a. jac., Corriere della Sera 03/08/2012, 3 agosto 2012
E GOLDMAN LANCIA IL BOND SUI DETENUTI DI RIKERS
Goldman Sachs investirà 10 milioni di dollari in un programma di «rieducazione» nel carcere dell’isola di Rikers. New York City diventa così la prima città negli Stati Uniti a sperimentare i «social impact bond», obbligazioni a impatto sociale, un tentativo di finanziare iniziative che nel lungo termine possano far risparmiare denaro pubblico. La somma non pesa troppo sulle casse della banca d’affari che ha chiuso il secondo trimestre dell’anno con profitti a 900 milioni di dollari. Ma quello che entusiasma alcuni ma spaventa molti altri, esperti di «riforme sociali», è il meccanismo dell’operazione. Agganciata al tasso di «recidiva» di un gruppo di giovani incarcerato nella prigione a Rikers Island. Se il programma (di quattro anni) riduce la percentuale di «ricaduta nel crimine» una volta scarcerati del 10%, a Goldman verrà restituita l’intera somma (9,6 milioni); se la percentuale è maggiore la banca americana potrà guadagnare fino a 2,1 milioni. Se la «recidiva» non scende almeno del 10% Goldman può perdere fino a 2,4 milioni. Tra gli entusiasti il sindaco Michael Bloomberg, che al New York Times ha dichiarato di essere «ansioso» di sperimentare un modello «promettente che può trasformare il modo in cui i governi finanziano programmi sociali». Secondo Jeffrey Liebman, professore ad Harvard ed esperto di «social impact bond», sarà il «contratto governativo più studiato», e forse anche «l’accordo più interessante che sia stato scritto quest’anno nel mondo». Più critici invece gli addetti del mondo non profit e della filantropia, preoccupati che incentivi di tipo monetario possano distorcere l’applicazione dei programmi e la loro valutazione. «Non dico che il mercato sia il diavolo — sottolinea Mark Rosenman, docente all’università di Cincinnati sul Nyt —, ma quando arriviamo a incoraggiare investimenti che creano profitti privati come sostituto della responsabilità pubblica, facciamo un grosso errore».
a. jac.