Aldo Grasso, Corriere della Sera 23/07/2012, 23 luglio 2012
PROVE TECNICHE DI APPROFONDIMENTO
Prove tecniche d’ approfondimento. Spesso si dice che l’ estate dovrebbe essere periodo di sperimentazione, senza precisare esattamente cosa s’ intenda per «sperimentazione». Nella totale assenza di programmazione, qualche briciolo d’ esperimento lo si trova, magari dove è meno visibile. Nella scorsa stagione, l’ informazione e l’ approfondimento hanno dominato: naturalmente più nell’ «autunno caldo» (agonia e caduta di Berlusconi, crisi economica) che in primavera (tregua armata fra le fazioni, governo Monti). In attesa di un nuovo «autunno caldo», la tv riscoprirà il suo ruolo di «finestra sul mondo»? Se la Rai era la meglio attrezzata - prima di lasciarsi sfuggire personaggi come Santoro, ma potendo contare su Floris, e in misura minore su Paragone, Vespa, Annunziata. - gli altri broadcaster hanno deciso di correre ai ripari. Mediaset ha fatto tante prove - da Vinci a Banfi - ma non ha sfondato. Ora punta su Salvo Sottile, che in pieno luglio mette in cantiere «Quinta Colonna»: la media delle tre puntate (compresa quella su Schettino) è ferma al 9,5% di share. Il programma, di fatto, sconta un paradosso: non intercetta né il pubblico più popolare di Canale 5 né quello appassionato d’ informazione e più fedele a Rai o a La7. Quest’ ultima è senz’ altro la più aggressiva nel voler strappare lo scettro di «servizio pubblico». In queste settimane abbiamo visto scendere in campo in varie occasioni il volto più connotato della rete, Enrico Mentana, abbiamo osservato il rinnovamento di «In Onda», abbiamo apprezzato Fabrizio Gatti. Le inchieste serissime di quest’ ultimo (poco più di 400mila spettatori medi) scontano il disimpegno estivo e la scarsa abitudine alle novità. Ma ricordiamoci che anche «Report», per diventare quello che è oggi, ci ha messo del tempo.
Aldo Grasso
In collaborazione con Massimo Scaglioni, elaborazione Geca Italia su dati Auditel