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 2012  agosto 09 Giovedì calendario

AVANZA IL PARTITO DELL’ANTIPOLITICA


L’annuncio della raccolta di oltre 1.300.000 firme apposte da cittadini italiani a una richiesta di referendum volto a sopprimere la diaria spettante ai parlamentari va letto come una formidabile testimonianza dell’antipolitica dominante. Non ha importanza, ai fini del significato dell’iniziativa, che su di essa pesino dubbi di co-stituzionalità, non potendosi indire consultazioni referendarie nell’anno in cui si svolgono elezioni politiche.
Non ha rilievo nemmeno la considerazione che probabilmente i costi dell’eventuale referendum sarebbero superiori al risparmio ottenibile con il taglio della diaria. Non conta neppure se il numero totale delle sottoscrizioni regolari dovesse risultare inferiore a quello dichiarato.
Ammettiamo pure che si tratti di un milione di firme valide. Ebbene, significa che un movimento ignoto agli stessi addetti ai lavori (l’Unione popolare), attraverso un’attività condotta essenzialmente tramite la rete, è riuscito a mobilitare un mi-lione di connazionali contro la casta. Attenzione: la ridotta disponibilità di aderenti e di mezzi ha fatto sì che la larga maggioranza delle adesioni sia stata raccolta attraverso gli uffici comunali. Ciò significa che decine, centinaia anzi, di migliaia di elettori si sono disturbati a recarsi nel proprio municipio perché casualmente resi edotti della raccolta di firme. In effetti, alcune cifre giunte nelle settimane passate, a proposito di qualche raccolta lampo (centinaia di firme in pochi giorni in un solo comune, senza alcun banchetto, senza manifesti), dimostrano che la gente è stufa dei politici. Stavolta a superare ampiamente il milione di firme non sono stati adusati esperti come i radicali o marpioni come i dipietristi, bensì un pugno di sconosciuti.
Sarebbe bene che il mondo politico leggesse la vicenda con la dovuta attenzione, senza fare spallucce e soprattutto senza cavarsela parlando dell’inattuabilità del referendum. L’avere tenuto in piedi l’assegno vitalizio ai parlamentari, forse il privilegio più odiato dal popolo italiano, e l’aver serbato, senza abolirlo, il detestato finanziamento pubblico ai partiti, sono eventi che hanno dimostrato come la classe politica non respiri la stessa aria respirata dai propri elettori. Continua a vivere nel palazzo, isolata dal resto del mondo.
Eppure, i risultati delle amministrative dovrebbero aver destato allarme. Eppure, la previsione che il grillismo possa raggiungere e perfino superare il 20% dovrebbe svegliare gli esponenti politici. Eppure, il fatto che vi siano sondaggi che segnalano come un elettore su due non sappia per chi votare o addirittura se votare, dovrebbe portare parlamentari e vertici dei partiti a mutare rotta. Così non è. Possiamo star certi che anche questo milione e passa di protestatari non desterà i politici dai propri sonni.