Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 06 Lunedì calendario

CON LA PRATICA PIÙ BREVE IN ARRIVO ALTRE RISORSE

Secondo la riforma delle professioni non è vero che gli esami non finiscono mai. La norma elimina, infatti, il tirocinio obbligatorio, come il dovere di fare corsi post laurea e prove intermedie. E questo piace al presidente della Cassa dei dottori commercialisti, Walter Anedda. «La rivoluzione messa in atto con la norma sul praticantato ha certamente un impatto sulla cassa - spiega Walter Anedda - se è vero, infatti, che i praticanti possono già preiscriversi alla cassa, è altrettanto vero che riducendosi il periodo di preiscrizione si anticipa quello dell’iscrizione vera e propria, e questo è senz’altro positivo».
Ma se il varo della riforma delle professioni è motivo di soddisfazione, il presidente Walter Anedda non perde d’occhio un altro provvedimento destinato a incidere anche sulle casse di previdenza: l’introduzione delle società di capitali tra professionisti, a cui guarda con qualche preoccupazione.
«Sulle società tra professionisti c’è un vuoto normativo sul l’assenza di una copertura previdenziale - sottolinea Anedda - è una lacuna che potrebbe pesare negativamente sulle casse». Problema che il presidente Anedda ha portato all’attenzione del Guardasigilli Paola Severino. «Confido sulla capacità e la volontà del ministro della Giustizia a cui ho espresso le nostre perplessità - afferma Walter Anedda - di risolvere il problema. È vero che non si pone ora perché le società non sono ancora attive, ma il rischio è che lo diventino anche se prive di copertura».
Il presidente Walter Anedda non si impensierisce invece più di tanto per l’assenza dal Dpr di un’elencazione delle singole incompatibilità per l’accesso all’albo. «Per capire esattamente se le incompatibilità saranno interpretate in modo restrittivo o meno, aspettiamo di vedere come sarà delineata la norma- dichiara Anedda - ora abbiamo molti professionisti che "cadono", anche inconsapevolmente, sull’incompatibilità, perdendo gli anni previdenziali. Tutto quello che si può fare e restituire i contributi che hanno versato».
Walter Anedda promuove una riforma che non penalizza i giovani. Aspetto importante per una Cassa, come quella dei dottori commercialisti che " vanta" il 65% di iscritti con meno di 40 anni, percentuale che sale al 70-75% se tra i "giovani" si inseriscono anche gli iscritti under 50.