Italia Oggi 8/8/2012, 8 agosto 2012
SE L’ATLETA NORDCOREANO VUOLE RIMANERE A LONDRA
Gli atleti nordcoreani, una volta conquistata la medaglia, vengono caricati in tutta fretta sul primo volo per Pyongyang. C’è il rischio che, restando a Londra, la città dei Rolling Stones e delle minigonne, gli occhi persi nelle vetrine dei negozi, i fedeli sudditi di Kim Jong-un (figlio di Kim Jong-il, nipote di Kim Il-sung, terzo monarca comunista della Corea del Nord per diritto divino) potrebbero farsi venire delle idee. Ci vuole poco, anche per un atleta della repubblica popolare coreana, benché abituato alla disciplina più d’un ragioniere tedesco, a trasformarsi in un nemico del popolo. E se fischiasse a una ragazza? E se volesse vedere un film porno? O gli Avengers? O il nuovo Batman? Se leggesse un tabloid, oppure ascoltasse della musica pop, degenerata per definizione? E se gli venisse voglia di non tornare tra le grinfie della Ceka coreana? E se fosse troppo tardi? Se il danno fosse fatto e l’atleta nordcoreana (dopo aver assaggiato un caffè da Starbucks e un hamburger da McDonald’s) non trovasse più divertente né così bello inneggiare al Caro Leader? Ci trovereste qualcosa di strano? Persino qui in Italia cominciamo ad averne piene le tasche di tutti gl’inni di lunga vita al Genero Più Ambito dalle Famiglie Tedesche con Figlie da accasare.