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 2012  agosto 01 Mercoledì calendario

MILANO —

Giusto un anno fa Deutsche Bank (Db) veniva travolta dalle polemiche per la vendita di 7 miliardi di euro di titoli di Stato italiani: l’ex premier Romano Prodi si diceva «sconvolto» dalla decisione e il numero uno della banca tedesca in Italia, Flavio Valeri, era corso a spiegare che si era trattato solo di un riequilibrio necessario dopo i bond in più portati in dote dall’acquisizione di Postbank e che il livello di debito italiano in Db era sempre stato attorno a 1-1,5 miliardi. Altra storia rispetto a quest’anno, pur in presenza di uno spread addirittura più alto dei 300 punti circa del luglio 2011. Secondo la semestrale chiusa ieri con 661 milioni di utili (dimezzati su un anno prima) emerge che Deutsche Bank ha aumentato del 29% la propria esposizione verso il debito sovrano italiano, dagli 1,9 miliardi di marzo ai 2,5 miliardi di fine giugno. Una scelta in controtendenza rispetto agli altri Paesi dell’eurozona, come la Spagna, verso la quale l’esposizione del gruppo tedesco è scesa di circa mezzo miliardo da 1,36 miliardi a 873 milioni. Nei bilanci di Db sono diminuiti anche i titoli portoghesi a 143 milioni, irlandesi a 338 milioni, e greci, a 35 milioni (dai 94 di tre mesi fa). La ripresa degli investimenti era cominciata già a partire dall’autunno del 2011, a conferma dell’interesse di Deutsche Bank per l’Italia, considerata dai tedeschi il secondo maggior mercato dopo la Germania.
Fabrizio Massaro