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 2012  agosto 07 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LE INTERVISTE DI MONTI


REPUBBLICA.IT
ROMA - L’intervista è del mese scorso. Ma il Wall Street Journal la pubblica oggi. Oggetto: Mario Monti e la politica economica dell’Italia e dell’euro zona. Le parole del premier pesano: "Se il precedente governo fosse ancora in carica, ora lo spread italiano sarebbe a 1200 o qualcosa di simile". Immediata la precisazione da Palazzo Chigi: "Non c’è alcuna intenzione polemica nei confronti del passato esecutivo". Si tratta solo di una stima. Quella cifra - 1200 - viene "da una proiezione degli effetti della speculazione sul nostro paese se non si fossero dati segni di discontinuità con il passato". Ancora: "è noto che lo spread in sei mesi era salito dai 150 punti base di maggio ai 550 di novembre". Ma nonostante la precisazione, l’ira nel Pdl è alta. E si traduce in un voto contro sulla Spending Review.

La replica del Popolo della Libertà non si fa attendere. All’attacco Fabrizio Cicchitto, capogruppo dei pidiellini a Montecitorio. "Dal premier una provocazione inutile e stupida". Poi un richiamo alla sobrietà: "Abbiamo l’impressione che il presidente Monti dovrebbe avere una maggiore sobrietà nelle sue interviste a giornali esteri. Capiamo che gli può risultare sgradito il fatto che il saliscendi degli spread sta avvenendo anche durante il suo governo, ma questo non giustifica una provocazione tanto inutile quanto stupida". Poi Angelino Alfano, che rincara la dose. "Le parole del presidente del Consiglio sono politicamente insensate e scientificamente inspiegabili per un economista come lui. Se ci riesce, provi al più presto a spiegarsi"

La rappresaglia del Pdl. E la polemica arriva in Aula. Si traduce in un voto contro. I deputati del Pdl fanno andare sotto il governo su un ordine del giorno del decreto per la spending review che riguarda la sicurezza. Il tesoriere Pietro Laffranco: "Lo abbiamo fatto apposta per protesta contro le parole di Monti su Berlusconi. Ha detto una sacrosanta sciocchezza e noi abbiamo voluto lanciare un segnale". E dal Pdl chiedono al premier di "chiedere scusa a Berlusconi". Poi la Senato. Il Pdl fa mancare il numero legale per ben quattro volte, causando così la sospensione della seduta.

La telefonata con Berlusconi. Mario chiama Silvio. Una telefonata per chiarire. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi. "Mario Monti, come ha chiarito in un colloquio telefonico con il presidente Silvio Berlusconi, è dispiaciuto che una banale e astratta estrapolazione di tendenza di valori dello spread, che era contenuta in un colloquio di ampio respiro con il Wsj, sia stata colta come una considerazione di carattere politico, il che non rientrava per nulla nelle sue intenzioni".

Vertice a Palazzo Grazioli. Si terrà questa sera a palazzo Grazioli un vertice tra Silvio Berlusconi e lo stato maggiore del Pdl. Il cavaliere si appresta infatti a rientrare a Roma in serata. Durante la riunione si discuterà delle prossime mosse del partito, del rapporto con il governo alla luce delle recenti polemiche, anche in vista dell’incontro che domani il segretario del partito, Angelino Alfano, avrà con il premier Mario Monti. E nel pomeriggio incontro alla Camera tra i leader di Fli e Udc, Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini. Alla riunione ha partecipato anche il senatore del Pdl, Giuseppe Pisanu, da tempo in contrasto con la linea del partito di Berlusconi. Domani, alle 12, il premier Monti vedrà il leader dell’Udc Pierferdinando Casini, mentre alle 17, Monti incontrerà il segretario del Pdl Alfano.

Il Wall Street Journal. Sul quotidiano americano anche un commento sul "caso Germania", con Monti che ne incassa il sostegno. Il "professore rappresenta un’anomalia in Europa: un leader non eletto chiamato a realizzare impopolari cambiamenti nei cui confronti i politici del paese erano riluttanti". Ancora: "La sua natura disciplinata è più tedesca che italiana", prosegue il Wsj, mentre il suo senso dell’umorismo "è decisamente più britannico". E nell’intervista, Monti si augura che "il mio governo possa aiutare gli italiani a modificare la loro mentalità". E questo non vuol dire "che io voglio sostituire la mentalità degli italiani con quella dei tedeschi. Ma ci sono alcuni aspetti dei comportamenti italiani, come per esempio la solidarietà spinta fino a livello di collusione, che sono alla radice di cose come l’evasione fiscale". Non manca un passaggio sulla concertazione. "Ho sempre pensato che la pratica della concertazione sia stata seguita in modo troppo estensivo nel passato. La concertazione è come il dentifricio, se non metti il tappo fuoriesce".

Bonanni, Cisl: "La concertazione è strada obbligata". Monti confonde "l’inciucismo dei partiti della seconda Repubblica con la concertazione". Non usa mezzi termini, il leader Cisl, Raffaele Bonanni, nel commentare le parole del premier Mario Monti, al Wsj, sulla concertazione. Ancora: "E’ davvero sconfortante che il premier non capisca che in momenti come questi, di gran lunga peggiori di quelli già vissuti, solo un moto collettivo generato anche dalle rappresentanze sociali, fortunatamente molto forti in Italia, possa toglierci da questa condizione mortificante".

(07 agosto 2012)