il Giornale 30/7/2012, 30 luglio 2012
AMORI E DELITTI DI ROBERTA
Amori
Quando Dario Argento faceva sesso in Cinquecento. A Oxford gay e trans potranno girare in gonna
PRIMO AMORE Il primo amore di Dario Argento, a 18 anni, una ragazzina «bellissima, bruna, sottile, delicata». I due si conobbero a una festicciola tra amici, lei «era arrivata col fidanzatino» ma lui non si scoraggiò, la invitò a ballare un lento, la strinse, le fece «una corte senza ritegno. Da quella festa ce ne andammo insieme». Argento, all’epoca, collaborava con qualche giornale scrivendo recensioni di film: «Questo mi dava diritto a una tessera per entrare gratis nelle sale [...] Il cinema era uno dei pochi posti dove stare in intimità. Per il resto la mia Cinquecento era diventata la nostra alcova. E qualche fine settimana riuscivo a rimediare le chiavi di qualche amico... Fare l’amore non era mai facile, ma forse proprio per questo lo facevamo in ogni momento». Così per due anni, finché la madre della ragazza, che «per quella figlia bellissima sognava un futuro brillante», la convinse a fidanzarsi col ricco figlio di un albergatore». Anni dopo, lui ormai famoso, lei, sposata e madre, si rifece viva: «Non era cambiata, sempre così bella. Facemmo l’amore». Proprio in quei giorni, però, il regista conobbe Daria Nicolodi, futura madre di sua figlia Asia: «Me ne innamorai e a quel punto volevo solo lei. L’altra era diventata l’intrusa, quella di cui volermi sbarazzare. Glielo dissi usando le sue parole di un tempo: ti prego, non telefonarmi più» (Giuseppina Manin, Corriere della Sera 3/8).
CORNA 1 Secondo un sondaggio del sito IncontriExtraConiugali.com, il 78 per cento delle donne sarebbero disposte a perdonare il marito se il tradimento non fosse pubblico o sfrontato (Valeria Braghieri, il Giornale 29/7).
CORNA 2 L’attrice ventiduenne Kristen Stewart che «non solo ha tradito il compagno di vita e di set» Robert Pattinson (il vampiro di Twilight), «a un passo dalle nozze con un regista quarantenne e sposato, ma ha anche lasciato che l’intera faccenda diventasse il gossip estivo di Hollywood. Ha sbattuto le ciglia, piagnucolato, si è scusata l’oca: “Mi dispiace tanto, io amo Robert, lo amo, lo amo, lo amo”. E contestualmente lo ha reso un cornuto di portata planetaria» (Valeria Braghieri, il Giornale 29/7).
SEPARAZIONI Si sono separati dopo tre anni Tommaso Grandis e Giorgio Perissinotto, i gay che per primi avevano ottenuto a Padova, nel 2007, il «certificato di famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi e di convivenza». Grandis, già fidanzato con un altro: «Col mio ex siamo stati insieme oltre 12 anni, tre dei quali con la “certificazione” del Comune. Poi è finita. D’altronde non ci eravamo sposati davanti a Dio, né avevamo promesso di amarci tutta la vita. Il nostro era solo un modo per prendersi cura l’uno dell’altro» (il Giornale 30/7).
TRANSGENDER L’università inglese di Oxford ha cambiato le regole sull’abbigliamento: ora i maschi potranno presentarsi agli esami in gonna e le femmine in tight con farfallino bianco. Secondo le vecchie regole, che se trasgredite provocavano multe, sospensioni o espulsioni, i maschi avevano l’obbligo di vestire un abito scuro, calzettoni neri, camicia bianca, cravattino bianco, scarpe nere, sotto la tradizionale toga nera; e le femmine dovevano indossare gonna o pantaloni scuri, camicia bianca, un nastrino nero a farfalla, calze e scarpe nere. Andrew Hamilton, il rettore di Oxford, ha cambiato il regolamento per «non creare disagio alla pur minuscola comunità di allievi transgender, insomma a coloro che hanno cambiato sesso, o vorrebbero cambiarlo, o si sentono incerti sulla propria sessualità» (Enrico Franceschini, la Repubblica 30/7).
DELITTI
L’uomo ucciso dal suocero e quello
che ha sparato alla direttrice
delle Poste per non stare allo sportello
Sandro Campodonico, 46 anni. Di Sestri Levante, sposato con Claudia De Bernardis, tirava avanti con impieghi saltuari e di continuo chiedeva soldi al padre della moglie, Mario, 78 anni, pensionato, qalche acciacco per via dell’età, a detta di tutti «uomo a posto, pacato, tranquillo», che avendo lavorato tutta la vita a quel genero scansafatiche non intendeva scucire un centesimo. L’altra mattina il Campodonico arrivò sotto casa del De Bernardis a bordo del suo furgone e brandendo un bastone prese a urlare: «Dammi quei ventimila euro». Allora il vecchio prese il suo fucile da caccia, s’affacciò dal balcone e gli sparò un colpo dritto in testa.
Verso le 21 di martedì 31 luglio in via Sotto la Croce a Rapallo (Genova).
Anna Iozzino, 55 anni. Di Torre Annunziata, sposata, due figli e una nipotina nata dieci giorni fa, «donna tenace, semplice, solare, sempre sorridente», direttrice della sede centrale delle Poste a Torre del Greco dov’era «benvoluta da tutti», sabato scorso aveva litigato di brutto col dipendente Cristofaro Gaglione di anni 53 che si sentiva «declassato» perché lei, per il periodo estivo, l’aveva trasferito dall’ufficio finanziario allo sportello delle raccomandate. L’altra mattina, in tasca una Beretta 7,65, il Gaglione come d’abitudine passò a salutare sua madre, poi raggiunse il posto di lavoro, trovò la direttrice riunita con una decina di dipendenti per il consueto briefing d’inizio giornata, disse ai colleghi «uscite di qui, non ce l’ho con voi» e subito dopo sparò un colpo nel fianco della Iozzino. Lei nonostante la ferita provò a calmarlo ma lui le sparò addosso altri due colpi centrandola alla mandibola e al petto. Poi, siccome la pistola s’era inceppata, scappò a bordo della sua Citroen X3 nera e quando fu scovato dalla polizia spiegò : «Ho fatto giustizia» (ricoverata in ospedale e operata due volte, la Iozzino morì dopo quattordici ore d’agonia).
Poco dopo le 8 di mercoledì 1 agosto nella sede centrale delle Poste in via Vittorio Veneto a Torre del Greco (Napoli).
SUICIDI
Lucio Quarantotto. Cantautore, noto soprattutto per aver scritto le parole del successo di Andrea Bocelli Con te partirò, viveva a Mestre con la vecchia madre e la sua badante. Artista «sensibile, schivo e tormentato», afflitto da una brutta depressione, l’altro giorno aprì una finestra e si buttò di sotto. Volo di sei piani.
A mezzogiorno di martedì 31 luglio in via Fradeletto a Mestre (Venezia).
Sergio G., 82 anni. Milanese, ex dirigente della Rinascente, vedovo da pochi mesi, afflitto da mille acciacchi, nessun figlio nè parenti prossimi, una «grande simpatia per i carabinieri», l’altro giorno, dopo aver fatto testamento lasciando al Fondo dell’Arma 2 milioni e 145mila euro, aprì una finestra e si buttò di sotto.
Alle 13.45 di domenica 29 luglio in corso Garibaldi 72 a Milano.
Una donna di 28 anni. Albanese, sposata, madre di un bambino di otto mesi. Siccome lei e il marito da un quasi un anno erano senza lavoro e riuscivano a tirare avanti solo grazie all’aiuto dei servizi sociali e di una vecchia signora che li ospitava nella sua casa di Vicenza, l’altro giorno, dopo essersi scolata due bottiglie di vino, poggiò una sedia in balcone, ci si arrampicò, scavalcò il parapetto e si buttò di sotto. Volo di tre piani.
Nottata tra giovedì 2 e venerdì 3 agosto a Vicenza.