Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 06 Lunedì calendario

VERSO MARTE

VERSO MARTE - Erede del Gun Club di Jules Verne che spediva audaci astronauti «attorno alla Luna», la Nasa invia ora un modernissimo veicolo spaziale su Marte, il pianeta che, come diceva Dante, «per li spessi vapori» rosseggia allo sguardo dei terrestri, timorosi che la sua cattiva influenza possa portare agli umani i disastri della discordia. Ma l’impresa si presenta oggi pacifica, e si inserisce semmai in quella progressiva conquista degli spazi celesti che fin dai tempi di Kennedy gli americani considerano come la nuova frontiera dell’esplorazione e della conoscenza. Resta un piccolo dubbio: all’epoca dello sbarco sulla Luna si coniò il neologismo «allunaggio», che divenne ben presto popolare. Con Marte le cose sembrano un po’ più difficili, perché una parola come «ammartiaggio» pare alquanto improponibile. In attesa che l’Accademia della Crusca ci venga in soccorso, una modesta proposta potrebbe essere quella di ricorrere a una locuzione un po’ tortuosa come «atterraggio su Marte». Ma forse è una scappatoia troppo a buon mercato: non fosse altro perché tale espressione racchiude un riferimento alla nostra Terra. Invece, Marte per secoli ha rappresentato ciò che era terribilmente altro, era non solo il pianeta sacro al dio della guerra, ma addirittura tra l’Ottocento e il Novecento fu il «covo» da cui ci spiavano alieni invidiosi della nostra prosperità, almeno stando alla fantasia letteraria di H. G. Wells e a quella radiofonica del non meno grande Orson Welles. E a parte gli «Attacchi da Marte» (come recita il titolo tradotto alla lettera di un più recente film di fantascienza), quel pianeta è stato anche un protagonista della nostra avventura scientifica verso concezioni matematiche sempre più audaci; fu (1609) sulla base delle osservazioni dello «Astro rosso» che Giovanni Keplero congetturò che l’orbita descritta dal pianeta intorno al Sole fosse una ellisse. Infine, il nostro Paese ha un conto da regolare con Marte, poiché fu dalle proprie osservazioni di quel pianeta che il grande astronomo di Brera, Giovanni Virginio Schiaparelli, ritenne di poter individuare dei «canali» che vennero presto interpretati come opera non di natura bensì di «raffinata ingegneria», segno di una superiore civiltà extraterrestre. Peccato però che quei «canali» si siano rivelati poi un’illusione. Ancora una volta la tecnologia farà giustizia dei nostri miti e delle nostre fantasie; e come gli avventurieri del Gun Club di Verne non riuscirono a scorgere sulla superficie lunare alcuna traccia di elusivi Seleniti, così lo sbarco della Nasa con tutta probabilità farà piazza pulita di qualsiasi ipotesi di vita intelligente sul pianeta rosso. Ma intanto aspettiamo dagli esperti di linguistica... l’ultima parola per definire l’impresa.
Giulio Giorello