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 2012  luglio 31 Martedì calendario

SANTANCHÈ, CHI SI FERMA È PERDUTO


Visibilia raccoglierà la pubblicità nazionale per il Corriere di Como, edizione locale del Corriere della Sera. La concessionaria guidata dall’a.d. Daniela Santanchè si appresta poi a curare le inserzioni per due canali tv tematici sul digitale terrestre e studia, infine, come portare gli investimenti in comunicazione del made in Italy oltreconfine, specie in Russia e Brasile.
Insomma, Visibilia si dà da fare contro la crisi: tutti e tre i progetti rappresentano dei debutti per la società perché, come spiega Santanchè, «in tempi in cui non ci sono più le vacche grasse, bisogna consumare i tacchi e andare a trovarsi da soli gli inserzionisti.

A me nessuno chiama, sono io che sollevo la cornetta. Sono cresciuta, pubblicitariamente parlando, con il settore già in contrazione. Perciò sono abituata a presidiare il territorio. La crisi? È la fine di un mondo, non del mondo».
Domanda. Come è andato il primo semestre 2012? Partiamo dal comparto stampa, dove raccogliete le inserzioni nazionali per il Giornale e tutta la pubblicità per il quotidiano gratuito Metro. Presidiare il territorio è servito?
Risposta. I primi sei mesi dell’anno per il Giornale hanno seguito un andamento in linea col 2011, forse di poco inferiore. Ma abbiamo saputo pareggiare con le iniziative speciali, come i fascicoli dedicati ai segreti dell’arte svelati da Vittorio Sgarbi. I risultati della free press dimostrano invece che presidiare il territorio è servito: gli investimenti locali, quelli che più soffrono a livello di mercato italiano, seguono nel nostro caso gli stessi livelli di quelli dell’anno scorso e, anzi, hanno avuto punte del +2-3%. Piazze come Milano hanno fatto anche meglio del 2011. Per quanto riguarda la nazionale sulla free press, invece, siamo in calo rispetto all’anno scorso ma facciamo meglio del mercato, garantendo agli investitori sempre una buona diffusione di Metro. Adesso, per esempio, controbilanciamo l’esodo estivo dalle città spostando le uscite del quotidiano nelle spiagge, dove gli italiani si riversano per le vacanze.
D. Ci sono all’orizzonte nuove acquisizioni in portafoglio?
R. Debuttiamo nei quotidiani locali seguendo la raccolta nazionale del Corriere di Como, edito da Rcs. Ma pensiamo anche di sbarcare in tv sul digitale terrestre; trattiamo per le inserzioni di due canali tematici.
D. Iniziative speciali, Metro beach: è la creatività che ci salverà dalla crisi?
R. La chiave di volta è cambiare la mentalità dei venditori. E di molti manager ai vertici delle concessionarie. I clienti bisogna andare a prenderseli e non parlo solo di quelli più importanti. Bisogna essere attivi, fare, magari rischiando di sbagliare, ma fare. I media vanno spiegati: non basta più la tabellare per vendere, ci vogliono speciali e contenuti ad hoc. È fondamentale ricordare che la tv non è tutto, la prima pagina di un quotidiano può garantire la stessa risonanza. Così pure va difeso il valore della free press che è come la Coca Cola: viene letta da tutti. In più, offre interessanti declinazioni di geomarketing. E poi ormai i ragazzi non sanno più cosa è la tv, preferiscono internet. Oppure vanno al cinema, che è il mezzo più profilato di tutti sui giovani.
D. Bisogna quindi investire su cinema e web, due media su cui voi siete presenti. Come stanno andando?
R. La raccolta per il circuito The Space riserva buoni risultati e confermiamo il raggiungimento dell’obiettivo di 9 mln. The Space è un circuito cinematografico che vuol dire anche sito, newsletter, cinegiornale e attività in sala. Per essere maggiormente presenti online, invece, abbiamo scelto il nuovo coordinatore della rete di vendita dedicata al web: è Ambrogio Isacchi, con varie precedenti esperienze tra cui la System del gruppo Sole 24 ore ed Rcs. A livello di portafoglio, oltre a Metro.it, Io Spio.it, il Giornale mobile e su iPad, acquisiamo in portafoglio anche Red, sito dedicato alle auto e alle moto, presente anche su tablet e social network.
D. È vero che vuole esportare all’estero l’esperienza di Visibilia?
R. Valutiamo l’ipotesi. Stiamo sviluppando alcuni contatti in Russia e Brasile per accompagnare le imprese del made in Italy che vogliono farsi conoscere in quei mercati. L’importante è non restare fermi. E lo dimostrano anche i nostri risultati a chiusura del 2011: ricavi per 28 milioni di euro e ritorno in pareggio.