Alessandro Carlini, Libero 2/8/2012, 2 agosto 2012
IL BELLO DELLA CRISI IN GRECIA TAGLIATE ANCHE LE TANGENTI
La devastante crisi finanziaria che ha piegato la Grecia non porta solo cattive conseguenze. Non manca solo il denaro per fare la spesa, pagare le bollette e gli affitti, ma anche gli euro nelle tanto diffuse mazzette di un Paese abituato a una corruzione dilagante. Sorprendono i dati pubblicati dallo “zar” della guerra alla tangente, Leandros Rakintzis, che ogni anno presenta il suo rapporto sul cattivo costume della busta coi soldi data ad amministratori pubblici per qualche favore. Ebbene, si è assistito a un crollo degli episodi di corruzione, che non ha precedenti nella storia del Paese. Si è passati, infatti, dagli oltre 4000 casi esaminati nel 2009 ai 1361 del 2011. Quasi il 45% di quelli emersi lo scorso anno ha avuto a che fare con questioni finanziarie, un terzo con procedure municipali e il 12,5% con questioni di abusivismo edilizio e problemi ambientali. Rakintzis ha sottolineato che la maggior parte degli episodi di corruzione riguardano funzionari governativi locali e dipendenti del settore sanitario, di fondi di previdenza sociale e di uffici del catasto. Insomma, si abbassa anche il livello delle tangenti, che vengono distribuite soprattutto nelle amministrazioni locali, per piccoli favori, non per grandi appalti che coinvolgono ministri o politici di grido. È una corruzione della sopravvivenza, si potrebbe dire, lontana anni luce da quella che si sviluppa nei periodi di crescita economica. «Sempre meno gente riesce a tirar fuori soldi per facilitare la costruzione di un nuovo edificio o ampliarne uno esistente, o anche per autorizzare una costruzione abusiva già edificata», ha spiegato il responsabile della lotta alla corruzione. Ma i dati non finiscono di meravigliare. Ben 4 casi su 10 sono stati segnalati direttamente dai cittadini, sempre più attenti al rispetto della legalità. I greci infatti, tartassati dal governo di Atene, non riescono più a sopportare i “furbi” che cercano modi per aggirare la legge. C’è ancora molto da fare, comunque, visto che lo scorso marzo la Corte dei Corti ellenica ha denunciato il “buco” scavato dal fenomeno corruzione nel 2009, ultimo anno pubblicato. Gli introiti nelle casse dello Stato hanno registrato un ammanco di 12,8 miliardi di euro, la spesa pubblica ha superato le previsioni per 47 miliardi di euro e lo Stato si è auto concesso prestiti per la somma astronomica di 105 miliardi di euro, contro i 42 miliardi della previsione iniziale. Il rapporto dell’alta Corte comprende una lunga serie di violazioni della legge e di sperperi del denaro pubblico, con transazioni illegali con i privati, assunzioni illegali, retribuzioni per consulenze non dovute a liberi professionisti, versamenti di sussidi sociali non dovuti ed altro ancora. Viene spontaneo chiedersi se vengano presi i colpevoli. Ebbene, nel 2011 i consigli disciplinari del settore pubblico hanno emesso 1900 sentenze nei confronti di chi non aveva amministrato correttamente. Ma in ben 186 casi lo stesso zar anti-corruzione è dovuto intervenire, chiedendo pene più severe. Alcune le storie eclatanti. Un impiegato pubblico aveva assicurato il sussidio di disoccupazione alla sorella e al cognato e per questo è stato sospeso solo per quattro mesi. Una dipendente del fisco ha “abbonato” 170 mila euro di tasse al suo fidanzato: è stata sospesa per 3 mesi. Resta, quindi, ancora molto da fare, ad esempio per fermare l’evasione dilagante, soprattutto nelle maggiori località turistiche. In base ai dati diffusi dal ministero, le ispezioni condotte dal 6 al 23 luglio hanno consentito di accertare che quasi sei aziende su 10 fra quelle controllate (il 57%) hanno evaso il fisco. Tassi fino al 100% sono stati registrati in varie località turistiche sulle isole di Zante (Zacinto) e Lefkada, a Rethymno (Creta). Anche in altre località di Creta sono stati registrati livelli molto elevati di evasione fiscale che hanno raggiunto l’87% a Chania e il 78% ad Iraklio, seguite dalle isole di Santorini (83%), Corfù (75%), Naxos (73%) e Mykonos (68,5%).