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 2012  agosto 10 Venerdì calendario

“MERKEL TENGA A FRENO I SUOI MONTI? BRUTTA GAFFE”

Per il vicecapogruppo della Spd, Joachim Poss, Monti ha espresso un’idea «inaccettabile» sul ruolo del Parlamento nell’intervista allo Spiegel . Non solo perché parlava in Germania, paese più sensibile di altri su questo tema, ma anche per motivi politici: «il distacco dei popoli rispetto all’Europa sta aumentando», ed è tanto più importante che gli accordi vengano discussi nelle assemblee. Forse la gaffe risente degli anni del berlusconismo, quando «si era persa questa cultura», insinua Poss. Ma è soprattutto su Angela Merkel che il socialdemocratico è duro: la cancelliera non accetta che la soluzione della crisi «passi attraverso la mutualizzazione dei debiti» ed è ormai per tutti «la Signora Austerità». Inoltre perde pezzi della maggioranza e dovrebbe tenere a freno «la deriva» di alcuni. Ma è escluso che la Spd le dia una mano: «niente grande coalizione», scandisce.

In Germania c’è stata molta polemica sull’intervista di Mario Monti al settimanale Spiegel . Anche lei è rimasto colpito?

«Sì, penso che rappresentare il Parlamento come un ostacolo al processo di integrazione europea sia un’idea inaccettabile. Soprattutto in un Paese come la Germania, con il suo passato. Credo sia anche naturale che il Bundestag venga coinvolto passo dopo passo delle decisioni che stanno determinando il progresso dell’Unione. Anche per un motivo politico, che forse a Monti è sfuggito. È un eccellente tecnocrate, ma non si è reso conto, forse, che in questo processo non dobbiamo perdere di vista la volontà dei popoli. Il sentimento di distacco dall’Europa sta aumentando in Germania e anche in altri paesi ed è per questo che è fondamentale che sui passaggi importanti discutano anche i parlamenti. Forse in Italia, negli anni tormentati del berlusconismo, si è persa questa cultura, ma per noi resta fondamentale».

La Bce ha discusso la possibilità di comprare titoli italiani e spagnoli, ma dietro condizionalità. Che ne pensa?

«Penso sia giusto legare l’intervento della Bce a delle condizionalità. Mette anche fine alle scappatoie della cancelleria Merkel e alla sua tendenza a creare dei tabù come quello della mutualizzazione dei debiti. Io condivido pienamente la proposta dei “cinque saggi” della Merkel di una parziale mutualizzazione dei debiti dei paesi europei; naturalmente anch’essa deve essere legata a condizionalità forti e a una cessione di sovranità a Bruxelles».

Pensa che l’Italia avrà bisogno di chiedere aiuti al salva-Stati?

«Mi auguro di no. L’Italia è un paese con un’enorme ricchezza privata. Ha le risorse per salvarsi».

Le ultime votazioni al Bundestag su accordi europei hanno evidenziato che la cancelliera ha un problema con la sua maggioranza. E qualcuno parla della possibilità di una grande coalizione con la Spd.

«Per noi è assolutamente esclusa una grande coalizione con i cristianodemocratici. Noi puntiamo nel 2013 a un governo rosso-verde, con i Gruenen. Il nostro è un programma proeuropeo e sottoscriviamo il rigore, ma non vogliamo passare alla storia come Angela Merkel, che ormai è diventata la “Signora Austerità”. Pensiamo che sia urgente combinare questi sforzi con programmi per la crescita e una tassa sulle transazioni finanziarie».

Crede che la Grecia ce la farà?

«Non è una questione di fede…il problema è se la Grecia mostra la volontà di rimanere nell’Eurozona. Ma noi in Germania dobbiamo fermare la deriva del duo Dobrindt-Soeder (il capo della Csu e il ministro delle Finanze bavarese che nei giorni scorsi hanno detto che Atene uscirà dall’euro, ndr). Le loro rischiano di essere profezie che si auto- avverano. Sono analisi superficiali e dannose».