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 2012  agosto 06 Lunedì calendario

FERIE, SAN MARINO TAGLIA I PONTI


San Marino anticipa l’Italia sulla riforma delle festività. Il nuovo contratto nazionale dell’industria, siglato nei giorni scorsi sulla Rupe, ha previsto lo spostamento di tre festività alla domenica più vicina, recuperando le ore in busta paga. A essere interessati da questa riforma, condivisa con i sindacati, il Corpus Domini e il 2 novembre oltre a una terza festività da concordare con il governo.

I giorni di chiusura delle imprese saranno comunque compensati su base annua con 19 ore retribuite, oppure recuperate in momenti di minor lavoro, come le festività natalizie. La misura si è resa necessaria a seguito del grave stato di crisi dell’economia sanmarinese, confermato dalla decisione dell’agenzia di rating, Fitch, di tagliare il giudizio sulla Rupe da A a BBB+, con prospettive negative, a causa del deterioramento del comparto finanziario. Secondo l’agenzia, le maggiori tensioni riguarderebbero la liquidità e solvibilità del comparto bancario, impossibilitato a far ricorso alla Bce (non essendo parte dell’Eurozona), mentre l’accesso ai mercati esteri è reso difficile dall’uscita dei gruppi stranieri dal paese. Al di là di San Marino, l’ipotesi del governo Monti di accorpare le feste comandate per far ripartire l’economia è stata in parte già sperimentata da alcuni governi d’Europa. Nei paesi anglosassoni, per esempio, predomina la tendenza a far coincidere la festività con il lunedì per evitare lunghi ponti che costano caro alla produttività dei paesi. In Gran Bretagna le festività vengono proclamate ogni anno attraverso un editto reale. Oltre al giorno di Natale, al Boxing Day (26 dicembre) e al primo dell’anno, i lavoratori di Sua Maestà sono soliti festeggiare anche il giorno di Pasqua, il 1° maggio oltre alla festa della primavera (a giugno) e i due fine settimana estivi, all’inizio e alla fine di agosto. Tutte festività, queste ultime, che cadono sempre di lunedì, fatta eccezione per quelle religiose che vengono tuttavia recuperate a inizio settimana nel caso in cui dovessero coincidere con il weekend. Nessun festeggiamento, invece, per santi e patroni. In compenso, i britannici hanno goduto di un giorno extra di vacanza nel 2011 e nel 2012 per il matrimonio di Kate e William e il giubileo della regina. Le cose cambiano spostandosi sul continente. In Spagna il governo di Mariano Rajoy ha deciso di trasferire le feste al lunedì più vicino, con l’unica eccezione di quelle di maggior tradizione: Natale, il 1° gennaio, il 1° maggio e la Festa della Nazione (12 ottobre). Nella maggior parte dei casi, le feste che verranno spostate al lunedì (o al venerdì nel caso in cui dovessero cadere di giovedì) sono quelle regionali. E cosa dire della Francia? Oltre alle domeniche sono 11 i giorni festivi garantiti da Parigi a tutti i lavoratori. Si va dal 14 luglio, giorno della presa della Bastiglia, all’11 novembre (Armistizio del 1918). Niente lavoro anche il lunedì di Pentecoste, che tanto polverone sollevò nel 2004 quando il governo decise di abolire la festività per creare «una giornata di solidarietà per gli anziani». La legge provocò scioperi e proteste e non fu mai davvero applicata, tanto da convincere il governo a ripristinarla nel 2008. Radicalmente diverso il sistema tedesco dove i giorni festivi vengono stabiliti dai 16 laender. Con l’unica eccezione del 3 ottobre, giorno dell’Unità tedesca. Ci sono poi altre 8 festività (compresi Natale, Capodanno e Pasqua) riconosciute da tutti i laender. Il primato dei laender con il maggior numero di giorni di festività spetta alla Baviera, con ben 13 giorni festivi. Segue il Baden-Wuerttenberg con 12 e Berlino con 9.

Pagina a cura di Tancredi Cerne