Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 08 Mercoledì calendario

LINA CAVALIERI–Primadonna «The kissing primadonna», come la chiamarono gli americani dopo il bacio appassionato di Enrico Caruso al Metropolitan Opera di New York al termine del duetto d’amore di Fedora

LINA CAVALIERI–
Primadonna «The kissing primadonna», come la chiamarono gli americani dopo il bacio appassionato di Enrico Caruso al Metropolitan Opera di New York al termine del duetto d’amore di Fedora.
Dea «Fior d’orchidea,/ il bacio dato sulla bocca tua/ lo paragono al bacio d’ una dea» (Trilussa, una passioncella per la Cavalieri)
Fiori Nella sua camera d’albergo riceveva ogni giorno 1300 fiori, tra rose e orchidee.
Bella Lina Cavalieri, per tutti «la donna più bella del mondo».
Venere «La massima testimonianza di Venere in Terra» (la dedica a Lina Cavalieri di Gabriele D’Annunzio su una copia de Il Piacere).
Proposte Secondo il mito, in 870 avanzarono proposte di matrimonio a Lina Cavalieri. In sette, respinti, si suicidarono.
Quattro Quattro matrimoni, quattro divorzi: con il principe russo Alessandro Bariatinsky (pochi mesi), con Bob Chanler (una settimana), con il tenore Luciano Muratore e con il pilota automobilistico Giuseppe Campari.
Scommessa Lina sposò Chanler per scommessa: lui era convinto che le sue ricchezze l’avrebbero tenuta a sé per tutta la vita, lei passati sette giorni se ne torna in Italia.
Collana La collana di smeraldi avuta in dono dal principe Bariantinsky era così lunga che nonostante Lina la facesse girare tre volte intorno al collo le ricadeva comunque sul ventre
Amori Tra gli altri suoi amori: l’industriale Davide Campari, che la seguì in tournée per pubblicizzare il suo aperitivo, il re del Kazan, che una sera la rapì, Mattia Battistini, Tito Schipa, Guglielmo Marconi.
Anagrafe Natalina Cavalieri, nata a Viterbo il 24 dicembre 1874, figlia di un architetto marchigiano e di una viterbese che la vogliono «pantalonaia», fin da bambina lavora come fioraia e piegatrice di giornali, ma poi si infila nei teatri per ascoltare la musica. A quattordici anni, grazie a un maestro che le insegna a cantare, si esibisce in un povero teatro di piazza Navona, indosso un vestitino da trenta lire comprato a Campo de’ Fiori, fuori un vistoso cartellone: «la signorina Natalina Cavalieri, cantante italiana», a ventuno è al salone Margherita e lancia «Funiculì, Funiculà», che Tirindelli ha scritto per lei. Poi Parigi e il successo mondiale.
Poverissima Nata poverissima perché il padre, architetto, prese a bastonate il suo impresario che faceva la corte alla moglie.
Autista Il duca siciliano Raimondo T., che si finse autista per due mesi pur di starle accanto e poi scomparve, perché, le spiegava in una lettera, «è follia sperare di essere amato da voi, che non pensate e non vivete adesso che per la vostra arte».
Uomini «Mi domando se l’uomo meriti, veramente sempre, di essere amato. Amo gli uomini come amo la vita, come alo la natura, ma penso che, nella maggioranza dei casi, questo compagno della nostra esistenza è assai inferiore a quel che crede o sente di valere» (Lina Cavalieri nella sua autobiografia, Le mie verità)
Arte «Mi ritiro dall’arte senza chiasso dopo una carriera forse troppo clamorosa» (l’addio alle scene di Lina Cavalieri, nel 1920)
Morte Morta nel 1944, mentre tentava di recuperare una cassetta di gioielli nella sua villa di Firenze, colpita da una bomba.