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 2012  agosto 08 Mercoledì calendario

I CLANDESTINI SPAGNOLI NON POTRANNO PIÙ AMMALARSI

C’è una fetta di manodopera in Spagna che rischia di non potersi più ammalare perché verrà esclusa dall’assistenza sanitaria nazionale. È quella, sempre più numerosa, formata dagli immigrati clandestini. Un progetto di legge del governo di Madrid prevede per i sin papeles, per chi, cioè, è privo del permesso di soggiorno, l’obbligo di guadagnare almeno 710 euro l’anno per poter bussare gratuitamente alla porta di un medico di base.

Cifra che diventa più del doppio (1.864 euro) se l’immigrato ha più di 65 anni. Un piano che ha già sollevato un mare di polemiche sia tra chi si occupa dei diritti sociali degli stranieri sia tra gli stessi medici della mutua. In primo luogo, perché si tratta di un’enorme contraddizione: come può guadagnare uno stipendio un clandestino che, proprio perché irregolare, non potrebbe avere un contratto di lavoro? «Molti di loro lo hanno avuto fino a poco tempo fa», dice al quotidiano El Pais il presidente degli immigrati ecuadoregni Vladimir Paspuel. «Per colpa della crisi hanno perso il posto, e senza un lavoro non c’è un permesso di soggiorno. Ma prima di restare per strada hanno pagato i contributi. Che fine hanno fatto?».

Decine di migliaia di stranieri si arrangiano in nero per evitare lo sfratto, tirare avanti la famiglia e sperare in un futuro migliore. «Come si può pretendere», si chiede Paspuel, «che mettano via anche i soldi per l’assistenza sanitaria? Sarebbe bastato che il governo ci avesse consultato prima sulla nostra condizione». Paspuel, insomma, teme che si allarghi il gap sociale che divide chi ha dei diritti e chi è destinato a non averli più. Stesso rischio che avverte la Società spagnola dei medici di famiglia. Sempre da El Pais, il presidente Josep Basora si domanda il senso del piano del governo: «Non riesco a spiegarmelo», commenta, «né da un punto di vista etico né da un punto di vista sanitario. Queste persone non hanno i soldi per affrontare il costo dell’assistenza medica. Noi li riceviamo ogni giorno e capiamo la portata dei loro problemi. Stiamo parlando di gente esclusa, senza risorse, senza un permesso di residenza legale». Basora ipotizza che il vero scopo della legge sia quello di eliminare l’economia sommersa e di combattere il lavoro in nero. Come, però, non si sa: perché quel piano, purtroppo, non contiene alcuna garanzia di lavoro per nessuno, men che meno per i clandestini.