Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 08 Mercoledì calendario

IL BORGO A CINQUE STELLE BOOM DELL’HOTEL DIFFUSO

A caccia di antiche storie e di emozioni nuove, tra vecchie pietre e borghi rinati. Dormendo in stanze medioevali, in palazzi di marmo medicei come a Santo Stefano di Sessanio, in Abruzzo, oppure nelle grotte dei sassi di Matera, ma con tutte le comodità hi tech. In alloggi sparsi lungo vicoli e piazze dove tutto, dal ristorante al concierge dell’hotel, è nel raggio di duecento metri.
Luoghi magici dove puoi riposarti in tranquillità, tra un bagno in piscina e una passeggiata, ma anche fare corsi di cucina, gite in carrozza, lanciarti nel vuoto attaccato a una fune per andare velocemente da un paese all’altro o raccogliere olive con i contadini.
Non è un bed and breakfast né un agriturismo: la risposta vincente di questa calda estate di crisi sembrano essere gli alberghi diffusi. Nati dall’intuizione di un poeta dopo il terremoto del Friuli, per riportare a nuova vita borghi che altrimenti sarebbero stati abbandonati dagli abitanti, questi alberghi sono aumentati del 20 per cento in un solo anno, e sette su dieci hanno avuto più clienti rispetto al 2011, come spiega una ricerca della società di consulenza turistica Jfc.
Nell’era della globalizzazione si moltiplicano infatti i viaggiatori in cerca di luoghi ricchi di tradizione e storia, ma soprattutto di emozioni, di esperienze diverse a creare una nuova geografia dell’anima e un nuovo calendario delle vacanze. Perché l’hotel diffuso vive tutto l’anno, e cosi ci si può ritrovare coinvolti nelle feste patronali del paese, nella spremitura delle olive (per esempio nella antica locanda La diligenza a Borgo la pace, nell’alta valle del Metauro al confine con Umbria e Toscana). E c’è sempre un borgo giusto per tutte le età. Tanto che se a Rocca di Mezzo, in provincia dell’Aquila, si organizzano passeggiate in carrozza, l’hotel le Costellazioni sulle Dolomiti lucane propone per giovani coraggiosi e che non soffrono di vertigini un mezzo di trasporto particolare, il volo dell’angelo: due cavi di acciaio agganciati alle pareti della montagna collegano Pietrapertosa e Castelmazzano, per librarsi a cento all’ora a cinquecento metri di altezza.
Chi sceglie questi luoghi per le
vacanze, spiega Massimo Ferruzzi di Jfc, ha sicuramente curiosità e immaginazione, voglia di scoprire pezzi di storia e angoli di Italia sconosciuti. Cosi il 46 per cento arriva dall’estero. Germania e Francia guidano la classifica con il 20 e il 14 per cento dei clienti, mentre comincia l’onda russa e cinese (3,4%). A spingere i turisti, raccontano gli intervistati, è la voglia di trovare un luogo autentico, originale, e di condividerlo con chi ci abita da sempre. La voglia di qualcosa di lontano dalle logiche dello standard, dell’omologazione.
E in questi luoghi lo trovano, perché ogni spazio viene riportato a nuova vita. Così alle Corte Fiorita di Bosa, in Sardegna: alcune camere saranno presto disponibili all’interno delle antiche conce. All’Urbino Resort di Urbino, invece, il centro benessere è stato costruito all’interno del fienile, mentre Piana dei Mulini di Colle d’Anchise era un mulino ad acqua e centro per la colorazione
delle lane.
Vecchi luoghi e tradizioni da scoprire. Come quella culinaria: così la Grotta dell’Eremita a Castelmezzano (Potenza) organizza visite in azienda per mostrare la produzione di prodotti caseari, il Trullidea di Alberobello, ovviamente disseminato in tante case dal caratteristico tetto a punta, offre lezioni di cucina pugliese mentre da Omu Axiu, a Orroli, in provincia di Nuoro, nella cinquecentesca casa di famiglia arrivano anche turisti giapponesi per due giorni di cooking classes.
Nella mappa italiana, Umbria e Marche sono al primo posto con otto borghi-albergo a testa, seguono Toscana e Sardegna con sei, poi Molise e Puglia, Lazio e Sicilia con quattro località. A creare una geografia alternativa di luoghi del cuore e della memoria, ristrutturati nel rispetto della storia e della cultura locale. Per ritrovarsi e non dimenticare.