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 2012  agosto 01 Mercoledì calendario

CRESCONO I TEDESCHI SENZA MUTUA


Nella civilissima Germania c’è ancora qualcuno senza mutua. Si calcola che almeno mezzo milione di persone sia ufficialmente privo di qualsiasi assistenza, ma tutti vengono in qualche modo curati. Si tratta, come è prevedibile, di immigrati clandestini, che lavorano al nero, o stanno semplicemente nascosti, cercando di non dare nell’occhio, nella speranza che la loro situazione in qualche modo si regolarizzi.

Ma ci sono anche migliaia di tedeschi che per un qualche motivo non hanno alcuna copertura medica. Difficile avere dati precisi, ma il numero continua a crescere: nel 1999, erano 150 mila circa, con un aumento del 50% rispetto a quattro anni prima. Nel 2005, erano ancora raddoppiati a oltre 300 mila.
A Monaco, è aperto il centro del Malteser Migranten Medizin (Mmm), che assiste con discrezione quanti hanno bisogno di aiuto, garantendo, se i pazienti lo desiderano, l’anonimato. «Sono stranieri che temono di venire espulsi», dice il direttore Christoph Friedrich, «ma è sorprendente quanti tedeschi non abbiano assistenza. A volte, per loro ignoranza, non sanno dove rivolgersi». Un quinto dei pazienti è tedesco. Si cade con facilità nella trappola dell’assistenza sanitaria: in genere si tratta di lavoratori autonomi che, per svariati motivi, a un certo punto non riescono più a pagare le loro quote o l’assicurazione privata. Anche molti disoccupati, o quanti ricevono l’assegno di assistenza sociale, e trascurano di svolgere le pratiche necessarie. Spesso si tratta di donne che godono dell’assistenza del marito, che viene licenziato o muore. Ad Amburgo ci si può rivolgere al Medibüro, dove si danno il turno medici volontari, e una simile organizzazione esiste a Berlino.
C’è il caso del polacco venuto in Germania dove vive la sorella, regolarmente sposata con un tedesco. Lui si sposa a sua volta, poi divorzia, troppo presto per aver diritto alla cittadinanza. Non torna in Polonia, e per otto anni non svolge mai un lavoro regolare. Si ammala e non sa a chi rivolgersi. Lo indirizzano alla Croce di Malta per i migranti, che in alcuni ospedali assiste i cittadini come lui. I medici lo curano gratis, gli procurano i medicinali, oppure lo mandano da uno specialista che garantisce di curarlo senza presentare il conto. In casi speciali, per cure costose, interviene l’assistenza sociale in via straordinaria a garantire il pagamento.
In maggioranza si tratta di donne in stato interessante, spiega la dottoressa Bettina Schlemmer, ma purtroppo sono parecchi quelli che giungono con un cancro in stadio avanzato. Hanno ritardato, per timore delle autorità, di ricorrere al medico, e si decidono quando spesso è troppo tardi. I tedeschi si dimostrano pragmatici: il medico dovrebbe denunciare alle autorità il paziente «illegale», ma nessuno lo fa, e nessuno è stato mai perseguito per non aver rispettato la legge. Frau Doktor Bettina si preoccupa di trovare lo specialista disposto a visitare gratis, o invia il paziente in gravi condizioni nell’ospedale che mette a disposizione letti per questi casi speciali, e se necessario anche la sala operatoria. Nessuno deve rimanere senza cure. In molte città organizzazioni umanitarie o privati si offrono di pagare parcelle o medicinali. Ma i problemi esistono, i mezzi a disposizione dei volontari sono insufficienti, e non si può continuare a sperare giorno dopo giorno di trovare una soluzione d’emergenza.