ItaliaOggi 30/7/2012, 30 luglio 2012
RUSSIA E ITALIA VANNO A BRACCETTO
Mosca chiama Roma, è il Cremlino che lo chiede. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di essere fiducioso sul potenziamento del commercio bilaterale tra la Russia e l’Italia e il volume di scambi potrà presto tornare ai livelli pre-crisi grazie a dei rapporti economici potenziati. Putin lo ha dichiarato durante l’incontro il presidente del consiglio Mario Monti nel resort di Sochi sul Mar Nero. I numeri gli danno ragione: gli scambi sono cresciuti del 25% nel 2011 fino a toccare un valore di 46 miliardi di dollari (37,9 miliardi di euro), e se continueranno in questo modo sarà possibile aumentare questo valore di altri 7 miliardi di dollari (5,7 miliardi di euro). Per il presidente russo: «Se teniamo questo passo, presto toccheremo i livelli pre-crisi», sottolineando anche che la turbolenza economica mondiale non ha colpito la cooperazione economica tra i due paesi. Secondo Monti, invece, dati i momenti difficili dell’Europa, l’Italia ha bisogno di promuovere i rapporti commerciali con partner tradizionali come Mosca. E in attesa di un nuovo round d’incontri che si terrà in ottobre a Roma, Monti ha anche incontrato il primo ministro russo Dmitri Medvedev, assicurandogli che le relazioni Italia-Russia riceveranno un potenziamento dopo l’entrata di Mosca nell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto).
Quello dell’ingresso nel Wto, che avverrà in forma ufficiale il 22 agosto prossimo e renderà la Russia il 156° stato a entrare (e la maggiore economia al mondo finora rimasta fuori dall’organizzazione), è un obiettivo che la Russia ha centrato: Mosca vi entrerà all’inizio di agosto: nei giorni scorsi il governo russo ha approvato il protocollo d’accesso al Wto e poi lo ha trasferito al parlamento per ulteriori dibattiti e la ratifica finale. In particolare, Medvedev ha sollecitato il ministro dello sviluppo economico Andrei Belousov a tenere i contatti con il parlamento russo per portare a termine «tutte le procedure necessarie» per l’accesso al Wto entro la fine di luglio. Non sono mancate le polemiche su questa decisione, che chiude un percorso lungo 18 anni: i critici vedono nel Wto un affronto alla sovranità nazionale. Dopo l’entrata al Wto, la Russia dovrà abbattere le sue tariffe dall’attuale 10% a una media del 7,8%, con le tariffe agricole che dovranno scendere dal 13,2% al 10,8%. I prodotti industriali vedranno un balzello ridotto dal 9,5% al 7,3%.
Pagina a cura di Antonino D’Anna