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 2012  agosto 01 Mercoledì calendario

STIPENDI E CONSULENZE RESISTE IL BENGODI DELL’AZIENDA “EUR SPA”


Perfino in tempi di spending review esistono zone franche. Dove si assumono decine di persone mentre gli enti pubblici annaspano nel blocco del turn over, si distribuiscono consulenze, si aumentano i compensi. È il caso della «Eur Spa». Società pubblica (90% ministero dell’Economia, 10% Comune di Roma) nata dieci anni fa per amministrare il patrimonio monumentale del quartiere, con tredici edifici tra cui capolavori dell’architettura razionalista e 63 ettari di parchi. Valore almeno un miliardo.

Nel 2009, il sindaco Gianni Alemanno riesce a piazzare al vertice un fedelissimo: Riccardo Mancini, già militante del gruppo extraparlamentare di estrema destra Avanguardia Nazionale. Eur Spa non si accontenta di riscuotere affitti, lanciandosi in grosse operazioni immobiliari. La più ambiziosa, il progetto di trasformare il quartiere in autodromo, con torri di 90 metri. Il ministero dei Beni culturali lo blocca.

Nel frattempo, Mancini è generoso. Se ne accorge la Corte dei conti, che ha appena spulciato il bilancio 2010 sottolineando «il notevole incremento dell’organico aziendale» (da 85 a 111 dipendenti in un anno, +30,5%), la lievitazione delle retribuzioni medie grazie alle promozioni (da 69.535 euro annui a 79.621) e dunque «il consistente aumento del costo del lavoro»: da 6,2 a 7,8 milioni (+25%). Crescono anche i compensi dei manager: +15%. Quello di Mancini risulta di 288.750 euro annui.

Le società del gruppo passano da tre a cinque. «Consistente incremento» anche per le consulenze esterne: in due anni sono passate da 468 mila a 828 mila euro. Per lo più tecniche (triplicate), per organizzazione e comunicazione (quadruplicate). I magistrati ricordano che tali incarichi vanno «limitati» a casi eccezionali e raccomandano non solo «la massima accortezza soprattutto in direzione di un maggiore contenimento dei costi», ma anche «una più accorta e misurata politica di investimenti, onde evitare il rischio di scompensi gestionali e squilibri finanziari» per l’indebitamento bancario.

E i faraonici progetti immobiliari? Anche su questo fronte, la Corte dei conti è impietosa: «nessuna delle importanti iniziative imprenditoriali è giunta ancora a conclusione». A cominciare dal nuovo centro congressi, la immaginifica «nuvola» disegnata da Massimiliano Fuksas, il quale non perde occasione per lamentare ritardi e intralci. I magistrati contabili rilevano un nuovo aumento dei costi (+25 milioni) e già ne prevedono altri in seguito a modifiche progettuali.

Inoltre «la data di ultimazione dei lavori è stata ulteriormente prorogata al 31 dicembre 2012 rispetto a quella precedentemente fissata del 31 ottobre 2011, di per sé già stabilita a seguito di precedenti proroghe» e comunque «tale termine non può ancora considerarsi definitivo». Peggio va al parcheggio per i congressisti, senza il quale le sale non potranno entrare in funzione: ancora si discute dove farli, «non si sono registrati sostanziali passi avanti nella risoluzione della problematica». Mentre il mega albergo con la cui vendita si doveva finanziare tutta l’opera non ha ancora trovato un acquirente dopo quattro anni. «La situazione di tale importante opera, dunque, presenta ancora aspetti di rilevante criticità (...) con conseguenti problemi di ordine finanziario», scrive la Corte.

Persino peggio va agli altri progetti. Il piano delle palazzine sull’area dell’ex velodromo, dopo l’ennesima modifica, deve ancora essere approvato dal Consiglio comunale (nel frattempo un dirigente di Eur Spa è sotto processo per la demolizione con diffusione di polveri di amianto). Arrancano i business immobiliari nelle zone Castellaccio e Laurentina, nonché la ristrutturazione del palazzo della civiltà italiana, il «colosseo quadrato», che procede a rilento. Insomma «nessuno dei rimedi adottati e degli interventi posti in essere (dal Cda in carica dal 2009, ndr) si è rivelato risolutivo», conclude la relazione.

Una bocciatura su tutti i fronti che però non ha impedito al governo Monti (socio di maggioranza della Eur Spa) di seguire le tracce di Berlusconi e Tremonti, premiando l’ex camerata fedelissimo di Alemanno. Mandato di amministratore delegato rinnovato per tre anni. Dunque anche dopo il 2013, quando il sindaco del Pdl potrebbe sloggiare dal Campidoglio.