E.D., la Repubblica 9/8/2012, 9 agosto 2012
IL NOME NERONE L’HO SCELTO IO MA IL FUOCO È COLPA DELL’UOMO
Hannibal, Scipione, Caronte, Nerone e Minosse sono le ondate di caldo che da giugno bruciano l’Italia. I loro nomi guerreschi o infernali sono frutto della creatività di Antonio Sanò, direttore del portale www.ilmeteo.it: «Ma i prossimi anticicloni e perturbazioni avranno nomi scelti da chi ci segue su Facebook». Battezzerebbe ancora Nerone questo anticiclone, alla luce di quanto sta avvenendo? «Non esiste alcun legame fra il nome scelto per un fenomeno atmosferico e gli incendi, che sono piuttosto frutto di dolo o disattenzione». Come è nata l’idea di battezzare ogni fenomeno atmosferico? «È una tradizione nata nei Paesi anglosassoni. Stati Uniti, Gran Bretagnae Germania lo fanno regolarmente. Furono gli americani a iniziare subito dopo la Seconda guerra mondiale, dando a uragani e tempeste tropicali un nome di donna scelto fra suocere ed ex fidanzate. Poi il movimento femminista è insorto, e ora si usano anche nomi maschili. L’università di Berlino assegna alle basse pressioni nomi femminili e alle alte nomi maschili. Così abbiamo deciso di fare anche noi». Come avete iniziato? «Questa primavera, quando ad aprile è arrivato il caldo, mi è venuta l’idea di chiamare l’anticiclone Hannibal. Ma la vera ondata estiva è stata portata a giugno da Scipione. Mi ha colpito inviare il comunicato alle 9 e 30 e sentire quel nome al tg di pranzo.
Ho capito che la meteorologia è una scienza rigorosa, ma può avvicinarsi alla gente se viene comunicata bene».
Non tutti però apprezzano la vostra fantasia.
«Il nostro è un ambiente competitivo, non mi stupiscono le critiche. Maa differenza degli anglosassoni, noi non usiamo nomi comuni, ma personaggi di storia o letteratura. Dopo Scipione, per esempio, è arrivato Caronte, che ci ha traghettato nel cuore dell’estate. E dopo Ferragosto, passato Nerone, toccherà a Caligola».