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 2012  luglio 29 Domenica calendario

LA SFILATA CACIARONA NELL’ERA SATELLITARE

In questi giorni gli occhi si riempiono solo di Olimpiadi. Ancora vivo è il ricordo della cerimonia d’ apertura, su cui abbiamo già scritto. Non però sulla lunga sfilata dove noi italiani, come si dice, abbiamo fatto la nostra figura. Eravamo i più eleganti, non c’ è dubbio, con l’ impeccabile divisa disegnata da Giorgio Armani, al cui confronto le divise della Union Jack disegnate da Stella McCartney parevano prese a prestito da un rigattiere pop. Ovviamente, nella sfilata, ci siamo subito fatti riconoscere, caciaroni, confusionari e con un tocco di imperdibile provincialismo grazie a quel cartello esibito da una nostra atleta: «Mamma sono qui». Chissà se quella mamma segue le Olimpiadi su Sky o si deve accontentare della Rai. Nella sua lunga storia, l’ evoluzione del mezzo televisivo ha sempre coinciso con i grandi eventi sportivi: Campionati del mondo di calcio, Olimpiadi, Mondiali di Atletica hanno ogni volta rappresentato un momento di grandi investimenti tecnologici. Ogni volta un passo in avanti. Londra 2012 segna un punto di straordinario non ritorno: la piattaforma satellitare di Sky dedica ben dodici canali (più uno in 3D) alla manifestazione e lo spettatore può scegliere a quale sport appassionarsi in esclusiva. È un modo assolutamente nuovo di seguire le Olimpiadi (per non parlare di SkyGo) e l’ antologia proposta dalla Rai sembra preistoria. Per questo, immagino che il telecronista Rai Franco Bragagna si sia già pentito dell’ idiozia che gli è sfuggita credendo di fare del sarcasmo. Volendo attaccare un telecronista della concorrenza, aveva definito Sky la «tv della finta pelle». In altri Paesi, per molto meno, quando un telecronista si permette simili commenti fuori posto finisce per restare a casa, in punizione. Ma la vera punizione è constatare come la tecnologia del digitale terrestre non possa nulla contro quella del satellite, per quantità e qualità. Il motto di Olimpia vale anche per la televisione.
Aldo Grasso