Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  agosto 02 Giovedì calendario

SIGARETTE, ARRIVA IL PACCHETTO BRUTTO


Un pacchetto di sigarette «neutro», senza logo né colori, potrebbe presto essere la realtà in Francia, che diventerebbe così il secondo paese al mondo, dopo l’Australia, ad adottare un packaging unico.
Il ministro della salute francese, Marisol Touraine, si è detta favorevole. «Mi batterò», ha detto, «in particolare a livello europeo, per fare in modo che si vada verso un pacchetto che non sia né attraente né seducente.

Oggi sappiamo tutti che i giovani acquistano pacchetti che appaiono loro più belli o più gradevoli da guardare».
Ai produttori di tabacco potrebbe essere presto imposto un packaging unico, di colore scuro, che riporti soltanto avvertenze sanitarie e immagini dissuasive. La marca potrebbe invece essere menzionata in lettere standard nere in un piccolo rettangolo alla base del pacchetto.
La misura fa parte delle rivendicazioni delle associazioni di lotta contro il tabagismo. «Il pacchetto è l’unico spazio pubblicitario sul quale l’industria del tabacco può oggi investire per attirare l’attenzione dei consumatori», osserva Emmanuelle Béguinot, direttrice del Comitato nazionale francese di lotta contro il tabagismo. In media un pacchetto di sigarette è visto 7 mila volte all’anno dal fumatore e dal suo entourage.
L’Australia, dove il pacchetto standard sarà commercializzato dal prossimo dicembre, è per ora l’unico paese al mondo ad avere adottato una tale misura. L’impegno della Francia potrebbe dare il la a un processo a livello europeo. Secondo un rapporto consegnato lo scorso gennaio all’ex ministro francese della salute, le spese sanitarie legate al tabacco sono nell’ordine dei 18 miliardi di euro all’anno, mentre gli introiti fiscali non superano gli 11 miliardi.