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 2012  agosto 07 Martedì calendario

L’ADDIO DI MISS TORY “STUFA DI ESSERE SOLO CARINA BASTA, LASCIO LA POLITICA”


Ci sono paesi in cui le donne vengono accolte in politica perché sono belle e altri in cui per la stessa ragione le donne fuggono dalla politica. La Gran Bretagna appartiene ufficialmente al secondo tipo, dopo le dimissioni di “Miss Partito Conservatore”: che non è una fotomodella, bensì è (o meglio era) un deputato della camera dei Comuni.
Louise Mensch, 40 anni, al suo primo mandato da parlamentare, lascia il “palazzo” dopo appena due anni. L’etichetta di più bella di Westminster se l’era data praticamente da sola, protestando qualche mese fa che non veniva presa sul serio dal proprio partito, dagli avversari e dai media solo perché era “carina” e la gente prestava attenzione alle sue forme anziché alla sua sostanza.
Adesso se ne va ufficialmente per un’altra ragione: motivi personali. Si è resa conto, annuncia, di non riuscire a far convivere la carriera pubblica e gli impegni
familiari. La sua è in effetti una famiglia particolare: il secondo marito (si sono sposati nel 2011), Peter Mensch, manager americano di due band, i Metallica e gli Red Hot Chili Pepper, vive a New York. Lei ha tre figli piccoli dal precedente matrimonio e per un po’ ha provato a gestire il lavoro ai Comuni con i doveri di madre e moglie: i due coniugi facevano i pendolari tra
Londra e la Grande Mela. Pare che lo facciano alcune decine di migliaia di americani ed inglesi, ma non tutti con famiglia e ben pochi con un mestiere in parlamento. Così i Mensch hanno resistito poco e, avendo deciso di mollare qualcosa, Louise ha mollato il partito conservatore. “Mi trasferisco a New York”, ha fatto sapere su Twitter, dove ha 100 mila seguaci.
Per il primo ministro David Cameron è un altro guaio, perché la Mensch, nota autrice di romanzi rosa, era il simbolo delle nuove donne dei Tory, più attive e moderne, da lui portate in parlamento con la vittoria nelle elezioni del 2010, un po’ come fece Tony Blair con il partito laburista dopo il suo arrivo al potere nel 1997. Ma in due anni le cose sono assai peggiorate, per
la Gran Bretagna alle prese con la peggiore recessione del dopoguerra, e per i conservatori, precipitati a 10 punti di distanza dall’opposizione laburista nei sondaggi. Ora la “Miss Tory” se ne va, ufficialmente per ragioni di famiglia, ma dando l’impressione di sbattere la porta anche perché si sentiva discriminata dal suo stesso partito.
Certo era una senza peli sulla lingua. In gennaio si era lamentata che non riusciva a emergere, né in parlamento, né nel governo, di cui avrebbe aspirato a fare parte, perché «le donne in politica non sono prese sul serio se sono carine». Ci sono paesi dove fanno carriera proprio grazie all’aspetto fisico, ma non è il caso del Regno Unito, sosteneva lei, dove la bellezza può addirittura diventare controproducente. «Ogni volta che dico o faccio qualcosa», affermava, «il mio messaggio si perde tra considerazioni sul mio look e sul mio guardaroba. Sarà per questo che il mio nome non c’è mai, ogni volta che si fa un rimpasto di governo e ci sono delle promozioni
».
Commenta David Cameron alla notizia della sue dimissioni:
«Mi dispiace che Louise se ne vada, avrei voluto che servisse più a lungo e a un più alto livello ». Forse la promozione nel governo era vicina, nel rimpasto previsto dopo le Olimpiadi e le vacanze estive. Ma ormai è troppo tardi. Per Louise, per Cameron e forse per il futuro dei Tory, destinati secondo molti a perdere le prossime elezioni.