Marco Mensurati, la Repubblica 29/7/2012, 29 luglio 2012
BRACIERE E TRIBUNE MEZZE VUOTE, QUANTI GUAI
È piaciuta a tutti ma ha fatto arrabbiare molti. La cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra non ha dato solamente il via ai giochi, ma anche alle polemiche. Che si sono indirizzate, da subito numerose, contro gli organizzatori che adesso
rischiano di finire nei guai e di passare alla storia come quelli che, per primi, spensero la fiamma olimpica: a quanto pare, dovrà essere spostata.
I più arrabbiati sono quelli della destra inglese. L’incendiario parlamentare Adrian Burley si è preso la briga di interpretare il
pensiero della sua intera parte politica definendo la cerimonia preparata da Danny Boyle un “ammasso di robaccia di sinistra”. I primi ad accodarsi alle schermaglie sono stati gli italiani. Offesi perché la produzione televisiva aveva clamorosamente mancato di inquadrare il presidente Napolitano (confondendolo con Carraro) mentre gli azzurri
cominciavano il giro d’onore. Agli italiani hanno fatto seguito i greci, innervositi dalle parole di Rogge che, nel suo discorso ufficiale aveva dichiarato: «I giochi tornano a casa». Per gli ellenici, ovviamente, la casa dei giochi è da tutt’altra parte. Nemmeno il tempo di registrare le loro lamentele, però, che è il Daily Mail ha accusato un delegato tedesco di
essersi lasciato andare a presunti saluti nazisti nel bel mezzo della sfilata. Allo scandalo è poi seguito il mistero. Legato a una donna sconosciuta che avrebbe sfilato con il contingente indiano pur non avendone minimamente il diritto. La giovane, in maglia rossa e pantaloni blu, è stata ripresa dalla televisione mentre camminava a fianco del portabandiera,
il campione di wrestling Sushil Kumar. Nessuno sarebbe in grado di identificare l’intrusa.
Fin qui, si direbbe, piccolo cabotaggio. Il discorso si fa più serio quando le polemiche cominciano a riguardare argomenti più olimpici come la dislocazione del sacro braciere olimpico. Posizionato in mezzo allo stadio olimpico, però, non si vede se non a pagamento (bisogna assistere a qualche evento e quindi aver comprato il biglietto). E siccome questo contrasta con lo spirito olimpico è stato deciso di spostarlo. Ma bisognerà riuscire a farlo senza spegnerlo, sarebbe un sacrilegio. Ancor più sacrilego, in realtà, il dato inquietante, in mano all’organizzazione. Quello da cui risulta un incredibile paradosso: il contrasto tra il dato di vendita dei biglietti (tutto esaurito) e i desolanti vuoti visti sugli spalti di alcuni eventi di questa prima giornata. Per questo, ma solo per questo, è stata aperta una inchiesta.