delle spese sostenute in aeroporto».
Lo scorso gennaio, quando è fallita Spanair, il governo spagnolo ha previsto multe fino a 9 milioni e ha obbligato la low cost a riproteggere i viaggiatori o a rimborsare i biglietti attraverso agenzie viaggi e banche. «In questo caso — dice Trefiletti — è Wind Jet che deve rispondere. Se la trattativa andasse a buon fine, Alitalia». Ma in caso di fallimento ogni richiesta finirebbe nel calderone dei creditori. «Enac dovrebbe farsi carico del sovrapprezzo così da rimediare alla troppa superficialità con cui ha affrontato il caso». Categorica la replica dell’Ente: «Siamo un organo di controllo e nessuna normativa Ue lo prevede. Non abbiamo chiuso perché era in corso una trattativa».
Alessandra Mangiarotti