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 2012  luglio 31 Martedì calendario

ALLARME INCENDI IN ITALIA I BOSCHI VANNO IN FUMO


Si leggono e rileggono i numeri più volte, con il sospetto che ci sia un errore. E invece è tutto, drammaticamente, vero. Rispetto a un anno da gli incendi sono aumentati del 165%. Percentuale che sale addirittura al 196% per quanto concerne la superficie andata in fumo. Ma il record si raggiunge con il 200% in più di boschi bruciati.

E la colpa è quasi sempre di piromani all’attacco. Basta dare un’occhiata ai numeri nel dettaglio - forniti dal Corpo forestale dello Stato nell’attività di prevenzione e contrasto agli incendi boschivi - per rendersi conto che definire allarmante l’emergenza è un eufemismo. Sono 3.900 gli incendi boschivi che hanno interessato l’Italia dal primo gennaio al 15 luglio scorso. Gli ettari di superficie percorsa dal fuoco sono 19.000, suddivisi in circa 11.000 di superficie boscata e 8.000 ettari di superficie non boscata. Per ora le regioni più colpite sono Sardegna, Campania, Calabria, Puglia, Toscana e Lazio.

Il Corpo forestale rileva l’elevata incidenza di cause dolose, all’origine degli incendi boschivi. Ed è per questo che ha intensificato i propri presidi in quei territori considerati più a rischio grazie al personale del Nucleo investigativo antincendio boschivo (Niab) che dall’inizio dell’anno ha denunciato a piede libero per il reato di incendio boschivo 263 persone e ne ha arrestati 6 in flagranza di reato.

Altrettanto preziosa è l’attività della Protezione civile, che coordina tra l’altro gli interventi dei Canadair della flotta di Stato. E anche in questo caso i dati forniti sono a dir poco inquietanti. Le richieste d’aiuto sono oltre che raddoppiate rispetto all’anno scorso. Qualche esempio? Dall’Umbria la domanda dei Canadair è salita da 2 a 22 casi, in Sicilia da 93 a 147, nel Lazio da 17 a 82, in Calabria da 48 a 110. Unica regione in controtendenza è la Sardegna: finora sono 49 le richieste rispetto alle 77 dello stesso periodo dell’anno scorso.

La protezione civile invita i cittadini a segnalare tempestivamente ai numeri di telefono d’emergenza 1515 (Forestale) o 115 (Vigili del fuoco). Ma ci si può rivolgere anche altrove. La Cia (Confederazione italiana agricoltori), insieme all’associazione Vas-Verdi Ambiente e Società, ha lanciato la campagna 2012 «Preveniamo gli incendi», con il numero verde 800-866158 (un sistema di allerta attivo 24 ore su 24). L’origine delle fiamme è il più delle volte dolosa o colposa. Tuttavia va tenuto presente che anche le temperature torride possono innescare nuovi incendi boschivi, con gravi danni ambientali ed economici.

Il patrimonio boschivo italiano, ricorda la Cia, raggiunge oltre 10 milioni e 400 mila ettari di superficie, con 12 miliardi di alberi che ricoprono un terzo dell’intero territorio nazionale. Si tratta di un immenso serbatoio di ossigeno e di biodiversità che va difeso a tutti i costi, soprattutto dagli incendi, che hanno un impatto devastante sull’ecosistema. Basti sapere che in media gli incendi immettono nell’atmosfera una quantità di CO2 compresa tra 3 e 4 milioni di tonnellate ogni anno.

Un invito a desistere da comportamenti pericolosi (come gettare mozziconi di sigaretta o non spegnere le braci di fuochi accesi per il grill) arriva anche dalla Coldiretti. Che non solo ha realizzato un decalogo, ma suggerisce anche di «collaborare con la Forestale e con i corpi di Pubblica sicurezza per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali».

Alla base c’è la consapevolezza che «un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi».