Massimo Gaggi, Sette 3/8/2012, 3 agosto 2012
ALL’ASTA LA COLT DI BONNIE
NEW HAMPSHIRE
La colt calibro 38 che Bonnie Parker teneva nascosta quando fu uccisa assieme al suo compagno Clyde Barrow in uno scontro a fuoco con la polizia, fissata all’interno di una coscia con una striscia di cerotto bianco, quello che allora si usava negli ospedali, verrà messa all’asta il 30 settembre in New Hampshire. Insieme a quest’arma verrà venduta anche la colt 45 che Clyde teneva quel giorno nella cintura. Le prenotazioni sono già molte e si prevede che gli appassionati offriranno prezzi record – si parla di almeno 300 mila dollari – per le armi e alcuni oggetti (un orologio da taschino, una scatola del trucco) della celebre coppia di banditi. Criminali spietati con una vena romantica che Hollywood ha trasformato in mito, Bonnie & Clyde sono diventati simboli dietro i quali ognuno vede quello che vuole: feroci assassini, responsabili di 13 omicidi e di una serie infinita di rapine in 5 Stati del Sud e del Midwest, ma anche dei mezzi Robin Hood che assaltavano banche a cui molti, negli anni della Grande Depressione, guardavano come al male assoluto. Clyde aveva appena 25 anni e Bonnie neanche 24 quando, in una mattina di maggio del 1934, caddero in un’imboscata della polizia su una strada di campagna della Louisiana, i loro corpi crivellati da decine di pallottole. Oggi, quasi 80 anni dopo, la grande attesa per la vendita delle armi dei banditi illustra meglio di tante analisi sociologiche l’attaccamento quasi morboso che parte dell’America ha per pistole e fucili, vissuti come irrinunciabili strumenti di difesa. E spiega perché nessun politico di primo piano abbia il coraggio di proporre l’introduzione di qualche limite alla vendita. Solo Michael Bloomberg, sindaco di una delle poche città, New York, dove la diffusione delle armi è controllata, osa sfidare la “religione” del Secondo Emendamento della Costituzione, che garantisce ai cittadini il diritto di armarsi. E che, su pressione delle lobby di settore, viene interpretato come un principio di libertà assoluta. Ma non è solo questione di lobby: all’indomani della strage di Aurora, in Colorado, alla prima del film su Batman, l’acquisto di armi ha subito un’impennata. Effetto del timore che qualche vincolo alla vendita possa essere introdotto, ma anche della convinzione dei più che, non essendoci modo per evitare che malintenzionati e gente dalla mente malata si procuri armi letali, non resti che attrezzarsi per tentare di reagire.
NEW YORK
A Ground Zero la crisi “sega” la torre n. 3
Nel progetto è alta 80 piani, ma la torre numero 3 del nuovo World Trade Center di New York rischia di fermarsi a quota 8: un grosso supermarket al posto di quello che doveva essere il secondo grattacielo più alto di Lower Manhattan. Prima, anni di rinvii dei piani per la ricostruzione di Ground Zero, per le dispute tra costruttore, assicurazioni, sindaco di New York e governatore dello Stato, competente su quest’area devastata dall’attentato del settembre 2001. Poi, sbloccati i lavori, ecco la crisi e il crollo di Wall Street che ha fatto evaporare molte società finanziarie che avrebbero dovuto occupare gli uffici della zona: le due torri quasi ultimate (la 1 e la 4), sono affittate per metà. In gran parte ad amministrazioni pubbliche, oltre che al gruppo Condé Nast. Ma per le altre due in cantiere oggi non c’è un inquilino. Forse resteranno torri di carta.