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 2012  luglio 31 Martedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA. L’OTTIMISMO DI MONTI


ROMA - Parte dall’Eliseo la tournée europea di Mario Monti, che nei prossimi giorni sarà anche ad Helsinki e Madrid. Il premier italiano ha avuto un lungo colloquio con il presidente francese Hollande, accompagnato dal ministro dell’economia, Vittorio Grilli e da quello delle politiche europee, Enzo Moavero. E, dopo l’incontro, Hollande rilancia l’impegno per consolidare e rafforzare l’eurozona. Per il presidente francese è necessario "Attuare subito le decisioni del Summit Ue" di fine giugno. E Monti rilancia. Dice: "Nonostante il miglioramento della situazione nell’eurozona, non possiamo permetterci un solo minuto di disattenzione". Intanto, doccia fredda da Berlino: le banche tedesche sono contrarie a concedere "licenze" per il fondo salva-Stati.
La stabilità e la crescita. Poi le coordinate entro le quali agire: "E’ talmente vitale per tutti la posta in palio per la stabilità, la forza dell’eurozona e la sua capacità di contribuire alla crescita economica, che con ci possiamo permettere neanche un minuto di disattenzione". Per questo con il presidente Hollande, aggiunge, "abbiamo ragionato sulle prossime scadenze per le quali Francia e Italia desiderano lavorare insieme". L’asse franco-italiano si rinforza. "Ho molto gradito questo invito", continua il Professore. Che aggiunge: "Come noto, Francia e Italia in questa fase hanno un’intensità di collaborazione stretta sia nel contesto europeo sia bilateralmente". In vista anche un vertice tra i due paesei, previsto a Lione entro la fine di dicembre. Inoltre, per il presidente Hollande, sul futuro della zona euro, "sono stati fatti progressi molto significativi". Poi l’elogio a Mario Draghi: "nei giorni scorsi sono state pronunciate parole importanti da parte del presidente della Bce e dei capi di Stato e di Governo".
Una spinta politica. Per Hollande e Monti, all’Eurozona serve "una nuova spinta politica". Ancora: "La Francia e l’Italia ribadiscono il proprio profondo attaccamento all’integrità della zona euro e sono determinate a fare di tutto per proteggerla". E gli Stati membri, così come le Istituzioni europee, ciascuno secondo le proprie prerogative, "debbono assolvere ai propri obblighi al fine di mantenere la stabilità e il buon funzionamento della zona euro e del mercato interno europeo".
Le banche tedesche. La Voeb, la federazione delle banche pubbliche tedesche, si è detta fermamente contraria all’ipotesi di concedere una licenza bancaria al fondo salva-Stati permanente del Fondo Monetario Internazionale. Per il segretario della federazione, Hans Reckers, "questo proposito farebbe rientrare dalla finestra un’ulteriore condivisione illimitata dei debiti pubblici, che invece è da rifiutare nettamente".
Prima di partire per Parigi, Monti, in un’intervista, ha provato a dare rassicurazioni sul futuro della crisi. Il premier ha detto che "la fine del tunnel si avvicina". Poi la questione del rapporto con la sua "strana maggioranza". Chiedendo ai partiti di evitare le risse e di approvare una nuova legge elettorale prima delle prossime elezioni.
La crisi. "Stanno succedendo due cose - dice - la fine del tunnel sta cominciando a illuminarsi e ci stiamo avvicinando alla fine di questo tunnel". "Anche se gli esami non finiscono mai". Poi spiega che "la Germania resta un punto di riferimento essenziale". E ripete la frase che per i leader europei è diventata quasi un mantra: "La chiave di volta è spingere tutti per l’applicazione senza ritardi e senza ritorni indietro delle decisioni prese dal Consiglio europeo di fine giugno".
Risse dei partiti e legge elettorale. Ma il premier affronta anche i temi di politica interna. Si appella ai partiti perché evitino "la rissa permanente" e approvino una nuova legge elettorale prima del voto. Con lo spread "la relazione c’è più che con la data delle elezioni, con il clima complessivo tra oggi e le elezioni". Dice dunque che bisogna "seguire il monito del capo dello Stato" sulla riforma del Porcellum. Ma torna anche a negare una sua discesa in campo alle prossime elezioni: "Sto diminuendo coscientemente la mia sensibilità uditiva a questa domanda", dice.
Spending review. Il premier non manca di entrare nel dettaglio delle misure affrontate dal suo governo. "Se gli esami non finiscono mai, figuriamoci i compiti, ma siamo molto avanti nel fare ciò che ci eravamo ripromessi". Poi la difesa della spending review: "Non è una manovra e non sono tagli lineari fatti in modo cieco. Il governo ha fatto un’analisi di dettaglio, sulla base del lavoro del commissario Bondi, e si sono individuati gli eccessi di spesa".
L’ex premier. Un giudizio critico sui risultati ottenuti da Monti arriva intanto dal suo predecessore, Silvio Berlusconi. "In Italia la crisi e’ più acuta - dice - ma non dipende dal Paese. Io mi sono tirato indietro dal governo. Tutti dicevano che un esecutivo tecnico avrebbe migliorato questa crisi. Il governo si è dato da fare nonostante la crisi sia rimasta. Si è aggiunta anche quella economica, non solo finanziaria".
(31 luglio 2012)

REPUBBLICA.IT - L’ANDAMENTO DEI MERCATI
MILANO - Seduta contrastata sui mercati europei. Dopo una mattina all’insegna dell’ottimismo generato dalla speranza di un intervento della Fed, a spingere le vendite nel pomeriggio è stata la presa di posizione della Germania che ha detto no alla licenza bancaria per l’Esm, 1 proprio mentre da Parigi, Mario Monti e Francois Hollande 2 rilanciavano l’intesa per la difesa dell’euro. A Milano Piazza Affari ha chiuso in rosso dello 0,62% con Fiat 3in calo del 4,4% dopo i conti del secondo trimestre. Maglia nera a Londra, con l’Ftse 100 che cede l’1,02%, piatta Francoforte, con il Dax che lima lo 0,03%. Il Cac 40 di Parigi arretra dello 0,87%, l’Ibex di Madrid segna -0,94%. Negli Usa il Dow Jones cede lo 0,1%, l’S&P 500 recupera lo 0,1%, il Nasdaq lo 0,3%. L’euro è in rialzo a 1,2308 dollari contro 1,2258 della chiusura di ieri a Wall Street. Contro lo yen la moneta unica passa di mano a 96,15.
Sul fronte del debito sovrano lo spread, il differenziale di rendimento tra Btp e bund tedeschi è in rialzo a 481 punti base con i Btp che rendono sul mercato secondario il 6%, mentre i Bonos spagnoli sono al 6,6%. La buona notizia viene però dalla Germania dove l’esposizione di Deutsche Bank 4 ai titoli di stato italiani è cresciuta di circa il 29% nel secondo trimestre passando da 1,953 a 2,516 miliardi di euro. Nello stesso periodo è invece scesa del 35% l’esposizione ai titoli di stato della Spagna che sono calati a 873 milioni da 1,358 miliardi alla data del 31 marzo 2012.
Negli Stati Uniti la spesa personale, indicatore dei consumi privati, è rimasta invariata a giugno, mentre i redditi sono saliti dello 0,5%. Nonostante la maggiore disponibilità di risorse, quindi, la spesa personale degli americani resta al palo. L’incremento delle entrate è stato usato per aumentare i risparmi, il cui tasso è salito al 4,4%, il livello più alto dell’anno. I consumi fermi lasciano intravedere, secondo gli analisti, un rallentamento della crescita nella seconda metà dell’anno. I consumi sono il motore dell’economia americana e rappresentano il 70% del Pil.
Seduta volatile, questa mattina, per la Borsa di Tokyo, con gli investitori indecisi tra realizzare i guadagni consolidati dopo tre rialzi consecutivi e continuare a scommettere che gli aiuti della Bce saranno sufficienti a contenere la crisi del debito nell’Eurozona. Nel finale hanno prevalso comunque gli acquisti, stimolati dalla correzione dello yen, dai buoni risultati dai gruppi nazionali dell’elettronica e da alcune considerazioni tecniche legate alla buona resistenza sui minimi manifestata dal mercato. L’indice di riferimento del listino, il Nikkei 225 è stato fissato in chiusura in rialzo dello 0,69%. Modesti i volumi che hanno caratterizzato la giornata, con un controvalore complessivo di 1,76 miliardi di azioni.
In Giappone, intanto, il tasso di disoccupazione si è attestato in giugno sul 4,3% della popolazione attiva, segnando un inaspettato calo dal 4,4% di maggio. Lo ha reso noto il ministero degli Interni, precisando che nel paese ci sono oggi 2,88 milioni di senza lavoro, l’8,3% in meno rispetto a un anno fa. La popolazione giapponese nel frattempo è diminuita dello 0,5% a 65,91 milioni.
Apertura in rialzo per il petrolio a New York, dove le quotazioni salgono dello 0,3% a 90,07 dollari al barile. L’oro è in rialzo sui mercati asiatici a 1.625,40 dollari, segnando un rialzo dello 0,2%.
(31 luglio 2012)

CORRIERE.IT - L’INTERVISTA DI MONTI
«È un tunnel, ma la fine sta cominciando a illuminarsi, e noi e il resto d’Europa ci stiamo avvicinando alla fine del tunnel». Lo ha detto il premier Mario Monti, intervenendo telefonicamente a «Radio Anch’io», su Rai Radiouno, prima di partire per Parigi, dove inizia un giro di incontri con i leader europei.
Il presidente del consiglio ha parlato anche della legge elettorale, spronando i partiti a «evitare la rissa permanente». E sulle elezioni ha ribadito: «Mi candido? Sto diminuendo coscientemente la mia sensibilità uditiva a questa domanda...».
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LA LEGGE ELETTORALE - «Lo scenario peggiore, quello che voglio esorcizzare - ha aggiunto il premier a proposito delle elezioni - sarebbe quello di elezioni alla scadenza naturale, e quindi non anticipate, ma a cui si arrivasse senza una riforma elettorale e in un clima di disordinata rissa tra i partiti». Una combinazione che darebbe ai cittadini «la sensazione, forse fondata - ha precisato Monti- che la politica ha fatto grandi sforzi per sostenere in Parlamento questo governo, che ha preso decisioni impopolari, ma non ha fatto i compiti in casa propria riformando se stessa. E i mercati internazionali - rileva - sarebbero legittimati a nutrire scetticismo su quello che viene dopo questo governo». Senza riforma insomma sono possibili effetti sullo spread. «Una relazione c’è - ha confermato - ma più che con la data delle elezioni con il clima complessivo fra oggi e la data delle elezioni». Sulla riforma elettorale il premier segue la linea del Colle e ha citato proprio il presidente della Repubblica: «Se - ha sottolineato - continuando nella prova di responsabilità che per lo più è stata data, i partiti, accogliendo il monito forte del Capo dello Stato, facessero presto la riforma elettorale, si accingessero a mettere a fuoco i loro programmi e a rendere esplicito in che senso vogliono attenersi a una continuazione di una linea europea, di disciplina e di riforme strutturasi, o invece divaricare rispetto a questa linea, tutti questi sarebbero elementi utili per i mercati e per i cittadini italiani».
SPENDING REVIEW - Sul lavoro dell’esecutivo, il presidente del consiglio si è soffermato soprattutto sui tagli di spesa: «Non è una manovra - ha voluto ribadire - e non sono tagli lineari fatti in modo cieco. Il governo ha fatto un’analisi di dettaglio, sulla base del lavoro del commissario Bondi, e si sono individuati gli eccessi di spesa». Sull’Ue, Monti ha specificato: «È molto importante che tutti in Europa ci impegniamo a far sì che l’euro, pinnacolo della cattedrale della costruzione europea, non sia un fattore di disintegrazione. Ci vuole uno sforzo per superare i pregiudizi reciproci». E ancora: «Vorremo dare un senso di solido e forte lavoro insieme contemporaneamente con la Germania, punto di riferimento essenziale. Credo che la chiave di volta sia quella di spingere tutti all’attuazione senza ritardi e ritorni indietro sulle decisioni prese a Bruxelles». Ossia durante il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno: «Ci sono voluti un giorno e una notte - ha ricordato il premier - ma quelle decisioni si sono rivelate proficue e adesso ne stiamo vedendo le conseguenze in termini di maggiori disponibilità sia delle istituzioni europee sia dei singoli governi, compresi quello tedesco e quelli del Nord, credo, a fare tutti la loro parte oltre che ciascuno i compiti a casa».
Redazione Online