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 2012  agosto 08 Mercoledì calendario

ISA MIRANDA–Bambole Isa Miranda, morta sola e povera a 73 anni. Negli ultimi anni, per sopravvivere, si era messa a fabbricare le bambole con le lampade del televisore

ISA MIRANDA–
Bambole Isa Miranda, morta sola e povera a 73 anni. Negli ultimi anni, per sopravvivere, si era messa a fabbricare le bambole con le lampade del televisore. Entrava nei negozi di Piccadilly: «Scusi, ha bisogno di una bambola per abbellire il negozio?»
Bisogno E non le importava che la riconoscessero? «Bè? E se mi riconoscevano? Non è mica un delitto aver bisogno» (a Oriana Fallaci, Intervista con il mito, Rizzoli, pagg. 594, 16,99 euro)
Volo Pochissimi soldi tanto che, quando nel 1963 fu chiamata a prender parte al film La noia, per pagarsi il biglietto aereo da Londra, dove viveva, a Roma, dove si girava, dovette trovar lavoro prima come dattilografa (il copione di un film da battere a macchina in sei copie), poi come come babysitter (quattro scellini l’ora) infine, non avendo ancora raggiunto la cifra necessaria, stava per accettare di far la cameriera. Dall’Alitalia le fecero sapere però che il volo le era stato offerto da una casa di produzione.
Pupille Le sue grandi pupille nere, che l’attrice avrebbe voluto regalare post-mortem a un cieco italiano d’oltralpe.
Naso «Il suo nasetto irregolare è divenuto per pura forza di coraggio il tratto più ammirevole e toccante di un viso ormai celebre tra le folle» (Irene Brin).
Arrosto Il giorno in cui, a otto anni, piccina di sartoria, andò a portare uno scatolone a casa di una ricca signora. E sull’uscio le disse: «Signora, non mi dia la mancia, mi dia una fetta d’arrosto».
Pollo Non appena diventò un’attrice ben pagata, Isa Miranda prese a far colazione alle sei del mattino con un pollo arrosto e mezza bottiglia di Barolo.
Mamma Racconta Isa Miranda che quando portò la mamma a vedere La Signora di tutti «fu un disastro. Il film cominciava con un mio primo piano, sotto la narcosi rantolavo: “Maammaa, mamma!”. La mamma s’era messa a gridare: “Figlia mia! Figlia mia, sono qui!” e, mentre il pubblico sghignazzava, era svenuta, riavendosi aveva esclamato: «Bambina, quanto devi patire a far questo mestiere!» (a Oriana Fallaci)
Inizi Ines Isabella Sanpietro, nome d’arte Isa Miranda, nata a Bergamo il 5 luglio 1905, figlia di un tranviere, arrivata ai teatri di posa della Cines e di Hollywood dopo aver debuttato a pochi anni come piccina sbriga faccende di una sartoria meneghina ed essere successivamente passata attraverso la trafila di scatolaia, operaia in una fabbrica di specchi, commessa in un negozio di tessuti, modella, indossatrice, dattilografa, segretaria di un avvocato, comparsa.
D’Annunzio A un certo punto, durante il periodo che passò a Hollywood, i giornali tirarono fuori che era il grande amore di D’Annunzio: «Tanto nessuno qui sa che è morto».
Marito Il marito, il produttore Alfredo Guarini, sposato a Tucson, nell’Arizona, nel 1936. Testimoni: due benzinai
Treno «Cara Miranda, quanto mi piacerebbe fare un viaggetto in vagone letto da Roma a Parigi con lei!». Risposta: «Eccellenza, avrebbe una cattiva compagna di viaggio perché in treno io vomito» (a un gerarca fascista a cui aveva chiesto lavoro)