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 2012  agosto 06 Lunedì calendario

CASTELLI DI SABBIA PERFETTI. IL SEGRETO E’ TUTTO NELL’ACQUA - «Né

troppa né poca acqua». «Mai dimenticarsi, poi, dell’elasticità e della gravità». E ancora: «tenere sempre presente la radice cubica del quadrato del raggio della base dell’opera».
Altro che paletta e secchiello. Qui ci vuole, come minimo, una laurea in Fisica. E magari anche qualche specializzazione in termodinamica. Perché per costruire il castello di sabbia «perfetto», quello che resiste al tempo (e all’uomo), ci vuole un po’ di scienza. E il rispetto, rigorosissimo, delle istruzioni che, ora, ci forniscono un gruppo di ricercatori attraverso il loro studio.
Il documento è spuntato nella sezione «Scientific Reports» della rivista Nature. È stato realizzato da quattro fisici di cattedra in Olanda, Francia e Iran. Titolo: «Come costruire il castello di sabbia perfetto». Tre paginette di analisi, qualche formula matematica e alcuni dati.
Per realizzare opere alte e stabili nel tempo, dicono gli autori, bisogna rispettare le giuste dosi di acqua: al massimo l’1% per amalgamare la sabbia. Poca acqua non consente di reggere il peso del castello. Troppa, invece, sfarina il materiale, che così frana. Con la giusta presenza di liquido tra i granelli si creano dei veri e propri «ponti» che permettono di realizzare, sostengono gli esperti, anche «opere complesse».
Seguendo alla lettera quello che scrivono i ricercatori, si può arrivare a realizzare anche un castello di sabbia con 40 centimetri di diametro e un’altezza fino a 2,5 metri. Non un millimetro di più, però. Perché oltre a quella misura l’opera si destabilizza e rischia il crollo da un momento all’altro. In generale per costruire un castello più stabile e più alto bisogna ridurre la densità effettiva della sabbia. Quest’ultima, per essere ottimale, «deve essere "trattata" una settantina di volte», suggeriscono i ricercatori.
Ora, verrebbe da chiedersi: perché quattro stimati professionisti, arrivati da mezzo mondo, si riuniscono e usano fondi destinati alla ricerca per realizzare uno studio che sa di passatempo? Per almeno due motivi.
Il primo: «La letteratura scientifica sull’argomento è povera e inattendibile», sostengono i quattro. «In archivio c’è soltanto uno studio che sostiene come la stabilità delle strutture sia dovuta alla risalita dell’acqua attraverso la sabbia e che l’altezza massima di un castello non dovrebbe superare i 20 centimetri».
La realtà smentisce sistematicamente quest’ultima tesi. Basti pensare al castello da record del mondo di Ed Jarrett: 11,6 metri d’altezza, 725 tonnellate di sabbia e il certificato del Guinness dei primati.
Il secondo, e più serio, motivo: «Sapere come rendere più stabili le opere sabbiose potrebbe risolvere alcune questioni nell’ingegneria civile e della meccanica del suolo».
Per dire: i quattro ricercatori, nel loro studio, citano alcune stime secondo cui «la movimentazione e il flusso dei materiali granulari siano responsabili di circa il 10 per cento del consumo mondiale di energia ogni anno».
Gli esperti si spingono anche oltre, a dire il vero. Affermano che usando la sabbia idrofobica — «reperibile nei negozi» — si possono costruire strutture sabbiose anche sott’acqua e senza che queste si disintegrino. E via con i suggerimenti. Ma questa, diciamocelo, per ora è un’altra storia.
Leonard Berberi