Francesco Rigatelli, la Stampa 7/8/2012, 7 agosto 2012
ASPETTO SANTORO CHE FARÀ GRANDE LA7
Tutte le sere è In onda su La7 alle 20,30, intervista con piglio svizzero i politici italiani, ma – anticipa – «Non mi sento una star, ma una ragazza coi piedi per terra». Natascha Lusenti, 40 anni, giornalista tv, porta con simpatia una “r” moscia molto naturale. «Mi viene da Bienne, la città dove sono nata nella Svizzera francese. Mio papà è di Reggio Emilia, mia mamma è della Svizzera italiana. I nonni lombardi. In questo caos, io sono cresciuta a Lugano, mio papà faceva il calciatore lì. Affascinata dall’Italia non vedevo l’ora di andarci. L’università è stata l’occasione: Lettere moderne con indirizzo cinema a Pavia, mai fatta la tesi. Intanto mi divertivo a posare per delle foto a Milano, lo dico sempre che non ho mai fatto la modella ma lo scrivono lo stesso. La verità è che non mi prendevano ai casting. Non ero mai abbastanza magra. Ma mi è rimasta qualche bella foto».
E il nome Natascha?
«L’ha scelto mia madre da Guerra e pace , solo che all’anagrafe c’è andato mio papà, di madrelingua tedesca, che ci ha messo la “c”. Di solito non lo racconto neanche più e dico che si sono sbagliati».
La ringrazio della sincerità!
«È una delle qualità che ho. Sono una fondamentalista della sincerità.
Dunque è single?
«Sì. Non per scelta ma sono consapevole che essere sincera comporti difficoltà».
Che giornalista è?
«Sono un buon cane da tartufo».
Che addestramento ha avuto?
«In Svizzera collaboravo con un mensile di economia e quando Enrico Deaglio ha fondato a Milano il settimanale Diario sono andata al colloquio. Sono rimasta tre anni. Poi ho lasciato e per amore sono andata a Roma. Ho lavorato con Santoro».
Un’altra discepola?
«Quando ho saputo che tornava in Rai con Sciuscià sono andata al colloquio con lui e Ruotolo. Avevo 29 anni, gli dissi che ero appassionata di cinema e di montaggio. Dopo un mese e partii come inviatina. Poi ci fu l’editto bulgaro e iniziò un andirivieni tra la conduzione di Atlantide su La 7 e di nuovo Santoro».
Annozero?
«Sì perché come Santoro la tv non la fa nessuno. Sono contenta che ora arrivi a La 7, dove già c’è Mentana e mi piacerebbe tornare a lavorare con lui. In Rai non c’era storia perché resta per i politici un mezzo di formazione del consenso».
Come vede il fatto che Vespa sia l’unico con tante serate?
«Diciamo che è diverso dalle persone citate fin ora e non trovo giusto che la Rai non faccia di tutto per avere Santoro o Saviano, non conceda spazio a giovani giornalisti e metta in discussione trasmissioni come Report ».
Lei ha fatto anche un programma con Prodi.
«Abbiamo fatto una tv didascalica ma non noiosa. La gente ha fame di economia spiegata bene.
Lei conduce In onda in coppia con l’originale Filippo Facci.
«Non l’avevo mai visto prima. Pensavo fosse incazzoso. Ora penso che è anche simpatico».
Proposte di lavoro?
«No ma non ho paura. Credo che chi semina bene, raccoglie. Intanto risparmio, non ho l’auto, vado in giro per Roma in motorino. Ho già avuto momenti di vuoto ma sono una combattiva. Amo il mio lavoro e non intendo rinunciarvi».
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