Il Sole 24 Ore 8/8/2012, 8 agosto 2012
SANITÀ, STATALI, COMUNI: ECCO LA DIETA
La spending review in 32 giorni dal varo del Dl è legge dello Stato. Il provvedimento d’urgenza approvato dal Governo nella notte del 6 luglio scorso ha ottenuto ieri il via libera definitivo della Camera con 371 voti favorevoli, 86 contrari e 22 astenuti. La cura dimagrante imposta dal Governo a tutte le amministrazioni dello Stato soprattutto per scongiurare l’aumento di un punto percentuale dell’Iva del 10 e del 21%, garantendo quest’anno minori spese per 3,7 miliardi, 10,23 miliardi nel 2013 e 11,7 miliardi nel 2014, si è arricchita nel corso dell’esame parlamentare di nuove partite: la salvaguardia di altri 55mila esodati (costo 4,1 miliardi nei prossimi sette anni); il finanziamento per la ricostruzione dei comuni colpiti dal sisma dell’Emilia Romagna (6 miliardi); le dismissioni e il taglio delle agenzie fiscali con l’accorpamento dal 1° dicembre prossimo dei Monopoli nelle Dogane e dell’agenzia del Territorio in quella delle Entrate, nonché il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena.
La vera scommessa per il Governo è rendere ora operativi questi tagli alla spesa con la piena attuazione dei 38 articoli (erano 25 il 6 luglio scorso). Si va dal taglio del personale e degli acquisti della pubblica amministrazione al riordino delle province, dagli sconti sui farmaci per la sanità pubblica agli aumenti delle tasse universitarie. Un provvedimento che comunque per almeno otto regioni (quelle in deficit sanitari) produrrà anche un aumento del prelievo Irpef: le regioni "canaglia" potranno applicare una super addizionale Irpef spostando l’aliquota dallo 0,5 all’1,1 per cento.
Tra gli appuntamenti centrali dell’intera manovra c’è il taglio del pubblico impiego con la revisione delle piante organiche da realizzare entro il 31 ottobre prossimo e la successiva riduzione del 20% per la dirigenza e del 10% per il resto del personale e una revisione del turn over.
Altro tema di rilievo del provvedimento sulla revisione della spesa è quello sui farmaci e la spesa farmaceutica. Dalla prescrizione del solo pricipio attivo con la possibilità comunque di indicare nelle ricette il farmaco di marca, agli sconti più elevati a carico di farmacisti e imprese farmaceutiche. Nel corso dell’esame al Senato faro puntato anche sulle tasse universitarie, con l’aumento (anche fino al doppio) rapportato all’Isee per gli studenti fuori corso e un’aumento rapportato all’inflazione per tre anni agli studenti meno abbienti (Isee fino a 40mila euro) ma in regola con il percorso di studi.
Taglio delle poltrone nei Cda delle partecipate pubbliche e tetto ai manager pubblici fino a 300mila euro. Su questo tema va segnalato il via libera del Governo di ieri all’ordine del giorno presentato da Simonetta Rubinato (Pd) che impegna l’Esecutivo a rafforzare le disposizioni del decreto Salva Italia che prevedono che i trattamenti economici di dipendenti e consulenti dello Stato non possano superare quello spettante al Primo Presidente della Corte di Cassazione, pari nel 2011 a euro 293.658. Ma soprattutto che gli emolumenti inferiori non siano livellati verso questa soglia. La manovra sulla spesa non risparmia gli enti locali e quelli territoriali. A partire dal riordino delle province che mira a tagliare di circa il 50% le attuali strutture. La spending review è dunque legge, anche se per Pier Luigi Bersani, ha qualche «imperfezione» che potrà essere corretta con la legge di stabilità. • AUMENTO IN ANTICIPO
+1,1%
Nelle Regioni con deficit sanitario l’aumento
delle addizionali Irpef è anticipato di un anno
Raggio di azione
esteso per Consip
Rafforzato il sistema delle convenzioni Consip con l’obbligo, per gli enti locali, di ricorrervi per determinate tipologie di beni e servizi. La norma precisa nel dettaglio le conseguenze derivanti dal mancato rispetto delle procedure di acquisto centralizzato di beni e servizi da parte della Pa, prevedendo la nullità e la responsabilità erariale e disciplinare per i contratti stipulati in violazione degli obblighi di approvvigionamento tramite gli strumenti di acquisto messi a disposizione da Consip. In casi di particolare interesse per l’amministrazione, le convenzioni quadro possono essere stipulate con una o più imprese alle condizioni contrattuali migliorative rispetto a quelle proposte dal miglior offerente. È comunque stabilito l’impegno, da parte delle amministrazioni centrali dello Stato, ad assicurare, a decorrere dal 2012, una riduzione delle spese per acquisto di beni e servizi, nella misura di 141,1 milioni di euro nel 2012 e di 615 milioni a decorrere dal 2013.
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ACQUISTI BENI E SERVIZI
EFFICACIA
ALTA
REALIZZABILITÀ
ALTA
L’addizionale
gioca d’anticipo
Dal 2013 le Regioni impegnate in piani di rientro dal deficit sanitario potranno alzare l’aliquota dell’addizionale Irpef fino al 2,33%, e la richiesta potrà arrivare anche al 2,63% nelle amministrazioni in cui si applicano gli aumenti automatici.
La legge sulla revisione di spesa anticipa di un anno infatti per le Regioni in deficit la possibilità di introdurre l’addizionale dell’1,1%, che si somma all’aliquota base dell’1,23% determinata dall’incremento lineare e retroattivo deciso nel dicembre scorso. A questo pacchetto, però, si può aggiungere lo 0,3% di incremento automatico dove i risparmi di spesa determinati dai piani di rientro non sono sufficienti a coprire i buchi. Oggi le Regioni impegnate nei piani di rientro sono Piemonte, Abruzzo, Lazio, Puglia, Basilicata, Molise, Campania e Calabria, e nelle ultime tre sono stati appena confermati per quest’anno gli aumenti automatici dello 0,3%. Nelle Regioni senza problemi con la sanità, gli incrementi fino al 2,33% potranno scattare dal 2014, in base a quanto previsto dal decreto legislativo sul federalismo regionale.
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ADDIZIONALE IRPEF
EFFICACIA
BASSA
REALIZZABILITÀ
ALTA
Entrate e Dogane
«mangia-tutto»
Scatta dal 1° dicembre prossimo il taglio delle agenzie fiscali. L’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato sarà incorporata dall’agenzia delle Dogane, mentre l’agenzia del Territorio sarà accorpata a quella delle Entrate. Il trasferimento di risorse strumentali e finanziarie nonché del personale si completerà entro la fine dell’anno in corso. Gli organici delle Agenzie incorporanti saranno provvisoriamente incrementati di un numero pari alle unità di personale di ruolo trasferite in servizio presso gli enti incorporati. Ai dipendenti trasferiti sarà comunque garantito l’inquadramento previdenziale di provenienza e il trattamento economico fondamentale e accessorio. Non solo. Se il trattamento risulta più elevato rispetto a quello previsto per il personale dell’amministrazione incorporante, si prevede l’attribuzione di un assegno ad personam riassorbibile. Entro il 30 ottobre 2012, comunque, il ministro dell’Economia dovrà trasmettere una relazione al Parlamento sull’accorpamento.
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AGENZIE FISCALI
EFFICACIA
MEDIA
REALIZZABILITÀ
ALTA
Primi passi per
ridurre il debito
Con il pacchetto "dismissioni", imbarcato dalla spending review, il Governo si affida all’opzione di acquisto di Cdp su Sace, Simest e Fintecna, e all’istituzione di una Sgr per la valorizzazione e cessione degli immobili pubblici, per cominciare ad aggredire la montagna del debito. In base alla tabella di marcia tratteggiata dall’esecutivo, Cdp ha 120 giorni di tempo – che scadono a fine ottobre – per rilevare le quote detenute dallo Stato nelle tre società. Il valore dell’operazione, sulla base dei valori patrimoniali delle aziende, è stimato per ora in 10 miliardi. E, dal momento in cui sarà esercitata l’opzione, scatteranno i dieci giorni entro i quali Cdp dovrà versare un acconto del 60 per cento.
Il provvedimento stabilisce poi che il Mef, attraverso una società di gestione
del risparmio interamente posseduta
dal ministero, promuova la costituzione di uno o più fondi comuni di investimento immobiliare, a cui trasferire immobili di proprietà dello Stato non utilizzati per finalità istituzionali. Un percorso identico è poi previsto anche per l’alienazione degli immobili non più usati dal ministero della Difesa.
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DISMISSIONI
EFFICACIA
MEDIA
REALIZZABILITÀ
MEDIA
Comuni limpidi
con le partecipate
Arriva un nuovo taglio a Regioni, Province e Comuni: alle Regioni a Statuto ordinario vengono chiesti 700 milioni per il 2012 e un miliardo dal 2013, a quelle a Statuto speciale invece 600 milioni nel 2012, 1,2 miliardi nel 2013 e 1,5 dal 2014. Per le Province il conto è di 500 milioni nel 2012 e un miliardo dal 2013, per i Comuni è di 500 milioni nel 2012 e 2 miliardi dal 2013. Questi tagli vengono operati sui trasferimenti per le Regioni ordinarie e sul fondo sperimentale di riequilibrio per gli enti locali (per le Regioni autonome si tratta di un riversamento di risorse allo Stato). Nel caso dei Comuni, se i fondi sperimentali di riequilibrio non sono sufficienti, lo Stato incamera una parte del gettito Imu e, in caso di ulteriore incapienza, può compensarlo con l’Imu degli anni successivi. Previsti per i Comuni anche l’obbligo di creare nel preventivo un fondo di garanzia pari al 25% delle vecchie entrate tributarie ed extratributarie non riscosse (residui attivi dei Titoli I e III) e di varare la documentazione contabile per rendere trasparenti i rapporti finanziari con le partecipate.
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ENTI LOCALI
EFFICACIA
MEDIA
REALIZZABILITÀ
ALTA
Esodati, «salvi»
altri 55mila
Arriva la "salvaguardia" dall’incremento dei requisiti pensionistici disposti da Elsa Fornero per un ulteriore contingente di 55mila unità. Che si vanno, così, ad aggiungere ai primi 65mila "esodati" già tutelati, per costo in più per lo Stato di 4,1 miliardi nei prossimi sette anni. Nei 55mila sono compresi, in particolare, i lavoratori collocati in mobilità (anche lunga) sulla base di appositi accordi stipulati in sede governativa entro il 31 dicembre 2011 e che maturino il diritto alla pensione entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità (anche se alla data del 4 dicembre 2011 non risultino ancora collocati in mobilità). Intanto in commissione Lavoro alla Camera è arrivato il primo ok a un provvedimento per risolvere il nodo esodati. I punti chiave del testo, ha detto Cesare Damiano (Pd), sono: una sperimentazione fino al 2015 della possibilità di andare in pensione con il contributivo per chi ha tra i 57 e i 60 anni, il riconoscimento degli accordi di mobilità stipulati entro il 31 dicembre 2011 anche in sede non governativa, la maturazione del diritto alla pensione entro 24 mesi dalla fine della mobilità e il superamento degli attuali vincoli nel caso di prosecuzioni volontaria della contribuzione.
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WELFARE
EFFICACIA
BASSA
REALIZZABILITÀ
MEDIA
Spinta al generico
in ricetta rossa
È una manovra a più livelli quella messa in atto dalla spending review sul fronte dei farmaci. Si parte dalla discussa "spinta" a prescrivere i meno costosi generici. La norma, inserita nel corso dell’esame al Senato, obbliga i medici a indicare sulla ricetta del Ssn la denominazione del principio attivo utilizzabile, senza indicare alcun prodotto specifico. Il medico può comunque optare per un un farmaco di marca ma in quel caso dovrà giustificare la sua scelta fornendo una sintetica motivazione. Ma la spending prevede anche sconti più elevati (ammorbiditi rispetto alla versione iniziale) a carico di farmacisti e industrie in favore del Ssn per il 2012, in attesa di un nuovo sistema di remunerazione dell’intera filiera del farmaco valido dal 2013, ma con effetti finanziari invariati. E spuntano nuovi tetti di spesa dal 2013: quella territoriale scenderà all’11,35%, quella ospedaliera salirà al 3,5% lasciando il 50% dell’eventuale disavanzo a carico delle industrie. In vista anche norme sblocca concorsi per l’apertura di nuove farmacie.
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FARMACI
EFFICACIA
MEDIA
REALIZZABILITÀ
MEDIA
Più tempo
per la prelazione
Per gli inquilini che vogliono comprare la casa dell’ente previdenziale in cui abitano c’è più tempo. Considerando le particolari condizioni del mercato immobiliare e la difficoltà di accesso al credito, il termine per l’esercizio da parte dei "conduttori" del diritto di prelazione sull’acquisto delle abitazioni non può essere inferiore a 120 giorni a decorrere dalla ricezione dell’invito dell’ente. I termini non ancora scaduti alla data di entrata in vigore della legge si ritengono prorogati, di diritto, di 120 giorni.
Sempre per facilitare l’acquisto della proprietà, l’eventuale sconto offerto dagli enti proprietari (a condizione che il conduttore conferisca mandato irrevocabile e che tale mandato, unitamente a quelli conferiti da altri conduttori di immobili siti nel medesimo complesso immobiliare, raggiunga una determinata percentuale dei soggetti legittimati alla prelazione) spetta all’inquilino di immobili non di pregio anche in assenza del conferimento del mandato.
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IMMOBILI DEGLI ENTI
EFFICACIA
MEDIA
REALIZZABILITÀ
ALTA • PAGINE A CURA DI
Nicola Barone, Andrea Maria Candidi,
Celestina Dominelli, Marco Mobili,
Gianni Trovati e Claudio Tucci • NEGLI ATENEI STUDENTI FUORI CORSO PENALIZZATI COL CARO TASSE - Tasse universitarie quasi congelate, ma solo dall’anno accademico 2013/2014, per gli studenti in regola con il piano di studi e con famiglie dal basso reddito e patrimonio, e rischio aumenti (fino al raddoppio) per i fuori corso, con l’eccezione degli studenti-lavoratori.
Il pacchetto università nella legge di revisione di spesa prova a combinare reddito e merito nel graduare le possibilità di intervento degli atenei sui contributi studenteschi, ma i risultati sono ancora tutti da decifrare. La stella polare di tutti gli interventi è rappresentata dall’Isee, cioè l’indicatore della «situazione economica equivalente» che misura reddito e patrimonio della famiglia. Se questo indicatore è sotto i 40mila euro e lo studente non è fuori corso, le sue tasse universitarie non potranno correre più dell’indice di inflazione Istat: il freno, però, non riguarderà il prossimo anno accademico, e si affaccerà solo in quello successivo.
Il rischio di aumenti più consistenti, invece, riguarda i fuori corso, perché gli incrementi delle loro tasse universitarie saranno anche esclusi dal tetto massimo che impedisce agli atenei di chiedere complessivamente agli studenti più del 20% di quel che ricevono dallo Stato in termini di trasferimenti ordinari. Nel caso di chi sfora i tempi rispetto alla «durata legale» dei corsi, l’aumento potrà essere del 25% rispetto alle tasse "ordinarie" se l’Isee si attesta entro i 90mila euro, del 50% per chi ha un indicatore fra 90.001 e 150mila euro e del 100% nei confronti di chi supera anche questa soglia. «Per chiarezza – spiega Marco Mancini, presidente della Crui – va detto che il 70% delle famiglie si colloca sotto i 40mila euro di Isee, mentre sopra i 70mila rimane meno del 10 per cento. Il nostro impegno rimane comunque quello di evitare qualsiasi aumento, e anche per questo chiediamo che vengano rivisti i 400 milioni di tagli già in programma per il prossimo anno».
Nel testo finale della spending review, infatti, non ha trovato posto la stretta aggiuntiva da 200 milioni di euro, ma anche a normativa vigente il fondo ordinario delle università è destinato nel 2013 ad alleggerirsi rispetto ai livelli degli ultimi due anni. Non solo: il rischio è che la nuova sforbiciata sia stata solo rimandata sull’onda delle polemiche, perché l’analisi sulle spese di funzionamento effettuata dal commissario straordinario Enrico Bondi con l’aiuto di Sose e Istat individua 532 milioni all’anno di «eccessi di spesa» nelle università (il valore più alto è al Politecnico di Milano). Si tratta, secondo Mancini, di un’impostazione «irricevibile, perché costruita senza tener conto delle performance in termini di ricerca e didattica della capacità degli atenei di attrarre fondi esterni: al punto che, guarda caso, i valori più alti si incontrano nelle università considerate migliori dallo stesso ministero». Gianni Trovati