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 2012  luglio 30 Lunedì calendario

«CONQUISTAI IL CONTE BALLANDO»

«Il giorno del mio diciottesimo compleanno mio padre regalò a me e alla mia gemella Licia due maggioloni. Erano in giardino avvolti da fiocchi rosa. Io mi precipitai a tagliare il nastro. Sollevando le braccia, però, scoprii la schiena e un cuore tatuato, di cui mio padre, severissimo, ignorava l’esistenza. Iniziò a urlare e a rincorrermi. A quel punto mia madre Odette non trattenne più il segreto e lo fermò: "Guido, per carità!... non farle niente. È incinta!". Lui: "Incintaaa?" e accasciatosi su un bosso sospirò: "Mia figlia mi farà morire di crepacuore!"».
Carpi, anni Sessanta. Cronaca di un amore a prima vista. I protagonisti? Anna Molinari, stilista e direttore creativo di Blumarine (la ragazza «ribelle» e peperina) e Gianpaolo Tarabini Castellani (il conte affascinante e irraggiungibile).
Il primo incontro. Anna ha 16 anni, un fiume di capelli ricci castani, un fisico minuto ma armonioso e gli occhi birichini. Gianpaolo di anni ne ha 21, è «bellissimo, bellissimo, bellissimo» e guida la sua Harley-Davidson color argento. «Ho pensato: "Quello me lo sposo" — racconta la creatrice —. Era figlio di amici di famiglia, mia madre lo descriveva come "un ragazzo adorabile, buono e pure nobile". La seconda volta che lo vidi mi feci avanti con sfrontatezza: "Sai, io sono innamorata di te. Dammi un bacio". Lui mi rifiutò, mi disse con un sorriso che ero troppo giovane e inesperta. Ma non mi lasciai abbattere e promisi che l’avrei conquistato». Comincia la sua sfida d’amore. Lo cerca, lo segue e dopo diverse occasioni fallite, una sera d’estate, ad una festa, la invita a ballare. «Voglio danzare con te perché sei bella e testarda», le sussurra all’orecchio il conte. L’amore di Anna finalmente è corrisposto. È l’inizio di una grande passione. Due anni più tardi nasce la prima figlia Rossella (disegnatrice di moda), si sposano a Carpi: la cerimonia in una chiesa del Quattrocento e il ricevimento in campagna. Qualche anno dopo arriva il secondogenito Gianguido (dal 2006 ha la direzione generale di Blumarine).
L’unione con Gianpaolo segna anche il cammino professionale di Anna. Nel 1977 fondano la loro casa di moda («il nome deriva dal comune amore per il mare»), affrontano anni duri, ma creativi e nel 1980 Anna Molinari è premiata come migliore stilista al Modit di Milano («diverse creazioni sono diventate cult, come la t-shirt con logo in Swarovski e il Blu-Vi, cardigan con collo in visone»).
Trascorrono 35 anni di matrimonio. Un giorno Gianpaolo parte per l’Africa: «Era un cacciatore. Non riusciva a resistere a quel richiamo ancestrale. E in Zimbabwe, durante una battuta di caccia grossa, morì schiacciato da un elefante imbizzarrito. L’ultima volta che l’ho sentito era preoccupato, mi disse che si respirava un’aria strana, mi promise che quello sarebbe stato il suo ultimo viaggio». Era spiritoso, magnetico e attraente. Le persone restavano incantate dal suo modo di fare e dal suo aspetto. «Tante donne lo corteggiavano e anche lui amava quelle belle. Se ha ceduto a qualche défaillance? Non ho mai saputo nulla, era un gentiluomo, ma so che non poteva vivere senza di me. Io, come lui per me, ero l’unico vero amore della sua vita. Me lo dimostrava ogni giorno: appena sveglio mi guardava, mi sorrideva, mi baciava e mi diceva "buongiorno principessa". Io continuo a rivivere questa scena tutti i giorni».
L’Africa della Savana, lontana dai circuiti turistici, era la grande passione del suo compagno. E la sua qual è? «Le rose. Ho più di 500 specie diverse. Tra cui la Rosa-Anna, la creò mio marito per me promettendo: "Tu sarai la regina delle rose"». E così è stato. «La sua perdita fu un momento terribile, sono morta anch’io. Ma ho reagito. Sfilai comunque e nel finale feci suonare A te di Jovanotti. Lui mi aveva sempre protetta e spronata. Mentre mio padre mi dissuadeva ("sei piccolina, non fare questo, non fare quello"), lui mi ha insegnato a guidare l’auto, mi ha convinta a mettere il mio nome sul marchio, mi ha regalato due figli adorabili e mi ha fatto girare il mondo. Gianpaolo mi ha dato la forza, la vita, la gioia di andare avanti, era un conte per censo ma pure un signore dentro».
Sul comodino Anna Molinari ha una foto di suo marito in pantaloni blu e camicia bianca, su cui ha scritto: «Ti amo».
Rossella Burattino