Daniele Cirioli, ItaliaOggi 6/8/2012, 6 agosto 2012
LAVORO NERO SANABILE CON MILLE
Mille euro per regolarizzare lo straniero assunto in nero. I datori di lavoro che al 9 agosto occupano irregolarmente da almeno tre mesi (quindi dall’8 maggio) lavoratori stranieri presenti in Italia dal 31 dicembre 2011 (o da prima), infatti, possono sanare il rapporto di lavoro in nero, previo pagamento di un contributo una tantum di mille euro a cui aggiungeranno gli altri costi ordinari (retributivo, contributivo ecc.) relativi al rapporto di lavoro per periodo minimo di sei mesi. Esclusi i rapporti a part time salvo che per i domestici (colf e badanti), per i quali comunque il rapporto non potrà avere una durata inferiore alle 20 ore settimanali. Per aderire alla sanatoria occorrerà presentare domanda (dichiarazione) tra il 15 settembre e il 15 ottobre.
Sanatoria o non sanatoria? La procedura di regolarizzazione (mentre il dibattito politico sta intanto litigando se si possa parlare o meno di «sanatoria») consente di sistemare gli eventuali rapporti di lavoro in nero con lavoratori stranieri. Per l’ammissione alla regolarizzazione sono previste alcune condizioni, prima tra le quali quella sui soggetti ammessi. In via generale, la regolarizzazione funziona in questo modo: il datore di lavoro che al 9 agosto 2012 occupa irregolarmente alle proprie dipendenze, da almeno tre mesi e continua a occuparli alla data di presentazione della dichiarazione (possibile tra il 15 settembre e il 15 ottobre), lavoratori stranieri presenti in Italia in modo ininterrotto dalla data almeno del 31 dicembre 2011, può regolarizzare il rapporto di lavoro dichiarandone la sussistenza, previo pagamento del contributo forfetario di mille euro.
Conta pure il reddito per i datori di lavoro. Un ulteriore requisito, di tipo reddituale, è previsto solo per i datori di lavoro. In particolare è previsto che vengano «stabiliti i limiti di reddito del datore di lavoro richiesti per l’emersione del rapporto di lavoro» con il decreto di natura non regolamentare del ministro dell’interno di concerto con il ministro del lavoro, con il ministro per la cooperazione internazionale e con il ministero dell’economia, da adottarsi entro il 29 agosto, che dovrà fissare le modalità di presentazione della domanda di sanatoria.
La dichiarazione di emersione. La procedura di regolarizzazione, in sostanza, consente ai datori di lavoro (alle condizioni previste) di dichiarare la sussistenza del rapporto di lavoro allo sportello unico per l’immigrazione tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2012, con le modalità che verranno stabilite con decreto entro fine mese.
Prima pagare, poi dichiarare. La dichiarazione di emersione è presentabile previo pagamento, con modalità previste dallo stesso decreto interministeriale atteso per il 29 agosto, di un contributo forfettario di mille euro per lavoratore regolarizzato. Il contributo non è deducibile ai fini Irpef. Inoltre, all’atto della stipula del contratto di soggiorno, dovrà essere documentata la regolarizzazione delle somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale pari ad almeno sei mesi (anche in questo caso con modalità che verranno stabilite dal decreto interministeriale di fine mese). Ovviamente, in caso di regolarizzazione di un rapporto di lavoro di durata superiore a sei mesi, le predette somme a titolo retributivo, contributivo e fiscale restano in ogni caso dovute per l’intero e più lungo periodo.
Domestici almeno a 20 ore settimanali. Nella dichiarazione di emersione (da presentarsi, come detto, tra il 15 settembre e il 15 ottobre), il datore di lavoro dovrà indicare la retribuzione convenuta con il lavoratore di misura non inferiore a quella prevista dal vigente contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento (Ccnl). In caso di lavoro domestico (colf, badanti, ecc.), inoltre, bisognerà indicare l’orario lavorativo in misura non inferiore a 20 ore settimanali.
Pagina a cura di Daniele Cirioli