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 2012  agosto 05 Domenica calendario

MENO FRODI SU BANCOMAT E CREDIT CARD ITALIA TRA I PAESI PIÙ SICURI IN EUROPA


Chi si piazza davanti al computer e usa la carta di credito per giocare a poker, fare puntate al casino o scommettere
on-line,
magari su siti esteri, è avvertito: la possibilità di imbattersi in una frode o in una truffa è alta, se continua così rischia di trovarsi in un guaio. Ma utilizzare il bancomat o la carta per qualsiasi altro tipo di pagamento è sicuro, in Italia più sicuro che altrove. Lo testimonia uno studio del Tesoro sull’uso delle carte di pagamento: un lungo elenco dei possibili «trucchi», ma anche una serie di dati che dimostrano come - a parità di transizione - la possibilità di subire «furti» usando bancomat, carte di pagamento o prepagate sia in Italia dimezzata rispetto a quanto avviene in Francia o Gran Bretagna.
Nel 2011 sono state effettuate 284.339 «transazioni non riconosciute
», quindi truffate, per un valore totale di quasi 52 milioni di euro contro le 319.818 operazioni del 2010 corrispondenti a circa 60 milioni. Il tasso di frode (valore del frodato sul totale delle transazioni effettuate) è stato pari
allo 0,019 per cento (in diminuzione del 13,6 per cento sul 2010) contro lo 0,061 di Francia e Inghilterra.
Non solo: mentre il rischio aumenta soprattutto chi usa le tesserine per giocare alla
roulette, blackjack o videopoker
su siti esteri, diminuisce (anche se resta in testa alla classifica dei canali
più utilizzati per l’imbroglio) il ricorso a contraffazioni e clonazioni. Un sistema cui comunque fa ancora capo circa il 60 per cento delle frodi denunciate, mentre è in netto calo la manomissione agli sportelli bancomat.
Le tecniche si fanno sempre più sofisticate. In genere - spiega lo studio del Tesoro - la «cattura» dei dati avviene nel momento in cui il cliente va alla cassa dell’esercizio commerciale per pagare. Durante il processo di tra-
smissione dei dati scatta lo
skimming,
ovvero l’utilizzo illecito di lettori elettronici di codici che vengono collegati alla linea telefonica (tra la presa e il lettore «ufficiale») e copiano i dati rubati su tessere vergini. A volte il lettore
abusivo è portatile e i truffatori si limitano semplicemente a strisciare la carta due volte, una sul dispositivo regolare, l’altra sul quello illegale. Altre volte ancora si ricorre a micro-telecamere nascoste. Nelle truffa su pagamenti via Internet le due tecniche più usate sono invece lo
sniffing
(l’«annusare», intercettare i
dati che transitano in rete) e il
key logging
(il prelievo dei dati su tastiera informatica in tempo reale, prima che possa essere attivato alcun sistema di crittografia). Attenzione, chiaramente, a non incappare in una delle frodi più semplici da mettere in atto: mai fornire gli estremi della carta di credito al telefono ad operatori sconosciuti.
Fenomeni che comunque in Italia risultano contenuti: ciò che preoccupa di più chi combatte questo genere di frodi è invece l’aumento delle convenzioni revocate agli esercenti. Fra il 2011 e il 2010 sono cresciute del 19 per cento con una forte concentrazione in Campania e - spiega il rapporto - «nelle regioni dove si riscontra la presenza della criminalità organizzata di tipo camorristico e mafioso». Dove dunque si sospetta estorsione e usura a danno dei negozianti.