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 2012  agosto 10 Venerdì calendario

LA DOPPIA MORALE DELLE BANCHE


Mentre Lady Spread continua a terrorizzare le nostre fragili economie, mentre l’Euro mostra tutta la sua debolezza, mentre le banche chiedono di essere rifinanziate dalla Banca Centrale Europea, ecco una piccola notizia di cronaca che ha il sapore di un apologo. Un bancario di Cuneo, Eraldo Silba, è stato licenziato per aver aiutato un cliente. Giorni fa, i colleghi della Banca Nazionale del Lavoro di Cuneo hanno incrociato le braccia per solidarietà nei confronti di Silba sostenendo che la banca ha proceduto a un “licenziamento ingiusto, immotivato, individuale”.
All’impiegato è stato fatale l’eccesso di zelo per accontentare le necessità di una cliente fisicamente inferma: nel 2008 ha consegnato a una cliente della banca che conosceva bene dei moduli prefirmati per prelevare 20.000 euro, consegnandoli a fiduciari della signora ricoverata nel frattempo in ospedale. Comportamento forse non ortodosso, ma fatto per aiutare la cliente. Benché – come accertato in sede di giudizio – “il contrasto tra la prassi operativa adottata dal lavoratore e le disposizioni formali previste dalla banca, non abbiano arrecato danni di alcun tipo alla Bnl, alla cliente e il dipendente non abbia agito per soddisfare interessi personali”, la banca l’ha comunque cacciato.

Eccesso di zelo. La sentenza di primo grado ha ordinato alla banca di riassumere l’impiegato, invece la Corte d’Appello di Torino il 23 maggio ha dato ragione all’istituto di credito che aveva ricorso contro la sentenza di primo grado.
Ripeto, forse l’impiegato non ha agito nel pieno rispetto della forma (non è il solo, però) ma, a quanto accertato, non l’ha fatto per fini personali. Immagino che quella banca, come molte altre banche, non abbia mai contestato a qualche suo impiegato l’eccesso di zelo nel proporre alle vecchiette forme di investimento che poi si sono rivelate mezze fregature. Mica lo facevano per ingannare l’incauta e impreparata cliente (che diceva di sì solo perché si fidava di quella banca), eseguivano semplicemente ordini ricevuti dall’alto, si adeguavano a disposizioni elaborate in sede centrale, piazzavano titoli (molti dei quali non sono andati a buon fine) in ossequio a strategie di Borsa.
Insomma, ci sono impiegati che rompono alcune formalità per aiutare clienti che conoscono da anni e nei cui confronti si è instaurato un rapporto di fiducia, e ci sono impiegati, formalmente ineccepibili, che (potrei raccontare storie che conosco di persona) hanno fatto piangere povere vecchiette, colpevoli di essersi fidate dei loro consigli. E poi uno si chiede come sia possibile che i grandi manager delle banche vengano liquidati con cifre da capogiro.